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Alan Taylor e le origini della seconda guerra mondiale (II parte)

di Harry Elmer Barnes - 02/09/2010

Non possiamo trarre giovamento dall’illusione che la guerra nucleare verrà proscritta nella terza guerra mondiale così come il gas tossico lo è stato nella seconda. Come F. J. P. Veale ha fatto notare così bene nel suo libro Advance to Barbarism, di ciò si sono occupati i processi di Norimberga. Questi hanno mostrato che la regola del futuro sarà che i leader sconfitti, sia militari che civili, verranno giustiziati. Quindi, nessun leader, in tempo di guerra, si asterrà da qualunque orrore, attuabile ed efficace, che potrebbe evitare la sconfitta. Il feldmaresciallo Bernard Law Montgomery aveva ragione quando disse a Parigi, nel Giugno 1948: “I processi di Norimberga hanno reso l’intrapresa di una guerra perduta un crimine: i generali della parte sconfitta vengono processati e poi impiccati”. Avrebbe dovuto aggiungere i capi di stato, i primi ministri, i ministri degli esteri, e persino i ministri del welfare.

Se è facile dimostrare che la seconda guerra mondiale e l’entrata in essa degli Stati Uniti sono state la più grande calamità della storia dell’umanità, e forse l’ultima – se non l’ultima, sicuramente la penultima – si pone sempre la domanda relativa a cosa si sarebbe dovuto fare.
Non c’è spazio qui per scrivere un trattato sulla storia del mondo o per mescolare la profezia al senno di poi. Ma possiamo suggerire una risposta ragionevole.

La Germania e la Russia avevano fatto un patto nell’Agosto del 1939, ed entrambe erano interessate a trasformare l’est e il sud. Se fossero rimaste in amicizia avrebbero potuto sviluppare e civilizzare queste grandi aree selvagge. Se avessero litigato e combattuto, lo scontro militare avrebbe ridotto all’impotenza questi due grandi regimi totalitari. Una volta che la guerra era iniziata, e che la Germania aveva invaso la Russia, gli Stati Uniti sarebbero dovuti rimanere in disparte e permettere che questi rivali totalitari si dissanguassero reciprocamente ponendo quindi fine alla loro minaccia per l’Occidente.

La saggezza di tale prospettiva venne riconosciuta da leader conclamati di entrambi i maggiori partiti politici, quali l’ex Presidente Edgar Hoover, il senatore Robert Taft, e il senatore Harry Truman. Il comunismo non dominerebbe ora una vasta porzione del pianeta o avrebbe oltre un miliardo di sostenitori. Né saremmo stati costretti a fronteggiare l’eventualità di una guerra di sterminio nucleare.

Ma il potere congiunto della brama di Roosevelt per il fascino di una presidenza bellicosa, la linea comunista della “sicurezza collettiva”, così efficacemente proposta da Litvinov a Ginevra e adottata dai liberal americani come base ideologica del loro interventismo – e il livello enorme di vanagloria e di compiacimento per il proprio prestigio come leader bellico di Churchill, erano troppo grandi per essere battuti da qualunque dato di fatto o logica politica. I tragici risultati della follia dell’interventismo americano e delle concessioni di Roosevelt al comunismo staliniano dominano le notizie di tutti i quotidiani e di tutte le riviste politiche del nostro tempo.

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://oll.libertyfund.org/?option=com_staticxt&staticfile=show.php%3Ftitle=2136&chapter=195305&layout=html&Itemid=27 . Le note a piè di pagina sono del traduttore. La traduzione italiana del libro di Taylor è stata ristampata qualche anno fa da Laterza: http://www.ibs.it/code/9788842048558/taylor-alan-j/origini-della-seconda-guerra.html?shop=5313
[2] Traduzione della nota a piè di pagina originale posta a conclusione dell’articolo: “Harry Elmer Barnes è autore di numerosi libri e articoli sulla storia del ventesimo secolo, tra i quali figurano la Genesis of the World War [Genesi della – Prima – guerra mondiale; qui è possibile leggere un testo più breve di Barnes su argomento analogo: http://tmh.floonet.net/articles/barnesww1.shtml ] che esamina le responsabilità dello scoppio della prima guerra mondiale. Egli è co-autore di Perpetual War for Perpetual Peace [disponibile in rete qui: http://www.aaargh.codoh.com/fran/livres7/Barnespwpp.pdf ], definito da Raymond Moley come “il più solido dei libri recenti sulla politica estera””.
[3] http://en.wikipedia.org/wiki/The_American_Mercury
[4] http://it.wikipedia.org/wiki/Rip_van_Winkle
[5] http://it.wikipedia.org/wiki/Harry_Hopkins
[6] Acronimo che sta per Victory over Japan Day, il giorno in cui il Giappone si arrese agli americani.
[7] Pubblicato in edizione italiana da Cappelli Editore nel 1962 con il titolo di I RESPONSABILI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE.
[8] http://en.wikipedia.org/wiki/James_Ford_Rhodes
[9] Il duplice riferimento è a Clio quale musa della Storia e agli indemoniati gadareni (o geraseni) citati nel Vangelo secondo Matteo (8: 28-34).
[10] http://it.wikipedia.org/wiki/Il_piccolo_Lord
[11] Barnes si riferisce qui ad un aneddoto sul primo Presidente degli Stati Uniti riportato anche da Wikipedia: “Primo tra tutti un aneddoto che dovrebbe dimostrare l'onestà del giovane Washington, e che fu pubblicato da un pastore anglicano di nome Mason Weems in un libro per bambini. Secondo quanto riferito il giovane Washington avrebbe abbattuto all'età di otto anni un ciliegio del padre per provare l'ascia ricevuta in regalo il giorno prima. Una volta abbattuto l'albero, il padre, accortosi che il ciliegio era stato tagliato, avrebbe chiesto al figlio perché lo avesse fatto. Washington in tutta tranquillità replicò semplicemente: „I can not tell a lie, it was me who chopped down the cherry tree,“ che tradotto vorrebbe dire, "non posso mentire, sono stato io ad abbattere il ciliegio" (http://it.wikipedia.org/wiki/George_Washington ).

[12] http://it.wikipedia.org/wiki/Clara_Barton
[13] http://it.wikipedia.org/wiki/Jane_Addams
[14] http://en.wikipedia.org/wiki/E._W._Scripps_Company