cartina italiaNei giorni scorsi ho scritto per il Giornale un’inchiesta sulle regioni a statuto speciale, per sapere quanto costano davvero allo Stato. Sono emerse queste verità:

- Tutte e e cinque sono in passivo, dunque incassano dallo Stato centrale più di quanto versino.

- A sorpresa, la Valle d’Aosta ha la spesa pubblica pro capite più elevata con 8744 euro.

- Considerando però anche le entrate, il quadro cambia. Il deficit della Valle D’Aosta risulta di appena 617 milioni di euro, quello della Sicilia di quasi 22 miliardi, la Sardegna segna 7 miliardi, le altre due regioni si limitano a rossi di due miliardi ciascuna. Dunque,  le tre regioni settentrionali costano alla collettività 4,8 miliardi, le due del sud ben 28,8 miliardi.

- Le tre regioni del nord producono ricchezza, con un reddito pro capite medio di circa 23 mila euro, quelle del sud no, Sardegna e Sicilia sono sotto i 14mila euro.

- Le regioni del nord usano in modo molto efficace le risorse pubbliche, con un’evasione fiscale bassa e un tasso di spreco limitatissimo. In Sardegna e soprattutto in Sicilia la situazione è opposta: l’evasione è alta e il tasso di spreco superiore al 50%. (vedi questi esempi riferiti alla Sicilia).

Più in generale mi chiedo: ma hanno ancora senso le regioni a statuto speciale? La mia risposta è no, con una sola possibile eccezione per il Trentino Alto-Adige. Non c’è più ragione per cui queste regioni debbano beneficiare di condizioni finanziarie molto più favorevoli rispetto alle altre. Sbaglio?