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Ma non doveva essere l’”11 settembre della diplomazia Usa”? A me sembra che lo scoop di Wikileaks stia producendo l’effetto opposto: un gran polverone mediatico che, però, a ben vedere non intacca affatto la credibilità della diplomazia Usa. A uscirne malissimo sono, invece, i nemici dichiarati degli Usa: l’Iran, innanzitutto.
Ora sappiamo che, oltre a Israele, anche l’Arabia saudita e altri Paesia arabi premono per un intervento militare. Con due possibili conseguenze: Obama può giocarsi carta sul tavolo dei difficilissimi negoziati con Teheran per dimostrare di voler davvero un accordo pacifico oppure può usare lo scoop per preparare l’opinione pubblica all’uso della forza. Dealla serie: non siamo noi a volerlo ma i nostri amici a chiederlo e per la sicurezza della regione non possiamo non dar loro ascolto. Scenario, quest’ultimo, che potrebbe concretizzarsi da qui a qualche mese.

Altri cattivi: la Corea del Nord, che dà missili a Teheran. E poi un colpo ad alleati non molto graditi a questa amministrazione, come il Pakistan, che fa il doppio gioco con i talebani, e Berlusconi, di cui l’establishment internazionale (politico e finanziario) auspica la caduta, per andare non alle elezioni ma a un governo tecnico guidato da un esponente gradito in quegli ambienti. Come Mario Draghi o Mario Monti o, chissà, un insospettabile del centrodestra.

Insomma, non é difficile individuare, a monte di tutto, lo zampino dei servizi segreti, che hanno imbastito operazione molto spettacolare. Spin raffinato; dunque ingannevole. E come tale va considerato. Non lasciatevi abbagliare dai fuochi d’artificio. I media, come al solito, non hanno capito nulla; e si fanno facilmente strumentalizzare.

O sbaglio?

AGGIORNAMENTI . Integro la mia analisi segnalandovi due articoli usciti oggi sul Giornale. Il primo evidenzia il ruolo paradossale dei cinque giornali (tutti di sinistra) scelti da Assange e in un contesto degno di Orwell
Il secondo delinea uno scenario molto controcorrente. Ovvero che a passare a Wikileaks i files possano essere i servizi segreti. In agosto quelli cinesi, ora, versomilmente, quelli americani.