Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Di pestaggi, sciacalli e insomma miserie

Di pestaggi, sciacalli e insomma miserie

di Alessandra Colla - 08/10/2010

http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSeQ235vCcuOZtv5f-pDMWggZs_Y0YsaLUwlo8oUUYJ_KXtAvY&t=1&usg=__LJ_rJBhkuP-ImP78Ra5ZJZutCOg=

In questi giorni ero così occupata a dare un taglio a capelli e situazioni che non ho avuto neanche il tempo di commentare un paio di fatterelli.

Fatterello n. 1: sabato 2 ottobre, a Perugia, mentre è in attesa di presentare il suo libro — «Fuori dal cerchio - Viaggio nella Destra radicale italiana» — l’autore Nicola Antolini (di sinistra!) viene aggredito e picchiato da un gruppetto di facinorosi (di sinistra!!!), che lo spediscono al pronto soccorso. Inutile dire che la grande stampa non ha trattato l’argomento: se volete saperne di più e meglio, rivolgetevi a Ugo M. Tassinari.
Ora, indipendentemente dall’infinita e un po’ nauseata tristezza che mi suscita il reiterato utilizzo delle categorie di destra e sinistra, che, perdio!, sarebbe ora di rottamare una volta per tutte perché mai come in questo caso dicotomia fa rima con lobotomia — a parte questo, dunque, mi limito a constatare che l’episodio rientra nella lunga casistica della “militanza antifascista” che molto si richiama e nulla ha da invidiare alle pratiche in uso da una parte e dall’altra nel sanguinoso biennio rosso dell’Italia post-1918 — del resto, diceva Amedeo Bordiga, il danno peggiore prodotto dal fascismo è l’antifascismo. Non è noioso, tutto ciò? Non è indice di una profonda incapacità di contestualizzare e di adeguarsi al mutare dei tempi? Un’unica cosa mi conforta: se è vero che sopravvive solo chi si adatta meglio all’ambiente, questi tristi cascami di un’epoca finita spariranno anch’essi, prima o poi. Meglio prima.

Fatterello n. 2: mercoledì 6 ottobre, nel corso del programma “Chi l’ha visto?”, la conduttrice Federica Sciarelli ha gioiosamente annunciato in diretta, alla madre della vittima, il ritrovamento del cadavere di Sara Scazzi: toccando, probabilmente, uno dei punti più bassi nella storia della televisione italiana fino ad oggi. (A me viene in mente anche l’inviata di non so più quale tg che in occasione del terremoto dell’Aquila chiedeva alla gente costretta a dormire in macchina “come mai avesse preso quella decisione”; e, andando molto più in là nel tempo, ricordo l’altro horror show
Sarebbe una bella cosa se Sciarelli potesse vergognarsi di ciò che ha fatto (anche se questo non diminuirebbe di un atomo la gravità desolante e sciagurata del suo gesto). Ma si può provare vergogna se si possiede una coscienza: e difficilmente “coscienza” va di pari passo con “carriera”. Sciarelli oggi è un personaggio di rilievo: non si raggiungono certi livelli senza pagare un prezzo. Naturalmente si è sempre liberi di scegliere, e poiché agli Dèi piacendo non siamo tutti uguali, c’è chi sceglie in un modo e chi in un altro: ma una volta che la scelta sia stata operata, è legittimo trarne una conclusione o pronunciare un giudizio.
Da donna, da madre e da giornalista (solo pubblicista, prego! E me ne vanto…) dedico volentieri a Sciarelli il brano di un noto cantautore che certo lei conoscerà, ma certe cose sono importanti da tenere a mente — e non se la prenda troppo, sono solo canzonette:
che fu l’interminabile diretta dell’agonia e della morte di Alfredino Rampi in un pozzo artesiano di Vermicino).

Io se fossi Dio,
maledirei davvero i giornalisti
e specialmente tutti,
che certamente non son brave persone
e dove cogli, cogli sempre bene.
Compagni giornalisti avete troppa sete
e non sapete approfittare delle libertà che avete,
avete ancora la libertà di pensare
ma quello non lo fate
e in cambio pretendete la libertà di scrivere,
e di fotografare immagini geniali e interessanti,
di presidenti solidali e di mamme piangenti.
E in questa Italia piena di sgomento
come siete coraggiosi, voi che vi buttate
senza tremare un momento:
cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti,
e si direbbe proprio compiaciuti.
Voi vi buttate sul disastro umano
col gusto della lacrima in primo piano.
Sì vabbè lo ammetto
la scomparsa dei fogli e della stampa
sarebbe forse una follia,
ma io se fossi Dio,
di fronte a tanta deficienza
non avrei certo la superstizione della democrazia!