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Israele assalta la Freedom Flotilla, almeno 19 morti tra i pacifisti

di Carlo M. Miele - 31/05/2010






Almeno 19 persone sono morte e altre trenta sono rimaste ferite nell’assalto compiuto la scorsa notte dalla marina israeliana alla Freedom Flotilla, la spedizione organizzata da diverse ong internazionali per rompere il blocco israeliano sulla striscia di Gaza e portare aiuti alla popolazione palestinese.

Secondo una prima ricostruzione, alcuni reparti di assalto della marina di Tel Aviv hanno assaltato le imbarcazioni, che erano partite ieri da Cipro e che oggi sarebbero dovute arrivare nel porto di Gaza.

Secondo il portavoce dell’esercito israeliano Avital Leibovich, una volta saliti a bordo della Freedom Flotilla i soldati sono stati aggrediti “in maniera molto violenta” e hanno risposto aprendo il fuoco. Fonti della Difesa israeliana hanno dichiarato che dalla nave sarebbero partiti anche degli spari.

Molto diversa la ricostruzione dei pacifisti. “Nel cuore della notte – si legge in un comunicato ufficiale della Freedom Flotilla – dei commando israeliani hanno abbordato la nave passeggeri turca Mavi Marmara, sparandole contro”.

Ad aggravare la posizione internazionale ci sarebbe il fatto che l’aggressione sarebbe avvenuta a 75 miglia al largo della costa di Israele, in acque internazionali e in violazione del diritto internazionale.

Rischio di una Intifada

La Turchia, uno dei principali sponsor della missione, ha richiamato il proprio ambasciatore in Israele e ha accusato lo Stato ebraico di “pratiche inumane”, minacciando "conseguenze irreparabili".

Ancora più dura è stata la reazione di Hamas. Il movimento islamico, che dal giugno 2007 controlla la striscia di Gaza, ha esortato gli arabi e i musulmani a sollevarsi in un’intifada (rivolta) dinanzi alle ambasciate israeliane di tutto il mondo e ha proclamato uno sciopero generale in tutta la Striscia.

Un altro sciopero generale è stato indetto dai palestinesi che vivono in Israele, mentre il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen ha proclamato tre giorni di lutto.

A preoccupare maggiormente Tel Aviv sono proprio le reazioni dei palestinesi dei Territori occupati. Secondo diversi osservatori le manifestazioni di protesta indette per le possime ore possono diventare l'innesco per lo scoppio di una terza Intifada.

A infiammare gli animi è anche la notizia del ferimento di Raed Salah, leader del Movimento islamico in Israele, che è stato colpito alla testa da un proiettile e al momento si trova presso l'ospedale Tel Hashomer.

Intanto la coalizione internazionale che ha promosso la Freedom Flotilla - di cui fanno parte Free Gaza Movement (Fgm), European Campaign to End the Siege of Gaza (Ecesg), Insani Yardim Vakfi (Ihh), Perdana Global Peace Organisation, Ship to Gaza Greece, Ship to Gaza Sweden e International Committee to Lift the Siege on Gaza - ha sollecitato un intervento deciso della comunità internazionale, chiedendo che Israele ponga fine alla sua aggressione attacco contro dei civili, che stanno solo tentando di portare aiuti umanitari ai palestinesi imprigionati a Gaza.

Proteste e richieste di chiarimenti sono arrivate da un po' tutti gli Stati europei, mentre l'Unione europea e Nazioni Unite hanno chiesto esplicitamente l'apertura di un'inchiesta per far luce su quanto accaduto.

Da segnalare anche la prima reazione del governo italiano, affidata al sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica. ''Pensare che tutto avvenisse senza una reazione di una qualche natura era una dilettantesca interpretazione di chi ha provocato questa vicenda - ha dichiarato il vice di Frattini - Mi pare che sia in atto una voluta provocazione per vedere fino a che punto Israele reagisce. Poi, sul merito della reazione israeliana, non do giudizi''.