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Perchè ci avvelenano?

di Luigi Boschi - 08/12/2009

Fonte: luigiboschi

Il 70-80% delle aziende alimentari o si convertono in modo radicale su scelte etiche, salutistiche, ambientali o chiudono! La conoscenza degli alimenti, dei loro componenti, della filiera non consentirà di continuare a mentire con messaggi ingannevoli come hanno fatto fino ad oggi. Non è immaginabile un mondo che giochi all'autodistruzione per abbondanza e ignoranza come è stato perseguito e ancora avviene sulla spinta di coltivate errate credenze e insensibilità collettiva.
La rivalsa bulimica sulla miseria, che affliggeva le popolazioni occidentali fino alla metà del ‘900, sta ora naufragando e portando al collasso ogni civiltà. I credo dei consumi illimitati, senza senso, stanno distruggendo il corpo, lo spirito, l'anima individuale e della società. Luoghi popolati, ma disabitati, le relazioni distrutte, le città calpestate o devastate, quelle metropolitane invivibili! Un costo della sanità tecnologica-allopatica in continua crescita per la mancanza di attività preventiva e scarsa conoscenza degli alimenti. Il 60-70% dei ricoverati in ospedale deriva da uno sconsiderato stile alimentare. L'orgia devastante sembra però non avere fine, lo si legge nella smorfia della gente.

Emblematiche le tre malattie simbolo di quest'epoca:
AIDS, Epidemie Animali, Cancro. Rispettivamente si possono collegare metaforicamente all'orgia relazionale, alla bulimia animale, alla devastazione ambientale: non è ciò che caratterizza il fare di questa società?

Non condivido l'opinione di Massimo Fini: "Ora, in uno Stato liberale il cittadino maggiorenne ha diritto, in linea di principio, a fare quel che vuole della sua vita. Anche distruggerla. Sia in un colpo solo, sia con quella sorta di suicidio differito cui porta spesso l'uso di determinate sostanze. La vita appartiene a lui e solo a lui".
Non la condivido poiché in ogni vita c'è una responsabilità collettiva. Ogni vita è in sintonia con altre. L'uomo è un animale sociale. Ogni vita non è isolata, ma vive in simbiosi anche inconsapevolmente con altre. Vi è una responsabilità individuale verso la libertà degli altri. Un filo invisibile ci rende tutti collegati. Ogni vita produce comportamenti influenzabili scientificamente provato dai neuroni specchio. L'indiscriminato abuso di soggettivi consumi distruttivi ha comunque implicazioni sulla società. Adoperarsi per il bene dell'altro ci restituirebbe ad altra vita e delineerebbe un'altra economia. Possibile che una società non vada oltre al "mi piace"? Tutto viene ricondotto a questa banalità!

Sostiene Gandhi "Io insegno al bambino che è affidato alla mia cura non essendo arrabbiato con lui, ma amandolo, tenendo conto della sua ignoranza e giocando con lui".

A che serve una economia evoluta incapace di assolvere l'obiettivo di libertà e di emancipazione dalla miseria?
Stiamo convivendo con la schiavitù del terzo millennio. Le retribuzioni delle imprese, dell'economia mondiale, spesso, non garantiscono, per esempio, una dignitosa, sana scelta alimentare e di stile di vita. Non vi è la consapevolezza, perché non c'è conoscenza. Quel che importa è produrre consumo... e la massa si presta. La qualità dell'aria, dell'acqua e del cibo sono elementi che determinano la nostra vita: l'attenzione non è pari alla loro importanza. Gli obiettivi di successo, denaro, potere sembrano far dimenticare ogni saggezza. La gentilezza d'animo banalizzata dalla prepotenza.
Adolfo Pérez Esquivel: "Quando si rompe l'equilibrio tra l'essere umano e la natura si origina la violenza".

