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Roma Venduta

di Sabrina Fantauzzi - 21/03/2010

Fonte: Archirete

Urbanistica: come Alemanno vende Roma ai suoi ex nemici


Non vi nascondo di aver strabuzzato gli occhi leggendo i nomi delle
archistar che parteciperanno al convegno dell'8 e 9 aprile sulle
periferie “ROMA 2010-2020 nuovi modelli di trasformazione urbana”. Sono
stata sopraffatta da un senso di rabbia e di 'onni-impotenza'
(l'ossimoro è volontario) a scoprire che anche noi (non solo in quanto
comunità politica ma anche come 'laboratorio culturale alternativo')
siamo andati a Canossa!

Fuksas, Calatrava, Hadid, MEIER (CAZZO- MEIER-CAZZO, mi si perdoni il
francesismo) messi lì tutti in fila a discutere delle nostre periferie!
Ascoltare dalle loro bocche le magnifiche sorti e progressive del futuro
dei nostri sobborghi, beh no, questo è davvero troppo! la tentazione
sarebbe quella di mollare tutto, e rinchiudermi in un magnifico
isolamento intellettuale ed esistenziale e trastullarmi coi pensieri sul
valore della città storica e sulla sua trasposizione nelle periferie:
qualcuno poco tempo fa parlava di portare le sculture - abbandonate nei
depositi museali- nelle piazze delle periferie, per " mangiare un gelato
a Corviale": fuor di metafora, il concetto era quello di storicizzare
le periferie, dotarle di un centro storico...una bella suggestione alla
quale anche gli amici di Italia Nostra (che mi leggono) avevano creduto,
e non da oggi (a proposito, ma le associazioni dove sono in questo
convegno... eppoi parlano di partecipazione, di sussidiarietà...)! Con
l'appuntamento del 9 dovremo sorbettarci non un gelato a Corviale, ma un
cetriolo alla Foster, una visione della città diametralmente opposta
rispetto a quella per la quale ci siamo battuti E NELLA QUALE abbiamo
creduto. L'unico esponente 'antagonista' (a questo punto non resta che
riesumare le vecchie etichette) a noi vicino è il prof. Leon Krier,
invitato solo per darci un contentino. E' di tutta evidenza infatti la
superiorità numerica delle archistar è talmente schiacciante che la
presenza dell'autorevole architetto rappresenta una sorta di 'onore alle
armi'. Dovremo forse ringraziare Alemanno per questo riconoscimento con
il quale ci relega in un angoletto, dal quale però avremo tutto l'agio
per fare 'testimonianza' (?). Staremo lì appollaiati sullo SPEAKER'S
CORNER... avete presente lo speaker's corner di Hyde Park?, a blaterare
davanti a una folla che ascolta incuriosita e intenerita.

Spiacente: io l'utile idiota non la faccio.

La ciliegina finale: il giornalista che modererà il dibattito
(stimatissimo, preparatissimo, faziosissimo!). Nonostante i tanti seri,
autorevoli professionisti che abbiamo conosciuto in questi ultimi anni e
che ci hanno consentito anche di crescere, dobbiamo continuare a
chiamare sempre la stessa gente. Qualcuno la chiama sindrome di
Stoccolma, io più semplicemente COGLIONAGGINE!

So già che molti anche tra gli iscritti ad Archirete hanno un parere
diverso dal mio, e plaudiranno alla Canossa alemanniana. Io più
semplicemente avrei desiderato non imbavagliare l'avversario, ma avere
una maggiore rappresentatività di una corrente di pensiero anticonformista.

Saluti, vi aggiorno, e se vi va mandatemi le vostre opinioni, farò in
modo di circuitarle (col vostro consenso).