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Caro Presidente Obama, perchè non ti ritiri dall'Afghanistan?

di Ralph Nader - 17/01/2010



Caro Presidente Obama,
Vi state avvicinando al giorno della decisione sull'invio di altri soldati verso l'Afganistan se voi l'ordinerete.
Alcuni dei vostri consiglieri hanno chiesto fino a 50.000 soldati in più, includendo varie migliaia di cosiddetti istruttori dell'esercito afgano.
Altri consiglieri hanno sollecitato più cautela, in particolare l'ambasciatore USA in Afganistan ed ex generale, Karl W. Eikenberry, che si oppone al più soldati fino a quando il governo afgano rimarrà così disfunzionale.
Insieme ai vostri consiglieri militari e civili, voi state ricevendo vari consigli da un Congresso anemico e dai vostri alleati stranieri.
Ma avete sollecitato il consiglio dei gruppi di esperienza non statali e civici e reputate che rappresentino molti Americani?
O da esperti genuini su tale paese come Ashraf Ghani - un ex professore americano e più tardi un membro rispettato del governo Karzai prima della sua svolta verso altre posizioni in quel paese?
George W. Bush, nella doppia preparazione dell'invasione dell'Iraq, isolò se stesso, chiuse la sua mente e rifiutò di incontrarsi con associazioni civiche nel suo paese.
Deliberatamente egli si privò delle informazioni che avrebbero potuto trattenere il suo militarismo messianico disastroso e come un autocrate diresse il coinvolgimento del paese nella guerra e occupazione, con astuzia e falsi pretesti.
Disastroso: non per lui e D. Cheney, ma per il nostro paese, i soldati, l'economia, il popolo iracheno devastato e il saccheggio di tale paese.
Nei mesi precedenti al 20 Marzo, 2003 e alla guerra criminale di aggressione non dichiarata che violò la nostra Costituzione, gli statuti e i trattati, una dozzina di organizzazioni richiesero anche formalmente un incontro con lui.
Questi enti rappresentavano decine di milioni di Americani.
Esse rappresentavano il clero, il lavoro, gli ambientalisti, gli affari, gli studenti, i gruppi pacifisti, i gruppi femminili, i consigli comunali, il consumatore, il veterano, i gruppi di insegnanti e gli esperti della sicurezza internazionale.
Molti venivano anche da un'esperienza di prima mano in Iraq e in Medio Oriente.
Essi volevano incontrarsi con il loro presidente.
Non rispose nemmeno alle loro lettere.
Le lettere sono disponibili a nader.org.
Chi avrebbe pensato lo scorso anno quando assumeste la presidenza che voi avreste considerato di gettarci più a fondo in questo pantano senza una strategia di fuga?
Più a fondo vi precipitate maggiore è il vostro rifiuto della storia delle occupazioni che alimentano le insurrezioni in quella regione. Inoltre isolate voi stesso dai giudizi contrari di quelli che avete ricevuto dai vostri consigli interni.
Il nostro paese, il suo popolo e quello innocente afgano pagheranno per questo.
La dimissione recente di Matthew P. Hoh, un ex capitano combattente dei marine in Iraq e funzionario di alto livello del servizio estero in Afganistan, fornisce un'analisi indipendente dei gravami che affliggono i 42 milioni di Pashtuns.
Ecco le sue parole:
La rivolta Pashtun che è controllata da tanti, in apparenza infiniti, gruppi locali, è alimentata da ciò che è percepito dai Pashtun come un assalto continuato e prolungato, attraverso i secoli, alla terra Pashtun, alla sua cultura, tradizioni e religione da nemici interni ed esterni. La presenza NATO e USA e le operazioni nelle valli e nei villaggi Pashtun (così come l'esercito Afgano e le unità di polizia che sono guidate e composte da soldati e poliziotti non Pashtun) costituiscono una forza di occupazione contro la quale la rivolta è giustificata. Sia nello RC dell'Est e del Sud ho osservato che la gran parte della rivolta non combatte per il bianco vessillo dei Talebani, ma piuttosto contro la presenza di soldati stranieri e contro le tasse imposte da un governo non rappresentativo di Kabul. La presenza militare USA in Afganistan contribuisce in modo forte al principio strategico e di legittimità della rivolta Pashtun. Allo stesso modo il nostro sostegno del governo Afgano attuale continua a distanziare il governo dalla gente. I difetti del governo Afgano, in modo particolare quando producono il sacrificio di vite e soldi americani, sembrano una moltitudine e tumorali.
Mr. Hoh elenca i difetti persistenti e aggiunge i suoi dubbi articolati sugli scopi strategici della presenza dell'esercito dell'Amministrazione in Afganistan.
Egli chiede: "Perché e a quale fine?"
La sua lettera di coscienza e protesta si conclude sottolineando gli effetti senza limiti sulla nostra politica militare ed estera, e sulla nostra nazione e la sua economia.
Il vostro staff stima che ogni soldato USA costi $1 milione all'anno, da aggiungere all'orrendo tributo di sangue di soldati e della gente Afgana.
Siete debitore con la gente americana di una spiegazione diversa da quelle di Bush. Perché non ricevete alla Casa Bianca questi gruppi di Americani con vari fondamenti ed esperienze su questa decisione afgana in sospeso?
Essi possono chiedersi, per contrasto, il perché voi avete così tanti incontri alla Casa Bianca con i principali CEO delle imprese di Wall Street, delle compagnie assicurative sanitarie e delle imprese farmaceutiche.
Non è la Casa Bianca la Casa della gente?
Insieme a molti altri cittadini della nostra nazione, aspetto la vostra risposta.
Sinceramente,


Tradotto da F. Allegri il 15/01/2010