il toro di wall streetA fine anno non leggo mai le previsioni economiche per l’anno nuovo. Raramente sono affidabili. Gli esperti pensano di prevedere il futuro guardando esclusivamente nello specchietto retrovisore, come se la strada percorsa fino a quel momento dovesse continuare all’infinito. E questo spiega, tra l’altro, perchè quasi nessuno ci azzecchi.

Quel che mi ha colpito in questi primi giorni del 2010, dando un’occhiata ai titoli e ascoltando scampoli di trasmisionni radiofoniche e televisive, è la ripetitività delle analisi. Tutti parlano di “ripresa lenta”, di “exit strategy”. Tutti sono pronti a darci lezioni,  soprattutto gli esperti che hanno esaltato il capitalismo finanziario e speculativo anglosassone, presentandolo come la panacea dei nostri mali.

 Oggi quegli stessi signori avvertono che l’Europa è vecchia, che non sa adeguarsi alla globalizzazione e, con accenti colpevolisti, ammoniscono a “rimettere in ordine i bilanci statali”, come ha fatto ad esempio il vicesegretario dell’Ocse, l’italiano Pier Carlo Padoan, in una recente intervista, secondo cui “sarà necessario aumentare le tasse per riequilibrare i conti”.

Notate l’ipocrisia: questa crisi  non è stata provocata da forsennate spese dei singoli Stati, ma dalla necessità di coprire le voragini provocate dalle banche. Missione compiuta, dicono gli esperti. Il sistema è salvo.  

 Ma nessuno, né l’Ocse, né il Fmi, né la Banca mondiale accenna a quella che dovrebbe essere una regola di buon senso. Se il sistema è davvero salvo, a pagarne i costi dovrebbe essere innanzitutto chi ha provocato il dissesto, dunque certe ben note banche di Wall Street, che operano in tutto il mondo.

E invece tutto è tornato come prima; anzi peggio di prima, come dimostrano i bonus da 140 miliardi di dollari elargiti quest’anno proprio da quelle banche. Il vero potere è rimasto nelle loro mani, anzi è persino aumentato, perché ora hanno la certezza che qualunque errore commettano, gli Stati non le lasceranno fallire.

L’importante è che l’opinione pubblica non se ne avveda. Chi bada più a loro? Nessuno: dobbiamo gioire per la ripresina ed essere pazienti, mettendo mano al portafoglio. Ce lo dicono i soliti guru. Ci hanno mazziato e ora ci distraggono. Ammansiti a dovere.

O sbaglio?