1000 giorni 500 malati deceduti in attesa di cure 24 000 ore 1 500 000 i detenuti 1 440 000 minuti di assedio e 1 mondo a voltare le spalle al lento genocidio.
Domani ci s'incammina per il giorno 1001 più a Sud, sui terreni che una volta erano floridi di ulivi e frutteti e ora sono costretti incolti, per rivendicare il diritto dei palestinesi di camminare sulla loro terra e ricordare a chi vorrebbe Gaza piegata su se stessa che la resistenza qui è alla massima potenza.
A 5 mesi di distanza nulla mia evasione dalla Striscia, a coloro che mi chiedono cosa trovo di mutato, rispondo che identici sono i confini della prigione ed eguale efferata è l'oppressione cinica dei secondini.
Di nuovo e beneaugurante è semmai questo vento che non spira dal mare. Lo zefiro di libertà che infuria in West Bank nei villaggi di Bil'in, Ni’lin e Budrusè arrivato a spazzare anche in quest'altra parte della Palestina, moltiplicando la partecipazione di chi seppellisce il kalashnikov per abbracciare la più temibile arma della non violenza.
Oggi i soldati israeliani non hanno sparato, mentre l'assedio non ne vuole sapere di calare il sipario e uccide col silenziatore da ormai mille e uno giorni.