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Miliardi e stragi: Wikileaks, i mercenari e la Monsanto

di Giorgio Cattaneo - 04/11/2010

Torture, omicidi, stragi di civili. Dall’Iraq all’Afghanistan, affiora anche sui grandi media – grazie alle rivelazioni di Wikileaks, il sito di intelligence di Julian Assange – la verità nascosta sulla “guerra infinita”, i conflitti “asimmetrici” degli ultimi anni, spesso presentati come missioni di pace. Ultime notizie: fino al 2009 in Iraq sono morte oltre 109.000 persone, di cui 66.000 civili, centinaia dei quali sono stati uccisi ai checkpoint dell’esercito americano. Le imbarazzanti informazioni che filtrano da Wilikeaks si saldano con le nuove voci sui retroscena della macchina bellica: strani collegamenti con Al-Quaeda e operazioni sporche affidate ai mercenari della Blackwater, società che qualcuno collega alla multinazionale Monsanto, sostenuta anche da Bill Gates.

Wikileaks ha ora diffuso il più imponente dossier di documenti militari riservati che sia mai stato pubblicato, su argomenti scottanti della guerra in IraqIraq. Torture sui prigionieri e massacri di civili, documentati da 400.000 rapporti militari Usa: sono quanto resta della prima “tranche” di 90.000 documenti pubblicati dal sito di Assange a fine luglio. Dura la condanna di Hillary Clinton: «Ho la ferma convinzione – ha dichiarato il segretario di Stato di Barack Obama – che si debba condannare nel modo più chiaro la diffusione di tutte le informazioni, da parte di individui o di organizzazioni, che possano mettere a rischio la vita dei soldati e dei civili degli Stati Uniti e dei loro alleati».

Tra i silenzi di Washington, accusa “PeaceReporter”, il maggiore riguarda forse proprio la famigerata Blackwater, oggi ribattezzata Xe Services: è stato appena archiviato il caso di Andrew Moonen, ex mercenario in forza all’azienda, accusato di aver ucciso nel 2006 Raheem Khalif, guardia del corpo dell’allora vicepresidente iracheno Adel Abdul Mahdi. Moonen era già stato licenziato per «aver violato il regolamento sull’alcool e le armi da fuoco», ma ciò non ha impedito a Combat Support Associates, un’altra società alle dipendenze del Pentagono, di assoldare l’uomo per una missione in Kuwait. Per i mercenari, una sorta di immunità giudiziaria: che secondo il professor Andrew Leipold dell’Università dell’Illinois «rende difficile la perseguibilità di chi compie azioni criminose».

Le agenzie di “contractor” sono vincolate per contratto al solo Dipartimento di Stato: il codice militare non vale per loro, ma solo per i dipendenti del Pentagono. Ecco perché le indagini su massacri gestiti dai mercenari finiscono in nulla: i killer sono protetti dall’attenuante dell’autodifesa, dall’ultimo caso discusso in Virginia – due mercenari responsabili della morte di civili in Afghanistan – alla strage di 17 iracheni a Baghdad nel 2007, per la quale sono stati prosciolti i responsabili, tutti mercenari Blackwater. «Quelle vittime non hanno trovato giustizia», scrive Antonio BlackwaterMarafioti su “PeaceReporter”, e dopo quattro anni di indagini, anche il caso Moonen «si è chiuso con un’archiviazione che lascia l’amaro in bocca».

Anche se uccide civili innocenti, la Blackwater non paga. Anzi, viene pagata. E non è tutto: un rapporto di Jeremy Scahill su “The Nation” ha rivelato che l’agenzia mercenaria ha «venduto servizi d’intelligence clandestini alla multinazionale Monsanto». Lo riferisce Silvia Ribeiro su “La Jordana”, in un servizio ripreso da “Megacgip”, secondo cui la Blackwater, che resta  il maggiore appaltatore privato dei “servizi di sicurezza” di Washington, «pratica il terrorismo di Stato dando al governo l’opportunità di negarlo». Dietro le quinte, militari ed ex funzionari Cia: «Lavorano per Blackwater o società collegate create per sviare l’attenzione dalla propria cattiva reputazione». Alti profitti al riparo dell’agenzia: non solo per operazioni belliche, ma anche per servizi a beneficio di governi, banche e propaganda anti Monsantomultinazionali: «Informazione e spionaggio, infiltrazione e lobbying politico».

