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A Obama il Nobel per la guerra "giusta"

di Romolo Gobbi - 13/12/2009

  Autore: RomoloGobbi | Data: 12/12/2009 23.09.53
Il primo cristiano che parlò di "guerra giusta" fu Agostino. Ne "La città di Dio" si dice che l'ingiustizia "ha molto contribuito alla vastità dell'impero, rendendo gli altri ingiusti e così suscitando avversari per i Romani, contro i quali combattere guerre giuste e accrescere l'impero".
L'ultimo cristiano che ha parlato di "guerra giusta" è stato Obama nel suo discorso ad Oslo per la consegna del premio Nobel per la pace: "Nel corso della storia umana (...) è emerso il concetto di "guerra giusta". Obama avrebbe dovuto citare Agostino e, parafrasandolo, dire: "rendere gli altri ingiusti e così suscitando avversari per gli Americani, contro i quali combattere guerre giuste e accrescere l'impero americano". Obama ha elencato le guerre giuste che hanno contribuito alla crescita della potenza degli Stati Uniti nel mondo: dalla seconda Guerra Mondiale, alla guerra del Golfo contro Saddam Hussein, a quella contro l'Afghanistan. Obama ha anche elencato le possibili guerre giuste future, contro "gli estremisti violenti che stravolgono il messaggio di una religione come l'Islam e tentano di giovarsi della proliferazione nucleare di Nord Corea e Iran".
Per un cristiano parlare di guerra giusta è una bestemmia contro il messaggio evangelico del "porgi l'altra guancia". Già Agostino aveva peccato in questo senso e anche il suo discorso era politicamente interessato; infatti, il santo vescovo di Ippona, in Numidia, aveva invocato l'intervento militare dei Romani per combattere gli estremisti violenti della religione cristiana: i Donatisti. In Nord Africa all'inizio del quarto secolo, infatti, vi erano due chiese cristiane, quella di Agostino, disposto al compromesso con l'impero romano, e quella puritana e antiromana di Donato. I Donatisti avevano una loro forza armata, i Circumcellioni: "quando c'era qualche lavoro duro da fare, come saccheggiare una chiesa cattolica o una villa romana, o rimettere a posto qualche dissenziente turbolento, i Circumcellioni venivano convocati". Questi praticavano anche una certa giustizia sociale: "i creditori erano obbligati dai debitori a restituire i loro titoli di credito, altrimenti intervenivano i Circumcellioni ad esercitare le dovute pressioni". Anche i rapporti tra schiavi e padroni venivano capovolti in seguito al loro intervento: "Ricchi padroni alla guida di veicoli confortevoli venivano lanciati fuori e fatti correre dietro il loro carro, ora occupato dai loro schiavi". La caratteristica principale dei Circumcellioni era la vocazione al martirio, ad esempio, uno di loro "usciva fuori e fermava un viaggiatore o, meglio ancora, in memoria dei tempi eroici del cristianesimo, un magistrato. Allo sfortunato veniva posta l'alternativa di uccidere o essere ucciso. Altri si precipitavano in una cerimonia pagana, offrendo se stessi come sacrifici umani. Questi diventavano martiri automaticamente, come quelli che morivano negli attacchi alle ville o alle chiese cattoliche". Il martirio avrebbe garantito ai Circumcellioni la resurrezione anzitempo e la partecipazione al regno millenario di Cristo sulla terra, profetizzato dall'Apocalisse di Giovanni.
Se Obama, o almeno i suoi pennivendoli, avesse conosciuto l'origine del concetto di "guerra giusta", avrebbe fatto a meno di sciorinare la sua barzelletta di filosofia della storia impartita ad Oslo: "Per la maggior parte della storia, il concetto di guerra giusta è stato raramente osservato. La capacità degli esseri umani nell'escogitare nuovi modi di uccidersi l'un l'altro si è dimostrata inesauribile". E gli americani sono dei veri uomini...