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Popolazione umana

di Guido Dalla Casa - 15/12/2009

 

   La Terra può vivere a tempo indeterminato se si mantiene in una situazione stazionaria, con parametri fluttuanti attorno a valori stabili, se si considerano tempi dell’ordine di quelli dell’esistenza umana sul Pianeta (non per valori molto superiori).
   Il numero massimo di umani che la Terra può sostenere dipende dal tipo di alimentazione medio e dalla quantità di consumi. L’alimentazione è importante, perché ad ogni passaggio della catena alimentare si dissipa l’80-90% dell’energia. Infatti in ogni ecosistema sano c’è posto per un leone ogni mille gazzelle, un’aquila ogni mille marmotte. Gli umani dovrebbero essere sostanzialmente vegetariani, come gli altri Primati: possono mangiare pochissima carne.
      Gli studi effettuati per dare un valore approssimato al numero di umani che la Terra può supportare, in funzione delle variabili sopraddette, sono molto scarsi, cosa assai sorprendente data l’importanza del problema. Comunque:

- Uno studio dell’Università Cornell, degli anni Settanta del ventesimo secolo, poneva un limite superiore dell’ordine di due miliardi di individui. Non conosco i parametri di partenza, come consumi: suppongo che fossero quelli degli anni Settanta;

- Dei dodici scenari studiati nel famoso rapporto del Club di Roma I limiti dello sviluppo (1971), gli unici due che portavano ad una situazione ancora vitale senza l’impazzimento dei diagrammi e quindi senza un collasso del sistema richiedevano come condizione necessaria e non sufficiente la stabilizzazione della popolazione mondiale entro il 1975, il che significa un limite massimo di popolazione di tre-quattro miliardi di umani, con un livello di consumi inferiore a quello medio attuale. Secondo i due aggiornamenti del rapporto pubblicati negli anni successivi (1993 e 2006) la situazione si è notevolmente aggravata;

- Nel libro Assalto al pianeta di Pignatti-Trezza è indicato un valore massimo di circa un miliardo e mezzo. Vi si parla dell’accettazione di una “agricoltura sostenibile” cioè totalmente priva di fertilizzanti e antiparassitari non-biologici e che non richiede alcun intervento di mezzi alimentati da derivati petroliferi. Vi è indicato uno stile di vita con consumi bassi;

- La popolazione umana quando è cominciato l’impiego dei combustibili fossili, cioè al momento in cui si è iniziata in modo deciso la rottura della condizione quasi-stazionaria del Pianeta, soprattutto sul piano energetico, era di circa un miliardo.
  Sui combustibili fossili riporto un pensiero di Konrad Lorenz: “L’unico introito legittimo di energia del nostro pianeta è costituito dall’irraggiamento solare, e ogni crescita economica che consumi più energia di quella che riceviamo dal Sole, irretisce l’economia mondiale in una spirale debitoria, che ci consegnerà a un creditore spietato….” . Il Creditore Spietato  non è un fantasma del futuro, ma si presenta ogni giorno e si porta via un buon numero di esseri senzienti.

      Questi risultati non differiscono molto fra loro: una media grossolana porta al valore di due miliardi indicato spesso come numero massimo supportabile dalla Terra, pensando che anche gli altri esseri senzienti e tutte le entità naturali hanno diritto non solo al sostentamento, ma anche a una propria autorealizzazione e a una vita degna e autonoma.
  Le popolazioni con uno stile di vita molto semplice sul piano materiale devono comunque ricorrere a forme sostenibili di agricoltura se il numero di individui è non-trascurabile: questo comporta un impegno di territorio che viene sottratto agli ecosistemi naturali e quindi non può superare certi valori. Con queste premesse, è probabile che non si possa superare il numero complessivo di circa due-tre miliardi di umani, qualunque sia lo stile di vita o il livello di consumi.
   Con una grossolana proporzione e tenendo conto del territorio e della latitudine, si può stimare una popolazione umana massima per l’Italia di circa dieci-venti milioni di abitanti.
      A questo punto sorge spontanea una domanda: come facciamo a vivere su questa Terra in quasi-sette miliardi? La risposta è immediata: in questo periodo non siamo affatto in situazione stazionaria, siamo in un transitorio in cui l’umanità vive “divorando” la Terra, cioè a spese dell’Organismo di cui fa parte. Questo transitorio non può durare a lungo.  
                                                                                                 


Nota: L’unico modo ragionevole per ridurre la popolazione umana sembra quello basato sull’informazione, sull’istruzione e sulla consapevolezza: è presumibile che, raggiunto un livello di coscienza sufficiente e in assenza di condizionamenti da parte di istituzioni di carattere religioso o politico, una coppia normale non desideri più di due figli. Poiché mediamente circa un quinto degli umani preferisce una vita da single o comunque senza figli, il numero di individui della nostra specie calerebbe lentamente fino ad arrivare, dopo alcuni secoli, ai livelli indicati come supportabili dalla Terra. Probabilmente non abbiamo tanto tempo: in tal caso provvederà la Natura, attraverso la follia umana o in qualche altro modo.