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Coltiva il tuo cibo

di Albert K. Bates - 23/03/2010






   
Dal libro "Manuale di sopravvivenza alla fine del petrolio" riportiamo parte del V° passo, dedicato al piacere di coltivare la terra: fare il compost, la pacciamatura, costruire una serra domestica... tante buone pratiche per l'uomo e l'ambiente.


 

Coltiva il tuo cibo
Pensate a quanto petrolio mangiamo. Nel 1945, una fattoria nella media produceva 2.500 calorie di cibo per ogni caloria di energia impiegata nella fattoria. Nel 1975 il rapporto passò a 1:1. Oggi, grazie a fertilizzanti, pesticidi, erbicidi, macchinari, refrigerazione e trasporti, usiamo 2.000 calorie di energia per produrre ogni caloria del cibo consumato da 6 o 7 miliardi di persone. Negli ultimi 25 anni, negli Stati Uniti il numero delle fattorie familiari è calato precipitosamente di oltre 300.000 unità, sostituite dall’agrobusiness alimentato a petrolio. In un’era di ristrettezza energetica, i produttori trasferiranno gli incrementi del costo dei carburanti ai consumatori sotto forma di prezzi al dettaglio più alti.
Oggi, molti di noi sono abituati a mangiare alimenti cresciuti fuori stagione e in regioni lontane. Quando andiamo al supermercato, raramente riflettiamo sul consumare frutta proveniente da Messico, Indonesia o Spagna, ortaggi coltivati in California o in Argentina, formaggi dalla Danimarca o dalla Grecia, oltre a tantissimi altri alimenti che hanno attraversato mezzo mondo per raggiungere il nostro piatto. La diversità e gli stili delle cucine moderne, ritrovabili in praticamente tutte le città di oltre 100.000 abitanti, sono stati resi possibili dall’Età del Petrolio.
Quando il petrolio si farà più costoso e più scarso, chi sarà a utilizzarlo dipenderà dai bisogni sociali (nei paesi in cui i bisogni sociali sono importanti per chi detiene il potere) o dal denaro (negli altri paesi). In ogni caso, probabilmente gli incrementi di prezzo maggiori colpiranno il settore dei trasporti. Ciò influirà sul prezzo del cibo. Più un alimento viene da lontano, maggiore sarà il suo costo....

Prolungare la stagione
Potete costruire una serra semplice di balle di paglia usando 36 balle di paglia ricoperte da un telo 3 m x 3 m di plastica chiara appoggiato su una struttura fatta con cinque pezzi di 3,5 m di bambù, legno, tubazioni o barre d’acciaio. Per fissare il telo di plastica, create delle “mollette” tagliando dei tubi di plastica (di una misura sopra i montanti) in pezzi di 8 cm e aprendoli a metà. Bloccate il telo di plastica ai montanti usando queste mollette.
Uno dei vantaggi di questa struttura è che permette l’accumulo solare attraverso un lato ed è isolata contro le perdite di calore sugli altri lati. Ricoprire con la plastica le balle di paglia ne allunga la vita, però lasciarle bagnare e decomporsi aumenta la temperatura interna.
Alle temperature di quasi congelamento, sono necessari 6.000 BTU l’ora per scaldare una stanza di 18 m2 (6 x 3). Quattro litri di propano contengono 92.000 BTU e un metro cubo di gas naturale contiene 3.000 BTU. Perciò, per riscaldare a gas una serra piccola sono necessari 4 litri di propano o 30 metri cubi di gas naturale ogni 15 ore. Con l’aumentare del prezzo del gas, diventerà una cosa insostenibile, perciò dovrete pensare a delle alternative.
Una stufa a legna, pellet o segatura funzionerà altrettanto bene. Se avete degli animali, teneteli dentro la serra la notte e ammucchiate le loro deiezioni all’esterno, davanti al lato di plastica chiara, ciò crea uno schermo termico che aiuta a trattenere il calore.

Fare il terriccio
Il terriccio è il prodotto della decomposizione, che fa parte del ciclo normale della vita. Tutte le cose viventi muoiono e i loro elementi fondamentali sono riciclati da lavoratori microscopici che chiamiamo “decompositori primari”. Il compost è materiale che non è più vivo però non è ancora terriccio. Se la decomposizione è ancora in corso, una massa di compost è piena di attività. Le tecniche per fare il compostaggio sono due: a caldo e a freddo.

Compostaggio a caldo
Per fare una massa di compost caldo ci vogliono più energie, però il processo è più rapido, sono necessarie sei settimane invece di sei mesi. Una massa calda è ottenuta con una miscela ottimale di massa, umidità, aria e materiali con un rapporto fra carbonio e azoto di 30:1 e con una temperatura di 60° C al centro. A regime, è possibile cuocerci le patate.
Rigirare la massa fa sì che tutto il materiale sia esposto al calore del centro e aumenta l’aerazione. La temperatura della massa si incrementa ogni volta che la rivoltate, anche se questo determina in principio un abbassamento della temperatura massima.
Il compost è pronto quando è diventato terriccio scuro e ricco, e ha un odore dolce e di terra, e si sgretola fra le dita. Se fate i secchi del compost sotto un gruppo di gabbie per conigli, questi aggiungono spontaneamente deiezioni (azoto). I polli rivoltano la massa scavando alla ricerca di lombrichi e millepiedi e anche loro apportano l’azoto.