Che senso ha prestare la propria vita per la fame? In Italia 3 milioni di persone sono sotto la soglia di povertà alimentare. 49 milioni gli affamati in USA, il 14,5 per cento delle famiglie americane "ha difficoltà a riempire la scodella". E quando si alimentano si intossicano. Non è possibile vedere avvelenare quotidianamente persone per un misero ritorno economico. E d'altra parte se si guardano i carrelli della spesa ci si rende conto dell'ignoranza che accompagna questi voraci avventori.
Che potenziale ha uno Stato con malati cronici da cibo e con una percentuale in crescita di povertà alimentare?
Quale futuro può avere un comparto alimentare di prodotti insalubri, ambientalmente insostenibili, eticamente riprovevoli?
Ambiente, casa, autorealizzazione, educazione, sanità, alimentazione: sono i tasselli fondamentali su cui si costruisce dignità e convivenza.

Prima della seconda guerra mondiale molte malattie dipendevano da mancanze alimentari e avitaminosi - scorbuto (vit. C), pellagra (vit. PP), beri-beri (vit. B1), ecc. - dopo la guerra è costantemente aumentato il numero di quelle direttamente collegate al cibo ingerito quotidianamente (malattie cardiache, tumori, diabete, osteoporosi, ecc.).
Oltre alla quantità esagerata degli alimenti consumati, anche la qualità dei cibi e le modalità di consumo hanno contribuito all'aumento delle malattie.
Le compagnie e le aziende alimentari hanno prodotto spesso un danno di massa irreversibile con la loro pubblicità disinformativa. Hanno costruito idioti idiomi come "Marlboro country!" un immaginario ambientale, di fatto un suicidario pubblicizzato.
Hanno promosso modelli di consumo disastrosi. L'educazione alimentare fondata sulla pubblicità!
Hanno negato l'informazione con incomprensibili descrizione degli ingredienti spesso celando nefandezze! E gli scienziati della alimentazione dove erano? Lo Stato dove era? A produrre sigarette e veleni anche lui!! Hanno lasciato che generazioni si distruggessero, che l'ambiente fosse devastato in nome di cosa? Hanno consentito che si formassero drogati da cibo senza sapere di esserli.
Hanno ridotto la salute pubblica a pattumiera da accudire con la farmacoterapia... Una vergogna!
Una condizione resa possibile dall'indotta ignoranza nutrizionale sugli effetti dei consumi e da uno Stato che consapevole, nel nome del mercato, permette il disastro sul benessere individuale e collettivo.La comunicazione su questo poi, ci marcia!!

Sono aziende in gran parte allo sbando, sostenute dalle finanze pubbliche, da un sistema mortifero protezionistico, di ignoranti e collusi, di saperi che colpevolmente tacciono!
Il ridicolo della malafede si rivela quando a parole si dice di combattere la fame nel mondo e di fatto si sostengono gli allevamenti intensivi, il consumo di carne, l'economia di derivazione animale.

I medici, poi, esempi spesso da non seguire, che si inventano decaloghi nutrizionali declinandoli in funzione dei prodotti tipici di economie locali. Almeno scrivessero comiche! No, fan sul serio! Ridicoli camici! Da quando avete iniziato a portare a scuola la cultura alimentare trasmettendo alle nuove generazioni gli effetti catastrofici di alcuni cibi e bevande?
I dati dell'Ottobre 2006 sono allarmanti e terrificanti. Gli esperti dell'Aiom - Associazione italiana di oncologia medica affermano che per errori dovuti ai medici, negli ospedali italiani, ogni anno muoiono fra le 14.000 e le 50.000 persone e le danneggiate da errori di medici o da "malasanità" sarebbero almeno 320.000, con un costo di 10 miliardi di euro all'anno, pari all'1% dell'intero Pil italiano.

I costi della medicina "allopatica-tecnologica" sono diventati ormai insostenibili. Si interviene pesantemente solo quando la "malattia" è sopraggiunta, per rimuovere i sintomi. Raramente, invece, si cerca di rimuovere le cause. Pochissimo si fa per la prevenzione, per cercare di preservare la salute, che è il bene più prezioso che possediamo.
Dalai Lama  "Gli uomini perdono la salute per fare soldi, e poi perdono i soldi per tentare di recuperare la salute. Pensano tanto ansiosamente al futuro dimenticando di vivere il presente. Così facendo, non riescono a vivere né il presente né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto"

