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Obama: il gattopardo nucleare

di Enrico Piovesana - 03/03/2010

Il Premio Nobel per la Pace promette di ridurre drasticamente gli arsenali nucleari. Per investire in altre armi.

 
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Il presidente statunitense Barack Obama annuncia una 'forte riduzione' dell'arsenale nucleare presente sul territorio nazionale. A distanza di poche settimane dalla presentazione in Senato del budget per il Pentagono: 708 miliardi di dollari, la spesa più elevata in assoluto nella storia degli Stati Uniti.

 

 

Potenziamento non convenzionale. Se da un lato la 'nuova' strategia prevede una massiccia riduzione dell'arsenale nucleare, ormai obsoleto rispetto alle sfide geostrategiche attuali, e la rinuncia a nuovi tipi di armi nucleari, come i bunker-buster messi in cantiere dall'amministrazione Bush, Obama non rinuncerà a potenziare le armi cosiddette convenzionali per rispondere alla minacce globali: scudo anti-missile in primis e nuove testate (non nucleari) in grado di raggiungere dal territorio Usa bersagli come le montagne del Pakistan (per colpire Al Qaida) o i siti di lancio nord coreani (per prevenire eventuali attacchi).

Crisi globali. All'inizio del mese il Pentagono ha presentato il Quadriennial Defense Review (Qdr), un'analisi quadrienniale della strategia militare Usa che individua la necessità di mantenere la leadership tecnologica sul resto del mondo, smantellare le reti terroristiche ed eliminare le minacce cibernetiche. E' proprio il Qdr a dettare le linee di politica militare all'amministrazione Obama. L'annuncio del presidente Usa di porre fine a un modo di pensare che risale alla Guerra Fredda coincide con l'esigenza - delineata nel Qdr - "di essere preparati a una varietà molto più grande di sfide alla sicurezza nazionale". Tuttavia, non è chiaro cosa questo comporterà, considerato che anche il Qdr del 2006 conteneva il riferimento a una varietà di crisi globali da fronteggiare.

Elicotteri e droni. Il documento rispecchia la volontà del Segretario alla Difesa Robert Gates di tagliare i progetti faraonici e punire quelli fallimentari. Il Pentagono costruirà meno caccia per allocare fondi alla ricerca, ma ne acquisterà esattamente lo stesso numero del 2009: 2.443. Gates ha fermato la produzione del nuovo elicottero presidenziale, dei caccia F-22 e C-17, del nuovo incrociatore della Marina, sostituito con l'apparecchio spia Ep-3. Ma l'idea di fondo è liberare risorse per altre armi. I droni, per esempio, che raddoppieranno nei prossimi due anni, e gli elicotteri. Stanziamenti consistenti andranno anche alla guerra elettronica e alla cybersicurezza. Con l'avanzamento tecnologico di altri Paesi, come la Cina, in grado di abbattere satelliti e navi a distanza, il Qdr getta le basi per una nuova generazione di armi a lunga distanza, come bombardieri senza pilota lanciati da portaerei e missili da crociera a lunga gittata esplosi da sottomarini.

I fondi per le Special Operations cresceranno di quasi il 6 percento, raggiungendo i 6,3 miliardi di dollari. Quasi tremila saranno le unità di elite, per combattere le guerre cosiddette "irregolari". E' vero, la bozza di accordo di rinnovo del trattato Start con la Russia, scaduto il 5 dicembre scorso, prevede di ridurre le testate nucleari a un numero compreso tra le 1.500 e le 1.675 e i missili in grado di trasportare tali testate tra i 500 e i 1.100.

Ma è anche vero che, al più tardi ad aprile, le truppe e le batterie di missili per lo scudo missilistico statunitense arriveranno in Polonia. Così, i proclami attuali del Nobel per la Pace sul disarmo nucleare hanno lo stesso sapore di quelli fatti all'epoca per rassicurare i russi, 'smantellando' uno scudo che, in forma diversa, rimarrà tale. Parimenti, le testate nucleari che Obama vuole eliminare saranno semplicemente sostituite da altre armi. Probabilmente non meno letali.