Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Il mondo chiede un Medio Oriente senza armi nucleari

Il mondo chiede un Medio Oriente senza armi nucleari

di Ornella Sangiovanni - 30/05/2010





Un Medio Oriente libero da armi nucleari potrebbe diventare realtà – o, almeno, se ne potrà cominciare a discutere.

Rappresenta un risultato indiscutibile la decisione di ieri, con cui quasi 200 Paesi firmatari del Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) hanno trovato un accordo per lavorare in questa direzione.

La dichiarazione finale della Conferenza sulla revisione del trattato – in corso a New York, alle Nazioni Unite – chiede che venga convocata una apposita conferenza, nel 2012, alla quale partecipino tutti i Paesi della regione, compreso l’Iran, per creare la zona libera da armi nucleari.

Nel documento, firmato all’unanimità, si dice inoltre che Israele dovrebbe firmare il Trattato di non proliferazione.

La dichiarazione finale della Conferenza dell’Onu è stata approvata da 189 Paesi: 28 pagine che concludono un mese di intense discussioni a New York sul rafforzamento del TNP.

Il presidente Usa, Barack Obama, ha espresso il suo sostegno all’accordo, dicendosi però “fortemente contrario” a citare solo Israele, dato che questo potrebbe pregiudicare gli sforzi per convincere lo Stato ebraico a partecipare alla conferenza prevista per il 2012.

Nulla hanno potuto tuttavia gli sforzi della delegazione Usa per impedire che nella dichiarazione finale adottata a New York venisse menzionato Israele, nonostante gli incontri del vice presidente Joe Biden con gli ambasciatori arabi a Washington e le telefonate fatte negli ultimi giorni al Presidente egiziano Hosni Mubarak (l’Egitto è uno dei Paesi che preme da anni per la creazione della zona libera da armi di distruzione di massa in Medio Oriente).

Tel Aviv: ipocriti

Da Tel Aviv arrivano già reazioni irritate, che bollano il documento approvato a New York come “ipocrita”.

"Viene citato solo Israele”, ha detto alla Agence France Presse un alto funzionario del governo israeliano, che ha chiesto di restare anonimo, “mentre il testo non parla di altri Paesi India, Pakistan, e Corea del Nord, che sono in possesso di armi nucleari, o, cosa ancora più grave, dell’Iran, che sta cercando di procurarsele".

Nel documento approvato dalla Conferenza di revisione del TNP, si chiede che il Segretario Generale delle Nazioni Unite organizzi – nel 2012 – un incontro dei Paesi del Medio Oriente per concordare la creazione di “una zona libera da armi nucleari e da tutte le altre armi di distruzione di massa".

"Tutti gli occhi del mondo sono puntati su di noi", ha detto il presidente della Conferenza, il filippino Libran Cabactulan, all’atto dell’approvazione del testo finale.
Non allineati: un passo importante

Soddisfazione è stata espressa dall’egiziano Majid Abdel Aziz, a nome del Movimento dei non allineati, che comprende 118 Paesi, che ha definito il testo approvato "un passo importante verso la realizzazione degli scopi e degli obiettivi del Trattato [di non proliferazione]".

Il documento è il risultato di intensi negoziati, che si erano protratti fino a tarda notte nella giornata di giovedì (27 maggio) per poi riprendere ieri.

Uno dei punti spinosi riguardava Israele, che non è membro del TNP, e si ritiene possieda armi nucleari (la stima è di 200 testate) – anche se non ha mai voluto ammetterlo.

Trovare una formulazione comune ha richiesto grossi sforzi per arrivare a un testo concordato fra i Paesi arabi e gli alleati di Israele – con i primi che chiedevano pressioni su Tel Aviv perché rinunci al suo arsenale nucleare.

Una richiesta dell’ultimo momento era arrivata dall’Iran, che voleva che le cinque potenze nucleari ufficialmente riconosciute (Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia, e Cina) accettassero un calendario per negoziare un trattato sull’abolizione dei loro arsenali.

Il documento finale adottato a New York non contiene alcun calendario specifico, ma un impegno da parte di questi cinque Paesi ad "accelerare progressi concreti" verso la riduzione dei loro arsenali nucleari, e a riferire in merito nel 2014.

Oltre alle cinque potenze nucleari ufficialmente riconosciute, anche India, Pakistan, Corea del Nord e Israele sono in possesso dell’arma atomica (anche se Tel Aviv non ha mai voluto ammetterlo), ma non hanno firmato il TNP, del quale invece fa parte l’Iran.

La Conferenza per la revisione del Trattato di non proliferazione si riunisce ogni cinque anni: l’ultima volta, nel 2005, non si era arrivati a un dichiarazione finale concordata, e il tutto si era risolto in un nulla di fatto – con accuse di intransigenza da parte di molti Paesi all’amministrazione Bush.

Fonti: BBC News, Washington Post