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Siria, la nuova crisi dei missili

di Giorgio Caccamo - 22/04/2010






Nuove tensioni in Medioriente dopo la diffusione della notizia che la Siria avrebbe inviato missili Scud ai miliziani di Hezbollah in Libano

Il 13 aprile Al-Rai Al-Aam, un quotidiano di Kuwait City, ha pubblicato un rapporto in cui denunciava che la Siria avrebbe inviato missili Scud agli Hezbollah libanesi. Sarebbe questa la ragione alla base del ritardo della nomina del nuovo ambasciatore Usa a Damasco, il primo dal 2005.
La notizia era stata immediatamente rilanciata dal quotidiano israeliano Haaretz, che ha sottolineato come il sostegno siriano a Hezbollah e all'Iran non crei le condizioni affinché si giunga ad un accordo di pace tra Damasco e Tel Aviv. Israele dunque auspicava un intervento degli Stati Uniti a sostegno dei leader libanesi. Intervento che in effetti non ha tardato ad arrivare. Il Dipartimento di Stato di Washington ha infatti convocato ieri, 20 aprile, un diplomatico siriano, per protestare per "l'atteggiamento provocatorio". La Siria ha però sin da subito smentito la notizia e negato il suo coinvolgimento, lamentando soprattutto che gli Usa hanno accettato acriticamente le accuse israeliane. Le accuse non si sono infatti limitate alla stampa, ma sono state rilanciate persino dal presidente israeliano Shimon Peres.
Durante una visita ufficiale in Italia, lunedì scorso, il primo ministro libanese Saad Hariri aveva da parte sua smentito le "illazioni" israeliane, paragonando le accuse a quelle che gli Stati Uniti mossero nel 2003 all'Iraq di Saddam Hussein sulla mai provata presenza di armi di distruzione di massa.
Hariri è stato molto critico soprattutto nei confronti della stampa che ha diffuso la notizia senza curarsi della sua veridicità. Il ministro degli Esteri siriano, Walid al Muallim, ha detto oggi che gli Stati Uniti ignorano sostanzialmente le ragioni che hanno spinto gli israeliani a formulare accuse ritenute prive di fondamento. Citato dall'agenzia di stampa siriana Sana, Muallim è stato chiaro: "L'obiettivo di Israele è di mischiare le carte e sviare l'attenzione dai crimini commessi nei Territori occupati palestinesi, in un momento in cui le relazioni tra Israele e gli Stati Uniti sono a un minimo storico". Proprio l'atteggiamento degli Usa è stato contraddittorio. È stato convocato il diplomatico siriano, ma i funzionari del Dipartimento di Stato si sono affrettati a a precisare che non esistono ancora dati certi o conferme sul reale invio di missili siriani alle milizie di Hezbollah. Peraltro questi missili avrebbero testate esplosive più potenti rispetto a quelle già negli arsenali dei miliziani guidati da Hassan Nasrallah. Ma Hezbollah non ha confermato né smentito le accuse israeliane alla Siria.
Le tensioni tra Israele, Siria e Libano, relativamente alla vicenda degli Scud a Hezbollah, datano già al mese di gennaio, quando fonti militari di Washington e Tel Aviv avevano espresso la propria preoccupazione per l'eventuale riarmo delle milizie di Nasrallah grazie al sostegno siriano ed iraniano. Secondo quanto riporta ancora Al-Rai Al-Aam, all'inizio del mese, il senatore John Kerry, presidente della commissione Esteri al Senato Usa, avrebbe chiesto spiegazioni alla Siria sui rapporti con Hezbollah. Lo stesso rapporto sostiene addirittura che l'esercito siriano avrebbe addestrato la scorsa estate i miliziani sciiti libanesi all'utilizzo di missili Scud.
Israele ha fatto sua la notizia del giornale kuwaitiano, rilanciandola anche a livello ufficiale, per quanto il ministro della Difesa, Ehud Barak, abbia dichiarato due giorni fa non è nelle intenzioni di Israele iniziare una nuova guerra con la Siria. Gli Stati Uniti hanno compiuto un dietrofront, trincerandosi ora dietro l'incertezza delle accuse israeliane, ma Haaretz, generalmente vicino agli ambienti dell'establishment isrealiano, ha già avvertito che l'amministrazione Obama non sembra in grado di influenzare Damasco circa i rapporti con Hezbollah. Siria e Libano hanno smentito la notizia, respinto le accuse e contrattaccato. Hezbollah tace.
L'imprevista visita di Assad in Egitto, annunciata da tutti i media arabi, rientrerebbe in questo contesto. Il presidente siriano non si recava da quattro anni al Cairo, ma la situazione attuale sembra aver reso necessario un suo incontro con Mubarak. Oltre a discutere del destino della Palestina, oltre a riprendere il dialogo interrotto proprio a causa del sostegno siriano ad Hezbollah nella seconda guerra libanese del 2006, Assad insisterà probabilmente sulla falsità della notizia dell'invio di Scud agli sciiti libanesi, ribadendo - come ha notato un commentatore siriano - che le accuse sono "la scusa di Israele per giustificare il suo bellicismo".