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Somalia, Europa, Israele, mercenari e un muro tutto nuovo

di Miguel Martinez - 16/02/2010

Pare che gli ultimi bastioni del cosiddetto Governo Transitorio - residui delle vecchie bande dei signori della guerra, installati a Mogadishu dall'esercito etiope - stiano per cadere davanti all'offensiva delle forze islamiste. 

Certo, in Somalia tutto è imprevedibile: l'esercito etiope fu inviato dagli americani per abbattere il governo delle Corti Islamiche, facendo stragi memorabili. Ma il fallimento dell'invasione convinse gli americani  a mettere a capo dello screditatissimo Governo Transitorio proprio l'ex-capo delle Corti Islamiche, che ha perso così però ogni credibilità.

Gli etiopi sono fuggiti da tempo dal paese, e restano solo i soldati di occupazione dell'Uganda e del Burundi, pagati ovviamente dalle casse occidentali, più una piccola schiera di somali.

La notizia interessante è che l'Unione Europea sta addestrando 2000 di questi somali a Djibouti, per lanciarli nella guerra civile. La notizia parla di addestratori francesi, ma sarebbe interessante sapere se c'entrano anche gli ex-colonizzatori della Somalia, che poi saremmo noi.

A coordinare le operazioni militari degli occupanti sul posto sarebbe invece un'azienda privata statunitense, la Phoenix Intelligence Support, che sta battendo furiosamente cassa in questi giorni.

Per la gioia dei miei colleghi traduttori, ecco un campione del linguaggio aziendale-militare della Phoenix, tratto dalla home page del suo sito:
"Phoenix Intelligence Support Services provides packages prepared in accordance to the particular requirements of the host government requesting our services, whether it be a single human resource employee specialized in particular skill set for a specific support mission or whether it may be a 25 or 300 man team or more, experts in various areas specific to counter terrorism or counter intelligence work, executing professional and ethical skill and effectiveness with dependability and professionalism on each and every mission"
In collaborazione con il governo egiziano e quello giordano, e in associazione con una ditta privata inglese, la Eastern Academy Partner Firm, la Phoenix sta attualmente addestrando altri 5.000 "poliziotti" (li chiamano così) somali.

Curiosamente, si tratta dell'attuazione di una proposta che avevamo già segnalato qui tempo fa: l'ex-piduista Giancarlo Elia Valori aveva infatti suggerito di assegnare all'Egitto il ruolo di proteggere gli interessi occidentali nel Corno d'Africa.

Intanto, il Ministro per la Sicurezza Pubblica israeliano, Yitzchak Aharonovich, si è incontrato con il suo equivalente del Kenya, per trattare un interessante scambio: il governo del Kenya si impegna a frenare i propri cittadini che cercano di emigrare clandestinamente in Israele, mentre Israele promette di intervenire in Somalia. In questo contesto, il parlamento israeliano voterà per costruire un nuovo muro meridionale - presumibilmente lungo la frontiera egiziana. Non per fermare i palestinesi, ma per tenere fuori i clandestini africani.

Uno scenario interessante...