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Affonda petroliera in Louisiana. È disastro ambientale

di Daniel Tarozzi - 26/04/2010


Ci risiamo. L'ennesimo disastro ambientale causato dall'uomo si è abbattuto sui nostri mari, sul nostro pianeta. Nei mari del Golfo del Messico, di fronte alla Louisiana, una piattaforma petrolifera che estraeva fino a 8000 barili di greggio al giorno è esplosa. La Bp inizialmente ha minimizzato, ma oggi hanno dovuto ammettere l'ineluttabile: siamo difronte ad un disastro ambientale. Intanto si registrano 11 morti e 17 feriti, di cui 4 gravi. La colpa? È anche nostra.


piattaforma petrolifera louisiana
Una piattaforma petrolifera, di fronte alla Louisiana, è esplosa
Sento il rumore delle grida. Lo sento dentro. Scuote ogni centimetro del mio corpo. Sono grida di dolore, di sconcerto, di paura. Sono le grida degli 11 operai morti e dei 17 feriti (bilancio provvisorio)? Sono le grida degli uccelli, dei pesci, dei cetacei, delle alghe, delle onde del mare, incatramate, soffocate, lentamente uccise dalle tonnellate di petrolio che si stanno riversando nei mari di fronte alla Louisiana.

Leggo su Repubblica.it: “La Bp, che inizialmente aveva tranquillizzato sulle conseguenze per l'ambiente, ora lancia allarmi sulla possibilità di bloccare la fuoriuscita di greggio dalle valvole e dalle tubature”.

Ora lancia allarmi. Inizialmente aveva tranquillizzato. Tranquillizzato??? “Ogni giorno fuoriescono dalla piattaforma esplosa circa mille barili di greggio e le operazioni per tentare di bloccare le perdite sono state interrotte dal mal tempo”.

Mille barili di greggio al giorno... E la piattaforma conteneva 2,6 milioni di litri di petrolio...

Petrolio, petrolio, sempre petrolio. Il petrolio è davvero un materiale infernale. Produce morte e distruzione in ogni sua manifestazione. Per estrarlo si combattono guerre, si uccidono persone, si distruggono paesi. Per consumarlo si inquina l'atmosfera, si provocano tumori, si altera il clima. Per trasportarlo si utilizzano navi le cui misure di sicurezza sono spesso approssimative. E poi ci sono i continui “disastri ambientali”. Ogni tanto una petroliera si incaglia, una nave affonda. Questa volta, addirittura, è una piattaforma ad avere avuto un “piccolo incidente”...

I giornali hanno riportato la notizia oggi, ma è di qualche giorno fa. Forse non l'avevano data prima perché la Bp aveva minimizzato... Ma che diavolo è la Bp? Wikipedia ce la presenta così: “La BP plc, originariamente British Petroleum, è una società del Regno Unito operante nell'energia e soprattutto nel petrolio e nel gas naturale, settori in cui è uno dei quattro maggiori attori a livello mondiale (assieme a Royal Dutch Shell, ExxonMobil e Total). La sede è a Londra".

Simpatica, no? La cara Bp e gli altri tre maggiori attori a livello mondiale sono i killer che da più di un secolo devastano il nostro pianeta. Ma i mandanti siamo noi. Ogni volta che accendiamo il motore della nostra auto, che beviamo da una bottiglia di plastica usa e getta, che riscaldiamo la nostra casa con energia proveniente da combustibili fossili. Quasi ogni nostra azione è basata sul consumo di petrolio, o sotto forma di combustibile o di materiale plastico. Quasi ogni nostra azione è basata su quelle grida che scuotono ogni centimetro del mio corpo.

Quella degli operai morti sulla piattaforma. Quella dei bambini, delle donne e degli uomini morti in Iraq o in Afganistan. Quella degli animali uccisi dal petrolio, dei mari irrimediabilmente inquinati, quella del clima sempre più alterato e offeso. Non possiamo smettere di utilizzare il petrolio in ogni sua forma da un giorno all'altro. Ma possiamo ridurne drasticamente il consumo. E soprattutto possiamo essere consapevoli. Consapevoli del prezzo che paghiamo per vivere il nostro benessere.