Han sostituito l'orto con un mercato quasi inavvicinabile e con prodotti spesso coltivati in luoghi velenosi. E se i raccolti abbondano si lasciano marcire sui campi. Questa è la globalizzazione! La distruzione degli orti di casa, possiamo dire oggi, è stata una perdita di civiltà.
Pensare che l'alimentazione di base è verdura e frutta cruda!... cereali, germogli, legumi, semi. Il cibo cotto dovrebbe essere contenuto nel 20-30% di quello consumato quotidianamente. Trascurato è spesso il metodo di essiccazione che mantiene le proprietà nutrizionali senza alterarle come fa invece la cottura violenta.
Uno dei più importanti grandi Chef vegetariani in America Aris Latham - che, da oltre 25 anni, pratica con grande successo la cucina crudista
"Se uccidi il cibo con una cottura a temperature troppo elevate, allora il cibo ti ucciderà lentamente e dolorosamente".
Gandhi:
"Per liberarsi di una malattia occorre sopprimere l'uso del fuoco nella preparazione del pasto"

La frutta in succhi industriali è dannosa perché sono tutti prodotti acidi e non alcalini come è invece quasi tutta la frutta e verdura fresca e come sarebbe opportuno fosse almeno l'80% del cibo di cui ci alimentiamo. L'eccessiva acidità interferisce con i processi ossidativi delle cellule. Ci avvelenano giorno dopo giorno. L'importanza di una dieta che consideri "PH-Acido/Basico" che prenda in considerazione i singoli alimenti che trasformano il PH dei tessuti del nostro corpo non è nella cultura collettiva, né sostenuta nella divulgazione da quella medica. Solitamente i valori vengono alterati in quanto i tessuti si acidificano a causa dei cibi raffinati, degli zuccheri, del caffè, dell'alcol e dei prodotti di origine animale, nonché dall'uso di farmaci ottenuti con la chimica di sintesi. Questa situazione dei tessuti molto acidificati porta ad una serie di malattie degenerative che già nel 400 a.C. Ippocrate per primo capì: "sicuramente l'acido è il più nocivo tra gli stati degli umori".

André Simoneton: "Prove di laboratorio hanno dimostrato che gli alimenti sintetici, pur fornendo un'alimentazione equilibrata dal punto di vista qualitativo e calorico, non sono sufficienti per fornire uno sviluppo normale. Questo significa che oltre ai consueti elementi (proteine, carboidrati, ecc.) gli alimenti devono anche possedere delle "vibrazioni energetiche", capaci di mantenere la vita".
Una buona Alimentazione, significa innanzitutto fornire all'organismo tutte le sostanze di cui ha bisogno in modo equilibrato, mantenendo alti livelli di energia. Alimentarsi in modo "energetico" non significa assumere alimenti ad elevato potere calorico, piuttosto significa fornire al nostro corpo cibi che abbassino il livello di acidosi, tossiemia (accumulo di tossine) ed infiammazioni, dell'organismo, permettendoci quindi di eliminare le tossine accumulate, che sono spesso responsabili del nostro malessere.

Per quanto poi riguarda gli ingredienti... si specula finché ci casca il morto! Si sono inventati di tutto per produrre junk food. Si rendono spesso incomprensibili le etichette informative.
Molti componenti dovrebbero essere eliminati e invece permangono: lo zucchero dovrebbe essere bandito, veleno puro e sostituito dal fruttosio, dal malto (di riso, di orzo, di grano o di mais); il sale altro killer; gli oli vegetali idrogenati pura follia! E invece si tollera. I nitrati...
E' riconosciuta la correlazione tra leucemia e aspartame, effetto formaldeide: se tu bevi una qualsiasi cosa così dolcificata accumuli giorno dopo giorno una sostanza dannosa. Stai coltivando la formazione del cancro e una volta che lo scopri, l'acido aspartico fa sì che il cancro si sviluppi molto più rapidamente. Si ha un doppio effetto: causa il cancro e lo fa sviluppare più velocemente. Pensate quella multinazionale che con la sua bibita in bottiglia fallica o in lattine versione classica ha roso gli stomaci del mondo! Si diceva di provare a lasciare per 12 ore una moneta in un bicchiere con quel liquido scuro per vederne gli effetti. Ecco dopo l'erosione ha pensato, con la versione light, di minare altri organi. Una ricerca ha stabilito che l'aspartame, sostanza presente appunto in alcuni prodotti "dietetici", genera danni al cervello soprattutto nei bambini e nei feti se assunte dalle donne in gravidanza. Una sostanza dolcificante che ha, tra le sue caratteristiche, quella di decomporsi liberando fenilalanina, un potenziale cancerogeno.

