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C'era una volta l'industria pesante

di gab - 11/01/2010

 
  
Essen è stata dichiarata capitale europea della cultura 2010. La cittadina nella Valle della Ruhr e' stata la capitale tedesca della produzione di acciaio e carbone. Le fabbriche della zona sono state riconverite in poli culturali e musei..
La cittadina nella Valle della Ruhr e' stata la capitale tedesca della produzione di acciaio e carbone. Quando l'industria siderurgica e' andata scemando, le fabbriche della zona sono state riconverite in poli culturali e musei.

L'industrializzazione aveva stravolto il paesaggio della Ruhr, trasformando un territorio agricolo con tanti piccoli paesi e cittadine in un polo industriale affumicato di nero. All'inizio del 1800 Essen era una cittadina di 3500 abitanti, con le nuove tecnologie per l'estrazione del carbone è diventata progressivamente una città di 500.000 abitanti.

La cittadina rappresenta oggi un valido esempio di riconversione industriale ben riuscita. In particolare il “Complesso industriale e minerario Zollverein” appartiene ai capolavori dell’architettura industriale: dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, oggi viene utilizzato con finalità culturali. 
Nelle vecchie fabbriche oggi sorgono caffè, teatri, gallerie, installazioni, che sostituiscono il fumo delle ciminiere.

Il bacino industriale della Ruhr è stato l’oggetto di un ciclopico lavoro di recupero, avviato negli anni tra il 1989 ed 1999 dal governo regionale (Land) della Renania-Westfalia, in collaborazione con un organo d’intervento d’eccezione: l’IBA Emscher Park.
Alla fine degli anni Ottanta, la regione dell’Emscher si presentava in uno stato di massimo degrado sotto molti aspetti.  I nuclei urbani non crescevano attorno alla cattedrale o al municipio, ma attorno agli stabilimenti siderurgici ed alle miniere. Il paesaggio che ne rimaneva era fittamente cosparso di colline di scorie industriali, tracciati ferroviari, fabbriche dismesse, strade senza uscita, il tutto corredato da uno sviluppo urbanistico generale assai disordinato e frammentario. Una delle più pesanti eredità lasciate in “dote” al territorio della valle dell’Emscher era costituita dallo stato di avanzato e diffuso inquinamento.

Prima dei grandi stravolgimenti, il corso del fiume Emscher, costituiva la struttura naturale portante dell’intera regione. I numerosi corsi d’acqua che affluivano in esso, collaboravano a formare il ricco assetto idrologico del bacino fluviale. Il successivo destino del fiume Emscher, divenne tristemente noto in tutto il mondo, a causa della gravità del livello d’inquinamento raggiunto: il suo corso naturale, infatti, era stato trasformato in un lungo scarico pubblico a cielo aperto.

L’avvio del programma di lavoro, fu varato dal governo del Land, invitando le diverse parti sociali a presentare progetti, idee ed opinioni riguardanti l’area. I progetti raccolti in questa prima fase furono più di 350. Molti di questi progetti (più di settanta) sono stati inseriti nel calendario delle iniziative intraprese dall’IBA, la quale – unitamente ad altri programmi d’intervento – ha varato, sotto il proprio patrocinio, l’impressionante numero di 120 progetti.
L’obiettivo principale e la linea guida dell’intera iniziativa è stata la realizzazione del grande Parco Paesaggistico dell’Emscher.

L’intera operazione è stata suddivisa in sette settori principali d’intervento, o progetti guida. Essi coprono un’ampia gamma di problematiche che, partendo dalla riqualificazione ecologica del bacino del fiume Emscher, arrivano ad affrontare la questione delle nuove forme dell’abitare, del lavoro nel parco, della ricreazione lungo il fiume, dell’archeologia industriale nonché delle questioni relative agli aspetti sociali e culturali del tempo libero.

La caratteristica che più connota il progetto e che fa di esso un “evento storico” di particolare importanza, è rappresentata dall’eccezionale ruolo strategico giocato dal “paesaggio”. La trasformazione della sua immagine, è stato il mezzo per agire sull’immaginario, sulle aspettative ed sui desideri dell’intera popolazione dell’Emscher ed alimentare in essa la volontà di inserirsi nel processo di rinnovo della loro regione. Più di due miliardi di euro sono stati spesi per intessere la trama di questo nuovo paesaggio: un paesaggio che si sta ormai delineando con chiarezza, ma che è ancora in piena metamorfosi di cui la popolazione e le istituzioni hanno finito per sentirsi pienamente partecipi e responsabili.

Forse anche per le nostre città degradate c'è speranza...

Fonte: Ansa / www.ocs.polito.it/