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Lo spauracchio di Al Qaeda

di Pietro Ancona - 14/04/2010

Fonte: Medioevosociale

 http://polinformazione.files.wordpress.com/2009/10/obey-obama.jpg

Il meeting organizzato da Obama a Washington sulla sicurezza nucleare ha avuto come
obiettivo principale l'isolamento dell'Iran dal consesso internazionale delle
nazioni in vista di una possibile aggressione sollecitata da Sarkozy. L'Iran non è
stato invitato ma soltanto iscritto nella lista dei cattivi assieme alla Corea del
Nord. Israele, invitato, ha preferito disertare come normalmente fa per gli
incontri internazionali per non rendere conto del suo arsenale nucleare che non ha
mai ammesso o negato di possedere.
La strategia propagandistica di Obama non è molto diversa da quella di Bush: al posto
dei paesi "volenterosi" un accordo tra 47 Stati che ribadisce i trattati di non
proliferazione. Una occasione anche per lusingare la Cina a concorrere allo
strangolamento economico dell'Iran con le sanzioni
avendone in cambio petrolio dal Golfo Persico. Una pressione sulla Russia perchè non
protegga l'Iran avendone in cambio il "congelamento" delle installazioni
missilistiche Usa ai suoi confini.
Non si è trattato di una iniziativa di pace ma di una strattonata degli USA al mondo
perchè si allinei senza discutere sulle sue posizioni ed agevoli la realizzazione di
una strategia che è rivolta al dominio globale, all'imprigionamento del pianeta
nella rete della sua potenza e delle sue basi nucleari.
Il fantasma di AlQaeda è stato agitato per terrorizzare l'opinione pubblica
mondiale. Si paventa il pericolo che AlQaeda si impossessi di una o più bombe
atomiche. Sono dieci anni che gli USA straparlano di AlQaeda, di Bin Laden, del
terrorismo senza fornire uno straccio di prova, una vera documentazione
dell'esistenza di questa fantomatica "spectre". La guerra all'Afghanistan
costata finora centinaia di migliaia di morti e lutti infiniti è stata giustificata
con la necessità di scovare nelle sue montagne la banda di Bin Laden. Dieci anni di
guerra e di stragi di tanti innocenti non sono bastati
e proprio ieri in Pakistan aerei occidentali hanno provocato una ennesima strage di
civili. Dubito molto della esistenza di AlQaeda e se esiste sono portato a
condividere l'opinione di chi ritiene che si tratti di una agenzia della Cia e del
Pentagono.Che oggi il Presidente degli Usa in persona agiti lo spauracchio di una
minaccia nucleare del terrorismo lo trovo grottesco ed inquietante. Grottesco
perchè del tutto inverosimile, inquietante perchè potrebbe giustificare un nuovo
giro di vite, altre imminenti aggressioni verso paesi finora risparmiati ma
nell'elenco degli Stati "canaglia" compilato dall'amministrazione americana.
L'iniziativa di Obama non è stata un consesso alla pari. Tutti i paesi del mondo sono
stati chiamati a sentire le sue "direttive" a prenderne atto per affrettarsi a
condividerle pena essere segnati nel quaderno dei renitenti. A nessuno è stato
chiesto di esprimere una opinione, un giudizio. Certo sarebbe stata assai più
auspicabile una iniziativa per definire la pace in medio oriente e la fine della
guerra in Irak ed Afghanistan. Sarebbe stato bello ed assai civile parlare della
prigionia dei due milioni di abitanti di Gaza, chiusi in un lagers dove debbono morire
di stenti.
Ma l'agenda è dettata dagli USA e si parla soltanto delle cose che sono nella loro
convenienza. La guerra in Afghanistan e Pakistan continuerà, l'Iran viene
minacciato di sterminio nucleare dal momento che si esclude una guerra
convenzionale difficile da sostenere per gli Occidentali, i programmi di
espansione coloniale di Israele continueranno ad andare avanti.
L'incontro di Washington conferma e sottolinea la strategia politico-militare di
una leaderchip che non è di pace ma di progressiva erosione delle zone del mondo ancora
autonome e indipendenti. Gli Usa ritengono avere la missione divina di diffondere la
loro ideologia in tutto il mondo. Non sopportano nazioni di cultura diversa. A
cominciare dalla cultura persiana. Il loro stile di vita e le loro multinazionali
debbono essere il paradigma per tutti.