Il processo a freddo
Se non volete dedicare molto tempo al compostaggio, fate semplicemente il mucchio e lasciatelo stare. Ci vorrà più tempo, ma alla fine otterrete lo stesso del terriccio. Cercate nelle vicinanze delle buone fonti di rifiuti organici che possono integrare gli scarti di cucina e giardino. Segatura, deiezioni di cavallo, scarti di macinazione e farina di semi da olio, possono essere rifiuti che a voi fanno comodo. Alcuni aggiungono una palata di terra per strato così da inserire i microrganismi nella massa. Potreste dover fare così se la vostra massa è organizzata su un pavimento, altrimenti, probabilmente non è necessario, anche se dovreste inserire dei lombrichi.


Compostabili da includere:
• Zolle vecchie
• Deiezioni di polli e anatre
• Fondi di caffè
• Pannocchie di mais
• Sfalci d’erba essiccati
• Farine e semole
• Ossa macinate
• Spuntature
• Scarti di cucina
• Bustine del tè
• Aghi di pino
• Deiezioni di conigli e topolini
• Frutta e verdura marcita
• Segatura
• Alghe
• Foglie e rametti triturati
• Deiezioni di cavalli e mucche
• Paglia

Da evitare:
• Ossa (intere)
• Deiezioni di cani e gatti
• Erbacce secche (contengono semi)
• Uova
• Noccioli
• Gusci d’uovo
• Grasso
• Fieno (contiene semi)
• Carne e pesce
• Materiale grosso o lungo
• Carta e cartone non sminuzzati
• Formaggio


La pacciamatura
Annaffiate l’area da pacciamare. Prima di spargere il pacciame, coprite il terreno con fogli di giornale o di cartone bagnati. Se volete, potete mettere del compost fresco o parzialmente digerito sotto la carta, perché la carta bagnata attrae i lombrichi. Fate delle piccole aperture dove cresceranno le piante. Spargete uno strato spesso di pacciame sulla carta bagnata e premetelo un po’. Fate attenzione che il pacciame non tocchi le piante, deve restare a 5-8 cm di distanza dai fusti. Lo strato non deve essere così spesso da fare da appoggio per le foglie delle piante.
Potete “stratificare il compost” aggiungendo materiale compostabile non digerito sopra al pacciame poi altro pacciame a coprire. Questo metodo è più lento e più a rischio di parassiti rispetto al processo di compost a caldo, però richiede meno impegno. Il processo di compostaggio trae azoto dal terreno, quindi, buttando il materiale crudo sul terreno, salvaguardate l’azoto dell’orto pacciamato e costringete il compost a trarre l’azoto dall’aria o dalla superficie del terreno, non dalla zona delle radici.


A corollario del libro, in ogni pagina che sfogliate, troverete tantissime ricette e importanti indicazioni per una corretta, sana ed ecologica alimentazione.
Ecco la ricetta per preparare un'ottima e naturale "Torta di carciofi".

Ingredienti: 8 carciofi, 2 spicchi di aglio, prezzemolo e sale q.b.
Ingredienti per la pasta: 300 g di farina di cereali misti (potete anche servirvi dei rimasugli di farine diverse.), 5-6 cucchiai di olio extravergine di oliva e sale.

Unite le farine in una terrina, al centro versatevi qualche cucchiaio di olio extravergine di oliva e un pizzico di sale. Amalgamate gli ingredienti. Aggiungete un pò di acqua per aiutarvi a modellare un panetto di pasta da riporre in frigorifero per almeno mezz'ora.
Mondate i carciofi, eliminate tutte le foglie esterne dure e tagliateli a fettine. Immergeteli appena affettati in una soluzione di acqua e limone per contenere l'ossidazione. In uan casseruola rosolate due spicchi di aglio, unite poi al soffritto i carciofi ben sgocciolati e asciugati e lasciateli stufare a pentola coperta per 15-20 minuti con un pizzico di sale.
A fine cottura unite il prezzemolo tritato.
A parte stendete la pasta frolla. Foderate con la sfoglia una teglia tonda dal bordo alto circa 8 cm. Punzecchiate il fondo con una forchetta. Sulla base disponete i carciofi, rincalzate i bordi della sfoglia. Infornate la torta a 200 gradi per circa 30 minuti.

Manuale di sopravvivenza alla FINE del PETROLIO
Albert K. Bates
Terra Nuova Edizioni
pp. 256 - € 18.00
(per gli abbonati € 16.20)