Quello poi che da anni stanno facendo agli animali è una crudele, indegna atrocità. Le economie delle industrie a vocazione animale sono finite!... e quelle che utilizzano prodotti di derivazione animale saranno costrette ad utilizzare altri ingredienti... e non si capisce perché ancora non lo facciano! La giustificazione economica è inammissibile! Possibile che si debba alimentare una tragedia animale per un piacere di gola sostituibile, o per un bieco interesse economico?

Ma guardate gli spot dove animali e pesci si trovano felici, mucche colorate, e pochi istanti dopo in bocca a un consumatore scemo, che con le sue smorfie incita al consumo con promesse imbecilli! Ben sanno quanta crudeltà, quale nefasta carneficina quotidiana si pratica su quelle linee di processo, e quanto sangue voglion dire petti di pollo, uova, tonno, carni, salumi, latte, formaggi... Provate a mandare in onda come spot i vostri sistemi produttivi, non di stagionatura, ma quello che avviene prima nei lager della tortura... nei macelli... nelle mattanze, sostituendo magari la musica con i gemiti, le grida di quegli esseri. Ma cosa può avvenire nella mente degli squartatori quotidiani?

Pensate che è ormai riconosciuto che il latte vaccino non è un alimento adatto per la salute dell'uomo, eppure ce lo troviamo ovunque, non solo sugli scaffali come alimento, ma come ingrediente in molti cibi: "Latte da campioni... in stupidità!". Guardate poi alla sua filiera: allevamenti intensivi inconcepibili per ogni forma di vita. Esseri senzienti sottoposti a ogni forma di barbarie, tirati su con antibiotici a vita, vacche trasformate in enormi mammelle e spremute fino a non reggersi sulle zampe. Gli han ridotto la vita a poco più di due anni. Per non dire che ne fanno dei loro vitelli! E questa sarebbe una economia su cui contare? Su cui investire il futuro? Su cui indirizzare propri risparmi? Chi ha investito nei bond del "muggito del mondo" se lo è un po' meritato il raggiro! Avrebbe dovuto sapere a cosa serviva, che filiera sosteneva il suo denaro! Ma già l'ignoranza alimentare è tanta, immaginiamoci quella finanziaria... se poi è di origine creativa!!

In un incontro conviviale, mi sono alquanto amareggiato quando un noto entomologo, spesso in TV, ha dichiarato di aver fallito come ecologista, ma di lasciare una testimonianza importante per il futuro. Beh, per due ore non ha fatto che mangiare derivati d'animali e cadaveri a tavola! Ci credo che ha fallito!! Sarà uno studioso... ma finché avremo persone che usano la cultura per il loro ego o interessi e non sono coerenti con i saperi che hanno coltivato, beh, non c'è possibilità di conversione sociale. Quale esempio sono!! Se ci fosse stata un po' più di coerenza tra la ricerca e l'agire di questi studiosi forse qualcosa in più si sarebbe potuto fare e non si sentirebbe ora dire dal luminare di aver fallito. E quale testimonianza lascia, se non le ossa che ha lasciato nel piatto?
Un'alimentazione basata sui cibi vegetali è un modo facile ed economico per porre fine alla crudeltà verso gli animali e per ripulire l'ambiente. L'allevamento industriale inquina l'aria e l'acqua, riduce le foreste pluviali, e causa il riscaldamento globale.
Nel futuro saranno non solo vietati gli allevamenti, ma impedite le importazioni da quei paesi che ancora persisteranno in queste pratiche insostenibili.

