Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / G 20... Ma perchè si riuniscono?

G 20... Ma perchè si riuniscono?

di Romolo Gobbi - 18/11/2010

 
  
E' vero che rappresentano l'85% dell'intero prodotto interno del mondo, ma hanno interessi economici contrastanti e inconciliabili. Gli Stati Uniti da mesi conducono una battaglia contro la Cina perchè considerano lo Yuan sottovalutato e, a Seul, durante la riunione del G20, hanno continuato la loro battaglia, che: "ha portato nella notte ad una brusca rottura fra i negoziatori americani e cinesi". Con la mediazione di Gran Bretagna, Francia e Russia, si è raggiunto un compromesso che "impone di rinunciare a 'svalutazioni competitive', ma senza riferimenti diretti alla Cina e rinunciando al termine 'sottovalutazione'". L'ipocrisia nelle dichiarazioni ufficiali è di prammatica, ma in questo caso è addirittura paradossale, se si pensa che, alla vigilia del vertice, gli USA avevano praticato una svalutazione massiccia del dollaro. Infatti, la Federal Reserve americana aveva annunciato l'acquisto di 600 miliardi di dollari in buoni del tesoro USA, immettendo automaticamente tutti quei soldi sul mercato, e l'UE aveva commentato: "Washington crea moneta ("quantitative easing") per abbassare il valore del dollaro". E poi, la pretesa americana di rivalutazione dello Yuan non significherebbe automaticamente una svalutazione del dollaro? Infatti, ci vorrebbero più dollari per comprare uno Yuan, senza nessun vantaggio reale per l'economia americana: "il biglietto verde si indebolirà ancora. A quel punto, i trader valutari (e, soprattutto, i governi di Asia, Africa e America Latina) cominceranno a sganciare le loro riserve in valuta estera da un dollaro sempre più malconcio".

E' vero che l'economia americana è in crisi, che la disoccupazione è sempre alta, che la ripresa tarda a venire, che il deficit continua a crescere, che la bilancia commerciale è sempre più deficitaria, ma è sbagliato pensare che la rivalutazione dello Yuan possa porvi rimedio: "l'economia americana avrebbe pochi vantaggi, perchè in buona parte si basa sulle importazioni dalla Cina. Che ci guadagnano gli Stati Uniti se, per esempio, le T-shirt cinesi da 8 dollari di Walmart passano a 10 dollari l'una?" Alla riunione del G20, gli USA hanno incassato un'altra dura sconfitta: "Nel testo finale, infatti, non c'è cenno della proposta del ministro del Tesoro Tim Geithner di stabilire un limite massimo del 4 per cento per surplus o deficit di bilancio". La bocciatura della proposta americana, tesa a limitare il proprio deficit commerciale, impedendo ai Paesi esportatori di superare un certo limite nelle proprie esportazioni, era già stata sancita durante il vertice dei ministri delle finanze dei 21 Paesi dell'ASEAN, l'alleanza del Sud Est Asiatico, tenutasi una settimana prima del G20. Durante la riunione di Seul, la proposta americana era stata fortemente contrastata dal più forte esportatore europeo, la Germania, ma è stata soprattutto la Cina a far bocciare la proposta americana. La sconfitta americana nel G20 era stata preannunciata anche dalla mancata partecipazione del presidente cinese Hu Jintao: "Proprio mentre Obama veniva in Asia, Hu la lasciava e volava in Europa, per una visita in Francia e Portogallo". La diserzione di Hu Jintao al G20 era anche dovuta ai ritardi della diplomazia americana nell'organizzare la visita ufficiale del presidente cinese a Washington.
Dopo la vittoria repubblicana nelle elezioni americane, con forti venature anti-cinesi, ci sarà mai una visita ufficiale del segretario del Partito Comunista Cinese Hu Jintao negli Stati Uniti?