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Russia: "Patria potente e libera"

di Romolo Gobbi - 16/05/2010


  Autore: RomoloGobbi | Data: 16/05/2010 0.15.29
Così cominciava l'inno nazionale dell'URSS e continuava: "la patria dei Soviet potente sarà". Oggi l'inno è rimasto e, anche se la parole sono cambiate, sta rinascendo lo spirito patriottico russo. Grazie all'Occidente e, soprattutto agli USA, il patriottismo in Russia sta crescendo ed è culminato nella parata tenutasi a Mosca in occasione delle celebrazioni per il 65° anniversario della vittoria contro il nazismo. E' vero che Medvedev ha voluto che partecipassero alla sfilata gruppi di soldati degli Alleati di allora, ma ha colpito gli spettatori, e non solo loro, la presenza di enormi veicoli portanti i potenti missili atomici intercontinentali Topol-M.
Dopo la vittoria degli USA nel 1991 con la caduta dell'Unione Sovietica, ottenuta con la connivenza dell'ex funzionario di partito Boris Eltsin, si procedette alla liquidazione rapida del sistema comunista "mediante privatizzazione totale e introduzione istantanea del libero mercato a qualunque costo". Questa strategia portò ad una gravissima crisi economica e all'umiliazione delle forze armate russe. Già a partire dalla scelta di Gorbaciov di una politica di "sufficienza difensiva", le forze armate sovietiche vennero disgregate: "Da qui la trasformazione delle forze armate in colossale debitore, la pratica cessazione di acquisti di nuove armi, il crollo della tecnologia militare, la fuga dei quadri".
A Mosca l'8 maggio i soldati russi sono entrati, marciando a passo dell'oca, nella Piazza Rossa e la TV nazionale trasmetteva: "la più magnificente parata militare della storia post-sovietica, l'evento pensato come apoteosi dell'orgoglio nazionale". Infatti, la parata dell'8 maggio è stata degna "dei più pesanti sfoggi di potenza militare dell'URSS: più di diecimila soldati in marcia sulla Piazza Rossa, in uniformi d'epoca e moderne e, soprattutto, 150 mezzi militari, dai carri armati modello 1945 ai più moderni sistemi missilistici. Sopra il Cremlino hanno sfrecciato in spettacolare formazione i bombardieri MIG-29 e Tupolev-23M, riforniti in volo dal gigantesco Iliushin-78".
Un insegnante presente alla parata dichiara: "tutto questo è per i giovani, perchè non dimentichino", mentre uno striscione gigantesco porta la scritta: "Ricordiamo. Siamo orgogliosi. Celebriamo". Lo sfoggio di forza voleva soprattutto impressionare gli ex-alleati della seconda Guerra Mondiale ed ex-nemici della guerra fredda, riuniti nella NATO. I ricordi dell'alleanza anti-sovietica sono ancora vivi, anche perchè il comportamento degli USA ha favorito il risentimento dei russi: dall'allargamento della NATO ad alcuni Paesi ex-satelliti di Mosca, al progetto di basi anti-missile in Polonia e in Cechia, all'appoggio alla Georgia nella guerra contro l'Ossezia del Sud, all'attacco militare della NATO contro la Serbia per il Kosovo. Nonostante gli Stati Uniti abbiano firmato con la Russia il nuovo trattato Start per la riduzione dei loro arsenali nucleari, le due potenze continuano a detenere più di 1500 testate strategiche ognuno e, soprattutto, gli USA mantengono circa 200 missili tattici in Europa, di cui circa 40 in Italia.
Dunque, sostanzialmente la contrapposizione USA-Russia continua a sussistere, ma anche a livello delle dottrine militari dei Comandi supremi delle due parti continua ad essere considerato possibile un conflitto armato. Ad esempio, Dimitrij Medvedev ha approvato recentemente la nuova strategia militare della Russia fino al 2020, che prevede che "la NATO, che nel 2000 era considerata un partner per la sicurezza globale, oggi è tra i fattori di pericolo militare, come ai tempi della guerra fredda".
Che non si tratti solo di una dottrina, è dimostrato dal rinnovato accordo con l'Ucraina per il mantenimento della base navale russa in Crimea fino al 2042.