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La Germania fuori dal nucleare entro il 2030

di redazionale - 21/02/2010

 
  
A differenza degli Stati Uniti, dove anche Obama si è arreso alla lobby dell'atomo, la Germania tiene duro, benchè il termine per uscire dal nucleare sia slittato di otto anni.

La Germania abbandonerà l'energia nucleare al più tardi entro il 2030: lo ha previsto il ministro dell'Ambiente tedesco, il conservatore Norbert Roettgen (Cdu), stimando che entro questa data il Paese riuscirà a raggiungere gli obiettivi di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili. La scadenza indicata da Roettgen, durante un'intervista al quotidiano Frankfurter Rundschau, rappresenterebbe uno slittamento di otto anni rispetto alla data del 2022 concordata dal governo di coalizione (Spd-Verdi) guidato da Gerhard Schroeder (1998-2005) per uscire dal nucleare. Secondo il ministro, entro il 2030 la Germania riuscirà a produrre il 40% del proprio fabbisogno di energia attraverso fonti rinnovabili, rispetto all'attuale 16%. Entro questa stessa data, ha ricordato Roettgen, gli impianti nucleari più recenti avranno un'età di 40 anni. Ma l'obiettivo del 40% potrebbe essere raggiunto anche prima del 2030, ha detto da parte sua il presidente dell'agenzia federale per l'Ambiente (Uba), Jochen Flasbarth, che nel corso di un'intervista al quotidiano Sueddeutsche Zeitung ha parlato del 2020.