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Sedes sapientiae

di Alberto De Luca - 22/12/2009

SEDES SAPIENTIAE di Claudio Lanzi (Simmetria, 2009) è un testo impegnativo e selettivo che conduce il lettore attraverso la navata centrale al Sancta Sanctorum ovvero al conseguimento (o quanto meno il
tentativo) della simmetria. Simmetria che consiste nell’imparare l’arte di
arrendersi ai volumi, alle linee ed alle volute dello Spirito che si stagliano
silenziosi ed immutabili ma anche sorprendentemente dinamici e rivelatori.
In una simile ed autentica tensione di opposti, l’Autore ripercorre così le
tappe - meglio i sedimenti o tracce - spirituali di questo (piccolo grande)
mondo Cristiano, indicando nelle cattedrali l’ultimo “edificio strumentale” a
disposizione per il Cristianesimo.
Al tempo valido modello di armonia geometrica e cubitale, nonché locus
operativo per l’uomo stesso, la cattedrale ripete indefinitamente la domanda
edenica: Adamo dove sei? E l’uomo, che vi si reca ut audere Spiritus, non solo
vede ma anche gusta il profumo dell’incenso frammisto al colore delle vetrate,
il tutto all’interno di una dinamica ascensionale, che lo porta
(trasfigurandolo in nuce) verso gli archi più acuti e le volte più maestose.
Spazio finale di questa sorta di in-diamento è dunque quella cupola dove
dimora raffigurato il principio panto-creatore.
In questo libro, allora, la cattedrale non è un mero ablativo bensì oggetto
diretto di realizzazione: come la cattedrale, infatti, si dimostra
armonicamente costruita sicut all’uomo spetta il compito di edificarsi
simmetricamente.
La sana passione, la lucidità intellettuale ed il vissuto personale dell’
Autore che emergono dal testo, sono dunque riusciti ad elaborare un testo che
fosse in grado di veicolare un preciso messaggio: entrare in una cattedrale
equivale a vivere un’esperienza spirituale. Banale e scontata sembrerà quest’
ultima affermazione solo a chi, maleducato spiritualmente, non è in grado di
riconoscere il ritmo dell’esperienza perché a ciò non è mai stato educato.