Secondo Scahill, gli affari con le multinazionali come Monsanto e Chevron, e giganti finanziari come Barclays e Deutsche Bank, vengono convogliati tramite due società possedute da Erik Prince, fondatore della Blackwater: Total Intelligence Solutions e Terrorism Research Center. Uno dei funzionari Blackwater, Cofer Black, già co-direttore della Cia, nel 2008 stabilì un contatto con la Monsanto «per spiare e infiltrare organizzazioni di attivisti sui diritti animali, anti-Ogm e altre attività sporche del gigante della biotecnologia». Il dirigente Monsanto Kevin Wilson ha confermato a “The Nation” di aver noleggiato i servizi di Total Intelligence nel 2008 e 2009, secondo la Monsanto solo per tener d’occhio «quanto divulgato pubblicamente» dai suoi detrattori.

Per Total Intelligence, aggiunge Silvia Ribeiro, Monsanto ha pagato 127.000 dollari nel 2008 e 105.000 nel 2009. «Non sorprende che una società impegnata nella “scienza della morte” come la Monsanto, dedita fin dall’inizio alla produzione di sostanze tossiche che spaziano dall’Agent Orange ai Pcb (bifenili policlorurati), pesticidi, ormoni e semi geneticamente modificati, sia associata a un’altra società di farabutti», scrive la Ribeiro, che aggiunge: appena dopo le rivelazioni di “The Nation”, il network “Via Campesina” ha riferito dell’acquisto di 500.000 azioni Monsanto, per oltre 23 milioni di dollari, da parte della Fondazione Bill & Melinda Gates. Il patron di “Microsoft” ha gettato da maschera del filantropo, associandosi Bill Gatesalla “multinazionale della morte” assistita dai mercenari dell’intelligence e delle guerre sporche?

«È un matrimonio fra i due più brutali monopoli nella storia dell’industrialismo», accusa la Ribeiro: «Bill Gates controlla più del 90% della quota di mercato dei software proprietari e Monsanto circa il 90% del mercato globale delle sementi transgeniche e buona parte delle sementi commerciali globali». Come Monsanto, accusa ancora Silvia Ribeiro, Gates è inoltre impegnato a tentare di distruggere l’agricoltura rurale contadina a livello mondiale, attraverso l’Agra: l’“Alliance for a Green Revolution in Africa” «funziona come un cavallo di Troia per privare i poveri agricoltori africani delle loro sementi tradizionali, sostituendole con quelle delle proprie aziende per arrivare a quelle geneticamente modificate». Blackwater, Monsanto e Gates – conclude Ribeiro – sono tre lati della stessa figura: la macchina da guerra al pianeta, che stritola chiunque vi si opponga.

Ipotesi e rivelazioni: frammenti che affiorano con crescente velocità soprattutto attraverso il web, e grazie alle “ondate” di Wikileaks ora conquistano spazio anche sui grandi media, finora molto prudenti. Verità scomode?  Uno specialista, Paul Joseph Watson, aggiunge su “Prison Planet” un nuovo inquietante capitolo: il leader terrorista di Al-Qaeda Anwar Al-Awlaki, americano di nascita, l’uomo che ha collaborato a ideare il fallito attentato dinamitardo del giorno di Natale, la sparatoria di Fort Hood, l’attentato di Times Square, proco prima di esaltare pubblicamente le gesta Bush e Bandardei presunti attentatori dell’11 Settembre «aveva cenato al Pentagono», come mostrano documenti in possesso di Fox News.

Secondo Watson, Awlaki è appena l’ultimo nella lunga lista degli “agenti doppi” di Al-Qaeda, la cui attività «dimostra che l’organizzazione terroristica sia poco più che una facciata del Pentagono e della macchina da guerra Usa». Altro esempio? L’ex inviato dell’Arabia Saudita negli Stati Uniti, principe Bandar bin Sultan bin Abdul Aziz, noto come “Bandar Bush” per le sue strette relazioni con l’ex presidente George W. Bush e con suo padre. Quell’uomo «ha lavorato a stretto contatto con il direttore della Cia George Tenet, quando era l’ambasciatore saudita a Washington».

Bandar, aggiunge Watson in un servizio ripreso da “Megachip”, è sparito due anni fa, dopo che emerse che era diventato il leader di fatto di Al-Qaeda Iraq, dopo aver armato le organizzazioni terroristiche in Medio Oriente. Il presidente Bush lo avrebbe consultato prima di invadere l’Iraq nel 2003. E’ lo stesso uomo che ha poi «addestrato, finanziato e dotato di mezzi i terroristi per uccidere le truppe americane, fornendo al governo Usa la perfetta giustificazione per restare quale forza di occupazione nel Paese». Bandar ha anche minacciato la Gran Bretagna di «un altro 7 luglio» e la perdita di «vite britanniche nelle strade della Gran Bretagna» se avesse avuto seguito l’inchiesta di corruzione all’interno dell’esercito saudita. «Il primo Ministro Tony Blair – scrive Watson – ha ubbidito e ha annullato l’inchiesta».