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Brucia risorse, cresce il PIL

di Debora Billi - 07/10/2010




Francamente, un pochino già avevamo il sospetto che quelle che qui si chiamano "grandi opere" fossero solo un sistema per buttare soldi e risorse. Ma per sbatterci in faccia la loro assoluta inutilità ci volevano i cinesi, che non cercano di nascondere la realtà dietro chiacchiere televisive e specchietti per le allodole. Serve PIL? Ecco il PIL.

Come riporta Zerohedge ( http://www.zerohedge.com/article/china-proudly-demolishing-buildings-completed-pursuit-great-housing-bubble-perpetual-engine?source=patrick.net#inner-content ) :

Vi siete mai chiesti come fa la Cina a centrare, anno dopo anno e con estrema precisione, l'obiettivo di una crescita del PIL dell' 8,0001%? Semplice: non smettendo mai di costruire. E ciò significa demolire edifici vuoti persino prima che siano completati, e ricostruirli. Sciacquare, ripetere.

Sembra proprio che le cose vadano così. ChinaHush ( http://www.chinahush.com/2010/09/24/china%E2%80%99s-bizarre-phenomena-buildings-die-unnaturally/ ) riporta una serie di esempi, tra cui hotel 4 stelle con 10 anni di vita buttati giù per essere trasformati in 5 stelle, centri sportivi nuovi e funzionanti fatti saltare per ricostruire un museo, ponti panoramici destinati a durare 100 anni e tirati giù dopo appena un decennio, e così via. E non si parla di palazzine a quattro piani, ma di mostruosi grattacieli.

Nella sua ricerca del motore perpetuo per la bolla immobiliare, il politbureau cinese è incappato nell'equivalente cementiero dello Shangri-La.

Ecco come si fa, tante volte ve lo foste chiesti, a consumare ogni anno il 40% della produzione mondiale di cemento e acciaio. Mentre 4 sciocchi come noi se ne stanno qui a contare quante risorse restano, il mondo continua a bruciare materie prime inutilmente solo per mantenere in nutrizione artificiale i fatidici numeretti dell'intoccabile crescita.

Non so quante docce fredde dovrà fare Mario95 ( http://petrolio.blogosfere.it/2010/10/ma-chi-cao-me-lo-fa-fare.html ) per compensare una simile follia.