Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Israele: “Gerusalemme è indivisibile”

Israele: “Gerusalemme è indivisibile”

di Carlo M. Miele - 25/10/2010



Israele sferra un altro duro colpo alle trattative con i palestinesi, riprese a Washington lo scorso 2 settembre.

Dopo aver ripreso la colonizzazione dei territori occupati, adesso Tel Aviv riafferma ufficialmente l’intenzione di non voler restituire ai palestinesi Gerusalemme Est, la parte araba della città occupata nel corso della guerra del 1967.

In un documento approvato domenica da una commissione ministeriale di Tel Aviv si stabilisce che Gerusalemme costituisce “zona di priorità nazionale”.

La conseguenza – come sottolinea il sito israeliano Ynet, che riporta la notizia - è che la città godrà di ulteriori benefici finanziari e, soprattutto, che sarà data priorità ai lavori edilizi da compiere sul suo territorio, compreso quello della parte orientale.

Ancora, in virtù della misura aumentata aumenterà la popolazione israeliana a Gerusalemme Est, che i palestinesi rivendicano come capitale del loro futuro stato indipendente.

Il provvedimento – ha dichiarato all’agenzia Ma’an il suo promotore, il deputato israeliano Uri Ariel – porterà a “un mutamento dell’equilibrio demografico” della città, aumentando il numero di abitanti ebrei a discapito di quelli palestinesi.
In attesa che il documento sia sottoposto alla Knesset (il parlamento israeliano), arrivano le prime reazioni dei palestinesi che parlano dell’ennesimo atto dell’operazione di “ebraizzazione” che Israele sta compiendo nella città santa.

Già nei giorni scorsi, in occasione di un vertice della Lega araba, il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) aveva denunciato le demolizioni di case, gli sfollamenti forzati, i sequestri di terra e l’attività di colonizzazione che Israele continua a portare avanti nei territori occupati.

Proprio la questione dello status di Gerusalemme, insieme a quelle degli insediamenti in Cisgiordania e del “diritto al ritorno” dei profughi della Guerra del 1948 – rappresenta una delle principali questioni al centro delle trattative in corso tra israeliani e palestinesi.

A tal proposito va registrato anche il recente intervento dell’inviato Onu per i diritti umani Richard Falk, che in un documento inviato all’Assemblea generale ha sottolineato come le politiche israeliane e l’occupazione abbiano di fatto reso impossibile la creazione di uno Stato palestinese indipendente.