Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Germania: passo indietro per la politica energetica. La Merkel allunga la vita al nucleare al 2040

Germania: passo indietro per la politica energetica. La Merkel allunga la vita al nucleare al 2040

di Massimo De Maio - 08/09/2010




La cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato un allungamento della vita delle centrali nucleari tedesche.
Una grande delusione per Fare Verde e il mondo ambientalista. Un vero peccato visto che nel 2009 l'energia nucleare, giunta ai minimi termini, il cui combustibile avrà un forte aumento dei prezzi ed è destinato nei prossimi 10 anni ad esaurirsi (analisi del gruppo finanziario RBC Capital Markets), un'energia costosa per la manutenzione e la gestione delle scorie, nociva e pericolosa per la salute dell'uomo e dell'ecosistema, ha coperto solo il 12% del fabbisogno energetico nazionale.
Mentre le energie rinnovabili, con un potenziale ancora da sviluppare, hanno soddisfatto per il 2009, il 9% de l fabbisogno elettrico tedesco.
Un passo indietro per la Merkel che ha dovuto sottostare alle promesse elettorali all'industria tedesca: abolire la data del 2022 per la fine del nucleare civile in Germania, fissata dal precedente governo socialdemocratico di Gerhard Schröderche prevedeva uno stop degli impianti nel 2020, al massimo al 2022. Il Governo tedesco concederà ai 17 reattori nucleari del paese altri 12 anni di vita in media, dagli otto anni per quelli costruiti prima del 1980, ai 14 per quelli più recenti.
Applicando questa proroga l'ultima centrale atomica tedesca si spegnerà nel 2040.
In cambio del provvedimento, il governo imporrà ai proprietari delle centrali una tassa sul combustibile e un contributo obbligatorio allo sviluppo di energie rinnovabili. In cambio, le società elettriche proprietarie degli impianti nucleari, Eon, Rwe, Vattenfall e EnBw, dovranno pagare la tassa di 2,3 miliardidi euro l'anno sul combustibile atomico per 6 anni mentre il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble lo voleva illimitato.
Tra tassa e fondo il conto per le imprese dovrebbe essere di circa 30 miliardi dieuro, le imprese dovranno anche spendere "cifre considerevoli"per la sicurezza, ha detto Merkel per rassicurare un'opinione pubblica ancora traumatizzata dalla catastrofe di Cernobyl nel 1986. Intanto alla Borsa di Francoforte il titolo EnBw (di cui è azionista la francese Edf) guadagna quasi il 4%, mentre E.On e Rweavanzano del 2,3%.
Gli ecologisti hanno indetto subito una manifestazione per il 18 settembre a Berlino  e mentre la Merkel è fiduciosa che la proposta del governo passisenza dover ricorrere all'approvazione del parlamento tedesco, ilBuntestag, i partiti all'opposizione hanno duramente criticato la decisione dei leader della maggioranza (Cdu, Csu, Fdp) di prolungare la vita degliimpianti nucleari.
“E' una giornata nera per la politica energetica ”commenta il leader della Spd ed ex ministro dell'Ambiente, Sigmar Gabriel, che si rivolgerà alla Corte Costituzionale. “La decisione sul nucleare presa dalla coalizione non è un compromesso, ma un regalo miliardario alla Rwe, Eon, EnBw e alla Vattenfall”, ha detto il capo gruppo dei Verdi al Bundestag, Jürgen Trittin.
Ma non si tratta solo di essere“traumatizzati”, come dice la Cancelliera, per le potenziali catastrofi che possono accadere e incidenti che accadono. Si tratta anche di una questione e una battaglia ecologica, sanitaria ed economica.
La Germania ha fatto un passo indietro nella politica energetica.