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Manovre imperiali al tempo del G20

di Sabrina Scanti - 12/11/2010


Obamoai-debt

Obama cerca di reagire alla guerra delle valute con un messaggio al G20 che lascia stupefatti. Guardo con sbalordimento al suo monito: «stop alle manipolazioni delle monete». Lo pronuncia proprio lui, il presidente del paese che sta stampando quantità mai viste prima di moneta. A New York questa suonerebbe come pura chutzpah.

Insomma, Obama continua la solita politica di arroganza imperiale in una versione disperata e aggiornata, della serie: facciamo i danni e li pagano gli altri; noi continuiamo a consumare così voi potete continuare a lavorare e avere qualcuno che vi compra le merci... non siete contenti???

C'è un dettaglio (oltre al fatto che il pianeta non regge più). Gli americani stanno alla frutta e i cinesi si stanno rompendo le scatole (evidentemente scatole cinesi): a Pechino se la vogliono giocare da loro la propria partita "imperiale", e in maniera molto più astuta rispetto alla civiltà anglosassone, vedi come agiscono in Africa e - qui da noi – in Grecia e Portogallo. Gli americani hanno 5 anni di tempo, forse meno, per sistemare definitivamente le cose a loro favore, altrimenti chiudono bottega.

Vuol dire che devono trovare il modo di ricattare la Cina, costringerla a diventare il socio di minoranza dell'Impero. L'unico modo per ottenere questo, per come si sono avvitate le cose (grazie alle diverse potenti lobby che dominano il complesso militare-industriale-mediatico-accademico) è l'uso della forza. Per questo stiamo scivolando verso la guerra.

Se le classi dirigenti imperiali arrivano a controllare, direttamente o indirettamente, tutti i paesi produttori di energia limitrofi alla Cina, cioè Medio Oriente e Asia Centrale, i cinesi saranno costretti ad adeguarsi.

In questo caso noi europei siamo destinati ad essere le grandi vittime del nuovo secolo Pacifico. Diventeremo come l'America Latina del secolo scorso: nessuna forza politica, enormi disparità sociali all'interno di ogni paese, ampie aree di povertà (Mediterraneo, Europa orientale, Isole britanniche) che faranno da contorno a un nucleo che più o meno riuscirà a galleggiare (Germania, Scandinavia). Probabilmente avremo governi sempre più autoritari ed è molto probabile che l'Unione europea salti in aria.

Unica alternativa dal lato del potere? Che gli americani dicano: ci siamo sbagliati, ragazzi, chiediamo scusa. Ritiriamo le truppe dal resto del mondo e collaboriamo per un mondo più giusto. Finché un Superclan comanderà il pianeta, non succederà.

L’alternativa da parte di chi è senza potere? Il declino dei partiti di massa ha cancellato il più rilevante motore sociale, quello che convertiva anche persone comuni in cittadini in grado di agire politicamente in modo incisivo. Una politica di massa antioligarchica sarebbe ora una grande “antica innovazione”. Al momento siamo ancora troppo dispersi. Ma non disperiamo.