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Dal Kashmir al Giornale, l’universalismo cialtrone

di Miguel Martinez - 16/09/2010


islamofobi

Qualche aggiornamento sul rogo virtuale del Corano, che il pastore Terry Jones, dopo essersi fatto conoscere in tutto il pianeta, ha evitato accuratamente di compiere.

A Tangmarg, nel Kashmir, una folla ha preso d’assalto vari edifici governativi e anche un’elitaria scuola gestita dalla Chiesa dell’India Nord – per semplificare, gli anglicani (episcopaliani) dell’India settentrionale.

Un’istituzione lontanissima dall’aggressività di certe chiese-spettacolo evangeliche statunitensi, anche se non si può parlare di un’assoluta innocenza, visto che sulla sua pagina di facebook, il vescovo locale proclama la sua simpatia per l’organizzazione estremista dei Christians United for Israel. Dubitiamo però che gli assaltatori si fossero informati prima.

La scuola era stata fondata da Cecil Tyndale-Biscoe, un missionario inglese, pieno di buone intenzioni sociali ma anche convinto della missione civilizzatrice dell’impero inglese. Invitato dal Maharaja induista del Kashmir, che governava su grandi masse sottomesse di musulmani, Cecil Tyndale-Biscoe aveva costituito una rete di scuole che miravano a promuovere virtù civiche e virili, secondo i principi delle public school inglesi. Scuole comunque rispettose – come è stato in genere l’impero inglese – dei valori religiosi e del diritto locale.

Gli alunni e gli insegnanti della scuola, quasi tutti musulmani, non hanno subito danni; ma l’edificio – costruito tutto in legno – è stato interamente distrutto. La polizia indiana ha sparato sui manifestanti, compiendo una strage: a Tangmarg e in tre altri comuni, ha ucciso almeno sedici persone. Tra i morti, anche una donna e un bambino di sette anni.

kashmir-children

Bambini del Kashmir, profughi interni dalla repressione indiana

Syed Ali Geelani, considerato un terrorista negli Stati Uniti, dirige il Movimento di Liberazione (tahrik-e hurriyat) del Kashmir, il più combattivo dei movimenti non violenti, che ha promosso molte manifestazioni in questi giorni. E’ quindi significativo sapere che abbia dichiarato:

“Condanniamo con forza le persone coinvolte nel rogo della scuola missionaria. Invito i musulmani a proteggere i membri delle comunità minoritarie e i loro siti religiosi. A tutti i costi dobbiamo preservare l’antica armonia comunitaria e fratellanza per cui il Kashmir è noto in tutto il mondo.”

Una dichiarazione conforme alla politica del suo movimento, che vorrebbe cacciare gli occupanti indiani, ma non gli abitanti induisti e buddhisti.

I manifestanti hanno fatto malissimo a confondere il gesto di un evangelico della Florida con gli episcopaliani indiani. Ma siccome l’umanità è uniformemente cialtrona, basta vedere come i lettori del Giornale commentano l’episodio per capire quali fossero i loro ragionamenti.

Sia chiaro, non vanno a commentare sui siti dei missionari cristiani in Kashmir, dove non va a commentare nessuno (invito tutti a scrivere qualche rispettosa nota di solidarietà sul blog Wandering For Love of God).

I lettori del Giornale non sanno ovviamente dove si trovi il Kashmir. E quindi non sanno che sono vent’anni che la più grande democrazia del mondo ha abolito gran parte dei diritti umani in quella regione e ha provocato quasi 50.000 morti nella repressione.

I lettori del Giornale non sanno che negli ultimi mesi, la polizia ha fatto oltre 80 morti nella regione, per cui – dal punto di vista dei kashmiri – l’episodio di Tangmarg non è certo così importante.

I lettori del Giornale sanno meno della Florida di quanto ne sappia il giovane kashmiri medio (che indubbiamente conosce l’inglese meglio di loro).

Eppure, l’incendio della scuola (trasformata miracolosamente in “chiesa”) eccita ugualmente le loro fantasie. Ascoltiamo qualche parere, senza troppo badare al discutibile italiano di certi difensori dell’italianità:

Luix: Se gli islamici,moderati (?) e non,sapessero cosa c’ho fatto io con una copia del Corano acquistato alla bisogna…

Random64; se l’occidente non avesse il cervello bruciato, anzi alcune parti del cervello: comunisti, chiesa(si pure loro, anzi soprattutto loro) intellettuali, la medicina sarebbe semplicissima . FUORI GLI ISLAMICI DALL’EUROPA! pensiamo forse che è democrazia avere paura di attentati nelle nostre città? è democrazia non poter dire fare qualcosa senza che “lor signori” non se la prendano sgozzando o facendosi esplodere? non mi pare con loro la NOSTRA democrazia si è dimezzata, quindi buttandoli fuori sarebbe antidemocratico? ma basterebbe applicare con costanza le nostre leggi e la costituzione che sono l’esatto opposto del loro “fantastico” libro

Highrise: Prendete nota: questa gente fa parte di coloro coi quali, secondo i nostri politici e religiosi, noi dovremmo convivere nel cosiddetto “multiculturalismo” …

franco.brezzi: Accogliamo e tolleriamo le “suorine” in gonnalunga che, a frotte, circolano per le nostre strade. Son contornate da marmocchi e spingono carrozzine: stanno allevando gli affossatori dei nostri figli! E quel giorno che avranno il voto, lo deporranno certamente a sinistra! Gli utili idioti esultano!

Gianni Croce: E’ questo l’Islam. Integralista e violento. Nessuna nuova moschea, anzi chiudiamo anche quelle che ci sono. Fuori gli islamici dall’Italia. L’Italia è un Paese cristiano, no un covo di delinquenti

migpao: che brutta razza di m…. PS: si, sono razzista.

pellini susanna: Ecco la risposta dell’Islam,qualcuno minaccia di bruciare il corano,loro invece non minacciano, bruciano semplicemente i Cristiani.Una linea diretta moderna e non equivoca.A quando qui qualcuno fara’ un arrostino con un islamico?E triste dover scherzare su un fatto tragico come questo,e speriamo che si diano una calmata tutti,altrimenti come aveva previsto MUSSOLINI la prossima guerra sara’ tra razze e tra religioni diverse.

Ascoltiamo invece la voce di John Martin, uno dei dirigenti dell’organizzazione missionaria della Chiesa anglicana, la CMS. Un signore che sa dove sta il Kashmir:

“Tutto ciò ci presenta una finestra molto interessante sulla scena americana. John Chane, il vescovo di Washington ha detto questa settimana che l’America è una nazione che ribolle d’ira per non aver potuto celebrare adeguatamente il lutto per l’11 settembre.

L’America è un luogo molto autoreferenziale. L’America profonda [Middle America ] non sa quasi nulla del proprio impatto su popoli e luogi che non conosce e non capisce.

I cristiani americani non hanno idea del fatto che ci sono cristiani altrove che assegnano agli Stati Uniti lo status di potenza imperiale. Alcuni applicano i riferimenti biblici, indirizzati in origine a Babilonia e a Roma, agli Stati Uniti.

Quando i cristiani americani sentono cose di questo tipo, si sentono feriti e confusi, perché vedono la propria nazione come un bastione della libertà, mentre molti al di fuori degli USA direbbero il contrario.

Un africano mi ha detto tempo fa che uno dei pochi sfoghi rimasti alla gente del suo continente, per esprimere il proprio dolore e rabbia contro gli USA, consiste nell’usare violenza contro qualche bersaglio debole, come la Chiesa episcopaliana.”