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Facebook e i miei dati ai tempi del controllo globale

di Miguel Martinez - 14/01/2010

Oggi mi arriva un nuovo invito a iscrivermi a Facebook, da parte di una simpatica e coraggiosa amica anarchica.

Sapete già cosa le risponderò (tolte le eventuali asprezze, che lei sicuramente non merita).

L'invito appare, ingannevolmente, come se fosse stato mandato non da Facebook, ma direttamente dall'indirizzo della mia amica.

All'invito, segue una lista di sei persone che in passato mi hanno invitato: quattro di queste, non ho idea chi siano - una è turca, tre sono ispanici, ma io scrivo in italiano. Comunque siamo sempre nel campo dello spam pubblicitario.

Ma la cosa veramente interessante è l'ultima parte.

Sotto la dicitura "Altre persone che potresti conoscere su Facebook", ci sono nove riquadri, con altrettanti nomi. Visto che non ci sono su Facebook, non può trattarsi di dati raccolti da Facebook stessa. Non sono stati raccolti nemmeno confrontando il mio indirizzo e-mail con altri indirizzi dal suono simile.

Tre nomi, mi sembra di non riconoscerli. Invece, gli altri sei sono di persone che effettivamente conosco. Una la conosco bene, le altre cinque sono persone con cui non ho alcun rapporto di amicizia: ad esempio un signore che avevo contattato una volta per chiedere informazioni sulla musica georgiana, oppure un mio storico avversario, un noto cristianista che ho più volte criticato sul mio blog per le sue attività - tra parentesi, è un'ottima persona sul piano umano, una dimostrazione vivente di come bisogna sempre scindere i giudizi politici da quelli personali.

Queste cinque persone certamente non si conoscono tra di loro e certamente non hanno alcun rapporto con la signora che mi ha mandato l'invito, né probabilmente con le altre persone che in passato mi hanno invitato su Facebook.

In comune hanno solo una cosa: qualche volta, ci siamo scambiati delle mail private. Sul mio account Gmail, che per chi non lo sapesse, vuol dire Google.

E cioè, Google, i cui computer sanno già tutto di ciò che gira in rete, coincide con Gmail che sa tutto ciò che ci scriviamo, che coincide con Facebook che sa tutto sulle nostre (meglio, vostre) relazioni umane.
 
mark-zuckerberg
Questa faccettina alla "me ne posso fregare di portare la cravatta" appartiene a Mark Zuckerberg, il padrone di Facebook e della vita privata di 350 milioni di esseri umani