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L'orsetto della solitudine

di Massimo Gramellini - 07/04/2010

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La scienza ci ha allungato la vita e ora cerca di riempircela come può. I
giapponesi hanno brevettato un orsetto di peluche per anziani soli, con una
telecamera nel naso che spia la depressione del padrone e prova ad
alleviargliela con gesti programmati per sembrare spontanei. Se il padrone è
triste, l´orsetto gli fa ciao con la zampa. Se il padrone piange, l´orsetto gli
porge un fazzoletto.

Non esiste nulla di più triste di un giapponese che si sforza di guarire la
tristezza altrui. Però il tema è serio, riguarda la vera rivoluzione del nostro
tempo, altro che iPad: gli anziani che vivono sempre di più e sempre più soli.
Ovviamente la soluzione non può essere un robot di peluche. Ma è
altrettanto retorico appellarsi alla mancanza di calore umano. L´anziano da
orsetto non ha tutta questa voglia di compagnia. Si annoia, certo. Gradisce
una telefonata o una visita breve. Poi però preferisce ripiombare nella sua
solitudine, che lo deprime ma al tempo stesso gli toglie ansia. L´anziano da
orsetto è tale proprio perché non ha più voglia di relazionarsi con gli altri. Il
mondo di fuori gli interessa poco. E´ concentrato sui propri ricordi e sulla
propria decadenza fisica, di cui tiene una contabilità costante e spietata. Non
coniuga i verbi al futuro ed è questa attitudine a renderlo anziano: non l´età,
non gli acciacchi, ma il rifiuto di aprirsi al nuovo. L´importante è che la morte
mi colga vivo, ebbe a dire quel delizioso umorista di Marcello Marchesi,
coniando una delle mie tre frasi preferite. Vivo e senza orsetto.