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La faccia tosta di Karzai

di Enrico Piovesana - 12/01/2010





Dopo le frodi elettorali, la nomina a ministro dell’Antidroga di uno dei suoi uomini più corrotti

Il presidente afgano Hamid Karzai - rimasto al potere grazie a una colossale frode elettorale scandalosamente appoggiata dai paesi occupanti e perfino dalle Nazioni Unite - ha avuto la faccia tosta di proporre come ministro dell'Antidroga uno dei suoi uomini più corrotti: l'ex ministro degli Interni Zarar Ahmed Moqbel, rimosso perché vendeva i posti di ufficiale di polizia a personaggi che poi sono stati coinvolti nel narcotraffico e nel taglieggiamento della popolazione.

Un campione di corruzione. Mercoledì il ministro in pectore si presenterà al parlamento di Kabul per ottenere la fiducia delle camere.
Imbarazzo in Gran Bretagna, che sulla carta è ancora il paese responsabile per le lotta alla droga in Afghanistan. Silenzio assordante dagli Stati Uniti, da più parte accusati di trarre enormi profitti dal narcobusiness afgano.
Se Moqbel non verrà bocciato dai parlamentari afgani, diverrà il capo della struttura preposta a contrastare proprio il genere di traffici e affari che lui ha allegramente gestito fino alla fine del 2008, quando Karzai, dopo averlo difeso per mesi, fu costretto a cacciarlo per decenza.

Il sistema era questo. I galantuomini divenuti ufficiali di polizia pagando tangenti a Moqbel, si rifacevano poi con gli introiti del pizzo riscosso dai narcotrafficanti - per consentire il transito dei convogli carichi di oppio ed eroina nei loro distretti - e dai coltivatori di papaveri da oppio - taglieggiando i contadini per non distruggere i loro campi e non sequestrare i loro raccolti. Questi stessi ufficiali si occupavano poi di confiscare i carichi e i raccolti di chi non pagava, distruggendone una minima parte ad uso delle telecamere, e immagazzinando il resto in depositi gestiti dal ministero dell'Interno e da quello dell'Antidroga - che fine facesse poi questa droga sequestrata, non è difficile immaginarlo.

Karzai è sempre Karzai. "La nomina di Moqbel come ministro dell'Antidroga è assolutamente grottesca", ha dichiarato al quotidiano Guardian un ufficiale di polizia britannico che ha lavorato in Afghanistan a stretto contatto con questo personaggio, "sinonimo di corruzione e incompetenza".
L'interessato, che dopo la sua rimozione dai vertici della polizia afgana si è sempre dichiarato estraneo a qualsiasi fenomeno di corruzione, è certo di essere all'altezza del suo nuovo incarico: "La lotta alla droga non è cosa da poco, è una questione seria - ha dichiarato alla stampa Moqbel - ma penso che con strategia, pianificazione e con l'aiuto della comunità internazionale possiamo farcela".
Obama aveva chiuso un occhio sulle frodi elettorali di Karzai a patto che egli facesse pulizia nel governo e inaugurasse "un nuovo capitolo". Ora nemmeno una parola sulla nomina di Moqbel. Forse ha chiuso anche l'altro occhio.