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La neo-NATO é vecchia

di Romolo Gobbi - 02/12/2010


  

L'adesione degli ex Paesi comunisti, nonché satelliti di Mosca, ha confermato nei russi l'idea che l'Alleanza Atlantica fosse rivolta contro di loro. Il progetto di Scudo Saziale, lanciato dal Presidente americano George W Bush, ha rafforzato questa convinzione, al punto che, ancora durante l'incontro NATO-Russia a Lisbona del 19 novembre, Medvedev ha reso omaggio ad Obama per “aver ridisegnato un progetto di difesa anti-missile dell'amministrazione precedente, al quale ci opponevamo e ci opponiamo ancora”. In effetti, il nuovo scudo anti-missile, con installazioni in Polonia, Romania e Turchia, è sempre orientato ad Est, anche se alla sua realizzazione parteciperà anche la Russia: “Perché non cambia l'equilibrio tra Russia e NATO” e fa fronte a “minacce che altrimenti la Russia dovrebbe prima o poi affrontare da sola, con in relativi onerosi costi”. Il Segretario generale della NATO, Rasmussen, ha precisato che la spesa per i soli 28 Paesi membri ammonterà a “273 milioni di dollari nel corso dei prossimi 10 anni”. Il nuovo progetto di scudo non indica da quali Paesi potrebbero arrivare i missili, anche per l'opposizione della Turchia, che non può considerare come nemici la Siria e l'Iran, Paesi con i qualli è in ottimi rapporti. Non viene indicato nemmeno il Paese “canaglia” per eccellenza, la Corea del Nord, né quello più probabile, ma innominabile, la Cina. Comunque, lo scudo antimissile serve a finanziare il Complesso Miliatar-Industriale americano e occidentale, uno dei settori trainanti dell'economia mondiale, e ad alimentare la paranoia anti-terrorista, che continua ad essre il leit.motiv della politica americana: “cooperiamo ogni giorno nel modo più stretto per prevenire gli attentati terroristici e garantire la sicurezza dei nostri cittadini”. Obama, in occasione della Conferenza NATO a Lisbona, ha dichiarato che: “La NATO dovrà trasformarsi a Lisbona, dandosi un nuovo obiettivo strategico, che riconosca le potenzialità ed i partners di cui abbiamo bisogno per far fronte alle nuove minacce del 21° secolo. Partendo dal riaffermare l'essenza vitale di questa alleanza, l'impegno sottoscritto nell'articolo 5: l'attacco a uno è un attacco a tutti”.
Il richiamo all'articolo 5 del Patto Atlantico è quanto meno ipocrita, visto che nel 2000 la NATO scatenò un attacco violento contro la Serbia, che non aveva attaccato nessuno dei membri dell'Alleanza. Anche nel caso dell'Afghanistan, la NATO è impegnata, fino al 2014, nel rispondere ad un attacco solo “supposto” da parte dei Talebani, agli Stati Uniti. Inoltre, non ha senso trasformare un'alleanza, fondata per difendere un'area strategica limitata al Nord Atlantico, per operare a distanza di migliaia di chilometri dalle proprie basi: non a caso l'apparente riavvicinamento alla Russia ha prodotto l'impegno di quest'ultima a lasciar passare sul proprio territorio i rifornimenti di armi per la guerra in Afghanistan. Tanto più che la nuova area degli interessi strategici degli USA è nel Pacifico; infatti, il Presidente Obama, nel suo tour diplomatico in Asia, una settimana prima di Lisbona, aveva dichiarato che l'America: “non potrà che intensificare i rapporti on l'Asian Pacific, visto che già oggi il 60% delle esportazioni americane è diretto su questo mercato […] e che nei prossimi cinque anni l'economia dell'intera Regione dovrebbe crescere del 50%”. L'Asian Pacific Economic Cooperation è un potenziale mercato unico di 21 Paesi, dalla Terra del Fuoco, in Cile, sino a Mumbai, in India. Quest'ultima è al centro delle iniziative diplomatiche americane; così, il nuovo capo del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, Tom Dillon ha dichiarato: “Alla fine di questo viaggio, c'è una nuova architettura asiatica che eleva l'India, e questa è una svolta storica, su un livello di interlocutore privilegiato sul piano globale”. Con l'India esisteva già un patto sull'uso civile dell'energia nucleare e, nel luglio 2005, USA e India hanno tenuto manovre militari congiunte nel Ladakh. La centralità dell'India nella strategia asiatica-USA è stata accentuata dalla proposta di Obama di cooptazione dell'India nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Che nuove alleanze militari stiano rinascendo in Asia, è confermato dalle previste manovre navali congiunte tra Corea del Sud e Stai Uniti nel Mar Giallo, in coincidenza con la Crisi Coreana in atto. Queste manovre non vogliono tanto intimorire la Corea del Nord, quanto il suo unico, potente alleato, la Cina, che si è limitata a condannare le provocazioni da qualsiasi parte vengano, comprese dunque le manovre navali congiunte USA-Corea del Sud.