La crudele filiera delle uova è un killeraggio spietato, pulcini maschi tritati vivi e le femmine fatte impazzire nelle gabbie di riproduzione. Eppure le uova (ridotte a polvere) nei prodotti possono essere sostituite dalla maizena (amido di mais), dalla frumina (amido di grano), dalla fecola di patate, da replicanti d'uovo (No Egg); così come il latte vaccino con quello di soia, di riso, di mandorle ecc; il burro dall'olio extravergine... Non si capisce perché se non per i costi, si continuino ad utilizzare prodotti nocivi che generano un indotto distruttivo per la vita e l'ambiente. Gli allevamenti sono la continuazione dei lager!

La verità è che trattano i consumatori da ignoranti e inconsapevoli... così li vogliono!
Ma pensate cosa hanno inculcato nella testa dei bambini e delle mamme: "Più latte meno cacao" Quale danno per la salute pubblica? Quale incentivo per il disastro ambientale! E quell'escremento filamentoso al sapor di cioccolato spalmato sul pane pieno di grassi di ogni tipo, usato per far crescere generazioni intere! Ho conosciuto una persona che ha lavorato su quella filiera, non ha più toccato quel prodotto. Sembra che un importante fornitore di questo marchio della simil crema al cioccolato sia una famosa industria di pollame i cui scarti risulterebbero merce preziosa... secondo voi dove vanno a finire? Che vengano trasformati nei famosi oli vegetali, di cui non si sa la composizione, della ghiottoneria al sapor di cioccolato?
Vi rendete conto di cosa sono stati capaci? Cosa ci hanno fatto mangiare per il loro profitto? E la sanità zitta!! "Gliene dia un po' meno al suo bambino!" A chi dovremmo attribuire la responsabilità dell'obesità? A chi mangiava e non sapeva cosa ingurgitava?... oltre al danno a vita, da inconsapevole preda del cibo, la beffa? Sappiamo come è facile rendere consumatori prodotti dipendenti!
Perché queste aziende non vengono chiamate a rispondere per il danno prodotto? Perché chi aveva i saperi si è reso consenziente? Perché chi doveva governare non è intervenuto? Perché non vi è stata responsabilità nei vertici di comando?
La nota lieta è che i produttori più seri e responsabili stanno convertendo le proprie linee di produzione con alimenti più in sintonia con i principi nutrizionali e eticamente sostenibili cercando, a fatica, di imporre una virata ad un mercato, oggi, con altre finalità.

Con il digitale si cambia. La conoscenza è disponibile online. I consumi saranno consapevoli e non più su logiche di massa, ma personal. Con il telelavoro si torna a mangiare a casa. Finita per tutte quelle porcherie di fast food: "avvelenati e fuggi"... luoghi della depressione e della rapina.
E' probabile che la tecnica indirizzata dalla conoscenza verrà in aiuto all'uomo. Il minimalismo e la semplicità ritorneranno ad essere apprezzati. Ma al di là dei prodotti base e delle materie prime, avremo forse macchine intelligenti distribuite che prepareranno cibo fresco, con gli ingredienti che vorremo nei gusti desiderati.

Così se vorremo vivere in un altro mondo. Dal Vangelo Esseno della Pace:
"...non uccidete nè uomini, nè animali, né il cibo che va nella vostra bocca... se vi nutrite di cibi vivi questi vi vivificheranno, se uccidete il vostro cibo, il cibo morto vi ucciderà... la vita viene dalla vita, dalla morte viene sempre la morte... ciò che uccide il vostro cibo, uccide anche le vostre anime... i vostri corpi diventano ciò che mangiate, come le vostre anime diventano ciò che voi pensate... perciò non mangiate ciò che il gelo e il fuoco hanno distrutto, perché i cibi bruciati, gelati e decomposti, bruceranno, geleranno e decomporranno il vostro corpo... mangiate frutti ed erbe alimentati e maturati dal fuoco della vita..."
E cosa si fa nella food valley alimentare? Si spendono annualmente risorse pubbliche per alimentare le iniziative dell'economia animale, l'insostenibile filiera degli allevamenti, delle carni, dei salumi, del latte, dei formaggi! Nel 2009 la Regione Emilia Romagna ha stanziato 27 milioni di euro per sostenere il Parmigiano Reggiano. Ça va sans dire! (Parma, 11/11/2009)