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La Repubblica Ebraica di Israele

di Gideon Levy - 13/10/2010

israelioath

Ricordatevi questo giorno. È il giorno in cui Israele cambia il suo carattere. Coerentemente, potrebbe anche cambiare il nome in Repubblica Ebraica di Israele, come la Repubblica Islamica dell'Iran. Certo, il disegno di legge sul giuramento di fedeltà che il Primo Ministro Benjamin Netanyahu sta cercando di far approvare presumibilmente interessa solo i nuovi cittadini non ebrei, eppure riguarda il destino di tutti noi.

D'ora in poi, con il bollo delle autorità, vivremo in un nuovo paese: etnocratico, teocratico, nazionalista e razzista.

Chiunque creda che tutto ciò non lo riguardi si sbaglia. C'è una maggioranza silenziosa che sta accettando tutto questo con preoccupante apatia, come a dire: «Non mi importa in che paese vivo». Anche chi pensa che il mondo, dopo questa legge, continuerà a relazionarsi con Israele come con una democrazia non capisce di cosa si tratta. È un altro passo che danneggia gravemente l'immagine di Israele.

Il primo ministro Netanyahu rivelerà oggi che è in realtà il leader di Yisrael Beinteinu, Avigdor Lieberman, e il ministro della giustizia Yaakov Neeman dimostrerà che è davvero un membro leale di Yisrael Beiteinu.

Il partito laburista dimostrerà che non è altro che uno zerbino

E oggi Israele dimostrerà che se ne frega di tutto.

Oggi il disegno di legge del giuramento di lealtà, presto la legge del giuramento di fedeltà.

La diga traboccherà oggi, minacciando di affogare i resti della democrazia fino a che, chissà, non rimarremo magari con una forma di Stato ebraico che nessuno capisce davvero, ma che certamente non sarà una democrazia. Chi chiede questo giuramento di fedeltà sta appropriandosi indebitamente della lealtà verso lo Stato.

Nella sua prossima sessione, la Knesset discuterà circa altri 20 altri disegni di legge antidemocratici. Durante quest'ultimo fine settimana, l'Associazione per i Diritti Civili in Israele ha stilato una "lista nera" dei disegni di legge: la legge di lealtà per i membri della Knesset, la legge di lealtà per le produzioni cinematografiche, la legge di lealtà per le associazioni non-profit (ponendo la catastrofe palestinese e la Nakba fuori dall'ambito della legge), il divieto di appelli al boicottaggio e un disegno di legge per la revoca della cittadinanza. È una pericolosa danza maccartista da parte di legislatori ignoranti che non hanno nemmeno iniziato a capire in che cosa consista la democrazia. È pericoloso che persino solo una parte dei disegni di legge diventi legge, perché il nostro destino e la nostra essenza cambieranno.

Non è difficile capire il duo Netanyahu-Lieberman. Da nazionalisti dichiarati quali sono, non ci aspettiamo che comprendano che la democrazia non significa solo che la maggioranza detta legge, ma innanzitutto e soprattutto che le minoranze hanno diritti.

È molto più difficile comprendere la compiacenza delle masse. Le piazze delle città oggi avrebbero dovuto riempirsi di cittadini che non vogliono vivere in un paese dove la minoranza è oppressa da leggi draconiane come quella che li costringe a giurare un falso giuramento a uno stato ebraico, ma incredibilmente quasi nessuno sembra dolersene.

Per decenni, abbiamo inutilmente affrontato la questione di chi sia un Ebreo. Ora la questione di ciò che sia ebraico non se ne andrà via. Cos’è lo "Stato della nazione ebraica"?Appartiene più agli ebrei della Diaspora che ai suoi cittadini arabi? Decideranno il suo destino e questa sarà definita una democrazia? La setta degli ultra-ortodossi Neturei Karta, che si oppone all'esistenza dello stato, insieme a centinaia di migliaia di ebrei che hanno evitato di venire qui, potranno fare ciò che vogliono? Che cosa è ebreo? Le festività ebraiche? Le prescrizioni alimentari Kosher? L'aumentato peso dell'establishment religioso, come se non ce ne fosse già abbastanza da falsare la democrazia? Prestare giuramento a uno Stato ebraico ne deciderà la sorte. Si rischia di trasformare il paese in una teocrazia come l'Arabia Saudita.

È vero: per il momento si tratta solo di uno slogan vuoto e ridicolo. Non ci sono tre ebrei che possano essere d'accordo su come dovrebbe essere uno stato ebraico, ma la storia ci ha insegnato che anche gli slogan vuoti possono lastricare la strada per l'inferno. Nel frattempo, la nuova normativa proposta non farà che aumentare l'alienazione degli arabi israeliani e alla fine sboccare in una alienazione di segmenti molto più ampi di popolazione.

Questo è ciò che succede quando il fuoco è ancora fumante sotto il tappeto, il fuoco della fondamentale mancanza di fiducia nella giustizia del nostro percorso. Solo una tale mancanza di fiducia è in grado di produrre una normativa così distorta come quella che sarà approvata oggi, e chiaramente l'approvazione sarà imminente.

Il Canada non ha bisogno che i suoi cittadini prestino giuramento allo Stato canadese, né in altri paesi si richiedono atti simili. Solo in Israele. E ciò è stato fatto in modo da provocare ulteriormente la minoranza araba e da spingerla verso una maggiore mancanza di lealtà, così un giorno arriverà il momento in cui finalmente ci si potrà liberare di loro, oppure è stato concepito per far naufragare la prospettiva di un accordo di pace con i palestinesi.

In un modo o nell'altro, come a Basilea, al Primo Congresso Sionista del 1897, fu fondato lo Stato ebraico, come disse Theodor Herzl, oggi sarà fondata la non illuminata Repubblica Ebraica di Israele.

 

Articolo originale: Gideon Levy, The Jewish Republic of Israel, «Haaretz», October 10th 2010.

Traduzione per Megachip a cura di Manlio Caciopo.

 

Gideon Levy, nato nel 1953, è un giornalista israeliano e editorialista del quotidiano «Haaretz». È un critico acceso della politica di Israele nei territori occupati palestinesi. Cura una rubrica settimanale su «Haaretz», "The Twilight Zone" (ai confini della realtà), in cui tratta il tema politicamente ed emotivamente carico del disagio dei palestinesi che vivono in Cisgiordania e a Gaza, e i loro conflitti con i militari israeliani e i coloni ebrei.