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Bloody Sunday, i soldati spararono sugli innocenti

di Luca Galassi - 16/06/2010






Il rapporto Saville, presentato da Cameron in Parlamento, inchioda i paracadutisti britannici alle loro responsabilita'

"I can't believe the news today", cominciava la celebre canzone degli U2. "Non posso credere alle notizie, oggi": era dedicata ai tragici fatti della Bloody Sunday, la domenica di sangue del 30 gennaio 1972, uno dei giorni piu' traumatici e infausti per l'Irlanda del Nord.

A Derry, quel giorno, il primo battaglione del reggimento paracadutisti britannico apri' il fuoco contro una folla di manifestanti per i diritti civili colpendone ventisei. Tredici erano giovanissimi e morirono sul colpo, uno mori' quattro mesi piu' tardi. Molti testimoni affermarono che i manifestanti erano disarmati: cinque vittime furono colpite alle spalle e due travolte da veicoli militari. Il governo britannico condusse da allora due inchieste. Nella prima vennero prosciolti da ogni accusa i soldati, sollevando una marea di polemiche, a seguito delle quali Tony Blair apri una seconda inchiesta, la "Saville Inquiry". Questa inchiesta e' stata presentata oggi al Parlamento britannico. E racconta una verita' diversa, e scomoda, sui fatti di quella domenica.

Il rapporto inchioda ai paratroopers di Sua Maesta' le responsabilita' del massacro. Furono i soldati ad aprire il fuoco per primi con "un comportamento ingiustificato e ingiustificabile". Ad affermarlo e' stato poco fa il premier conservatore britannico, David Cameron, che si e' detto "profondamente dispiaciuto" per il ruolo avuto dal Primo reggimento dei paracadutisti. Il rapporto di 5mila pagine, redatto da un team guidato dal giudice Lord Saville di Newdigate, e' stato presentato dopo 12 anni di inchiesta e 195 milioni di sterline di spesa.

Le risultanze del rapporto parlano da sole. Nessun avviso fu dato ai civili prima che i soldati aprissero il fuoco. Nessuno dei soldati sparo' in risposta a lanci di pietre o molotov. Alcuni dei feriti o degli uccisi stavano fuggendo o aiutando i morti o i morenti. Nessuno dei feriti costituiva minaccia o stava compiendo gesti tali da giustificare il fuoco dei soldati britannici. Per nessun motivo gli eventi della Bloody Sunday avrebbero dovuto essere 'ammorbiditi' o resi ambigui: nessuna giustificazione a sostegno di questa tesi. Molti soldati mentirono. Il comportamento di alcuni dei membri delle Forze armate britanniche fu 'doloso'. "Cio' che e' successo non dovra' mai piu' accadere", ha detto Cameron.