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Obama può spegnere internet per 4 mesi grazie ai nuovi poteri di emergenza

di Paul Joseph Watson - 28/06/2010


 

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Al presidente Obama sarà attribuito il potere di spegnere internet per almeno quattro mesi senza alcun controllo del Congresso se il Senato approverà l’infame disegno di legge sull’«interruttore killer» di internet, che è stato approvato ieri da una commissione chiave del Senato e ora va in plenaria. La legge di protezione del ciberspazio quale risorsa strategica nazionale, che viene spinta con forza dal senatore Joe Lieberman, conferirebbe un potere assoluto in capo al governo federale USA nel chiudere le reti e bloccare il traffico in entrata a Internet da alcuni paesi nel quadro di una dichiarata emergenza nazionale.

 

Sebbene il Center for Democracy and Technology e altre 23 organizzazioni impegnate su privacy e tecnologie stiano inviando delle lettere a Lieberman e altri sostenitori del disegno di legge esprimendo preoccupazione sul fatto che la normativa potrebbe essere usata per soffocare la libertà di parola, la commissione del Senato sulla sicurezza interna e gli affari di governo ha approvato il disegno di legge prima di una votazione al Senato.

In risposta alle critiche diffusesi sul disegno di legge, si è aggiunta una dichiarazione verbale che costringerebbe il governo a chiedere l'approvazione del Congresso per estendere le misure di emergenza oltre i 120 giorni. Eppure, questo fornirebbe a Obama la facoltà di spegnere internet per capriccio, senza supervisione o approvazione del Congresso per un periodo non inferiore ai quattro mesi.

I senatori che stanno spingendo il disegno di legge hanno respinto l'affermazione secondo cui la nuova normativa sarebbe un 'interruttore killer' per Internet, non negando che a Obama sarebbe stata data l'autorità di chiudere internet come parte di questa legislazione, ma sostenendo che avesse già il potere di farlo.

Hanno affermato «che il presidente, a norma del Communications Act, aveva già facoltà di «causare la chiusura di qualsiasi impianto o stazione di comunicazione via cavo» quando c'è “uno stato o una minaccia di guerra”», riporta il «Sydney Morning Herald».

I timori che la normativa punti a trasferire internet sotto il potere regolamentare del governo degli Stati Uniti in un'offensiva contro la libertà di parola sono stati ulteriormente rinfocolati domenica scorsa, quando Lieberman ha rivelato che il piano era quello di ricalcare le politiche di azione poliziesca sul web della Cina, con la censura e la coercizione.

«In questo momento in Cina il governo può disconnettere parti della sua internet in caso di guerra e abbiamo bisogno di questo anche qui,» ha detto Lieberman a Candy Crowley della CNN.

Mentre l'attenzione dei media e del pubblico è prevalentemente incentrata sulla marea nera della BP, l’establishment sta silenziosamente preparando il quadro che consentirà a Obama, o a qualsiasi presidente che verrà dopo di lui, di far cadere una cortina di ferro tecnologica che consentirà al governo di mettere un piede sulla porta nell’assumere pieno controllo su internet.

Come abbiamo illustrato, le paure che circondano la sicurezza informatica sono state pompate propagandisticamente per mascherare il vero obiettivo che si celava dietro il progetto di legge, che è quello di strangolare l'impennata di media alternativi e indipendenti, che evidenziano le atrocità dei governi, gli insabbiamenti e il clientelismo come mai in passato.

Infatti, la Cina utilizza una retorica simile circa la necessità di mantenere la "sicurezza" e combattere contro la guerra cibernetica, regolando il web, mentre in realtà il loro programma complessivo si concentra sul far tacere chi critica lo Stato.

L'ordine del giorno vero dietro il controllo governativo di Internet è sempre stato quello di strangolare e soffocare i media indipendenti che ora competono o addirittura soppiantano gli organi di stampa dell’establishment, con siti web come il «Drudge Report» che ora attira più traffico rispetto a molti grandi giornali messi insieme. Come parte di questa guerra contro i media indipendenti, la FTC ha recentemente proposto una “Drudge Tax” che costringerebbe le organizzazioni di media indipendenti a pagare le tasse che verrebbero utilizzate per finanziare i giornali mainstream.

 

Fonte: PrisonPlanet.com

Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.