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Nucleare? Nel 2020 mancherà l'uranio...

di gab - 08/09/2010



     
Nucleare sì, ma con cosa? Il progetto di un ritorno italiano al nucleare fa acqua da tutte le parti. Si scontra adesso contro il parere di studi internazionali che prevedono un grave deficit di uranio nel 2020
Dicono che il nucleare si farà e che sarà pronto nel 2020. Giusto per trovarsi di fronte alla sorpresa: la carenza di uranio. Nei prossimi anni, infatti, ci potrebbe essere una carenza della materia prima necessaria a far funzionare i reattori che potrebbe toccare quota 44mila tonnellate. Lo afferma un'analisi del gruppo finanziario RBC Capital Markets. "La nostra previsione è di deficit molto significativi, a partire dal 2012-2013, che cresceranno fino al 2020 fino a 100 milioni di libbre (44mila tonnellate) - ha affermato Adam Schatzker, uno degli analisti della compagnia - ; questo si tradurrà in un forte aumento dei prezzi del minerale a partire da fine 2011 - inizio 2012 al massimo, e ci saranno riflessi positivi sulle quotazioni delle compagnie legate all'estrazione".
A determinare la carenza, spiega l'analista, sarà il boom dell'atomo nel mondo, specie in Cina e India, unito alla fine nel 2013 delle operazioni di smantellamento dell'arsenale nucleare da parte della Russia, che garantisce attualmente 20mila tonnellate all'anno.
Intanto proprio la Russia, che forse conosce da tempo la questione, non esclude l'ipotesi di aprire in Iran un impianto per produrre combustibile destinato a centrali nucleari. L'ha sostenuto una fonte vicina alle trattative tra Mosca e Teheran, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Interfax.
“Per prima cosa dobbiamo finire l'avvio dell'impianto nucleare di Bushehr, che sarà rifornito da combustibile russo. Per il futuro, la creazione di una struttura in Iran per produrre il combustibile è possibile", ha affermato. L'arricchimento dell'uranio, comunque, avrà luogo sempre in Russia, ha precisato la fonte. Il capo dell'Agenzia per l'energia atomica iraniana Ali Akhbar Salehi aveva dichiarato che l'Iran ha offerto alla Russia di costituire un consorzio per la fornitura del combustibile nucleare per la centrale di Bushehr e per le altre centrali che eventualmente verranno costruite in Iran.
Alla stessa conclusione arrivano altri studiosi. Le riserve di uranio nel mondo potrebbero essere finite entro il 2050, afferma Yogi Goswami in un'intervista al quotidiano Decchan Cronichle. Goswami, condirettore del Clean Energy Research Centre dell'Università della Florida, ha rilevato che le centrali nel mondo consumano 67mila tonnellate di uranio l'anno: la disponibilità di combustibile nucleare è sufficiente per 42 anni, ma la domanda crescente che ci sarà nei prossimi anni, però, potrebbe far anticipare la carenza del combustibile. "Entro il 2050 - dice Goswami - le riserve conosciute e quelle ancora da scoprire potrebbero essere finite".