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Ortoterapia - Ascoltare i propri sensi

di Hank Bruce - 06/12/2010




Il giardinaggio è un’esperienza sensuale. Succede che quando ci si aggira in un giardino non si può evitare di diventare parte di esso, perché tutti i sensi sono coinvolti. Non possiamo rifiutare di aspirare la fragranza delle rose, dei gigli o del gelsomino. I fiori creano l’atmosfera. Noi la respiriamo, la troviamo quando ci immergiamo nell’aroma delle peonie o cerchiamo di afferare con le mani e con l’anima il gentile potere dei fiori selvatici in fiore.

Chi riesce a rimanere insensibile al profumo dei pomodori rampicanti maturi che si scaldano al sole del pomeriggio? L’aroma fruttato delle pesche, delle fragole, delle arance, delle mele, dell’uva e di tanti altri ci parlano della vita. Il delizioso aroma dei frutti freschi e dei vegetali sono promesse della gratificante esperienza sensoriale del corpo che seguirà. E così tante esperienze nel giardino vanno oltre il nostro odorato e arrivano ad includere il senso del gusto.
Non possiamo resistere alla tentazione di accarezzare le foglie vellutate del viburno o i petali cerosi del fiore del cactus. Percepire la corteccia degli alberi, la consistenza di una foglia di loto, il riccio della castagna, la forma di una ghianda è un viaggio personale verso nuove scoperte.

Il giardino è un luogo silenzioso. C’è la voce del vento e il sospiro della brezza che serpeggia tra le foglie. Le canzoni di altri visitatori, gli uccelli, le rane, gli scoiattoli e gli insetti ci inducono a tenere a mente che il giardino non è nostro, che è un bene condiviso.. Possiamo venire calmati o rinvigoriti dal rumore dell’acqua che scorre. Il giardino è pieno di suoni se noi solo siamo in grado di rilassarci abbastanza per poterli ascoltare, e ancora un po’ per poter diventare parte di essi.
La bellezza non è limitata a ciò che si può vedere con gli occhi, ma la vista è una delle strade maestre percorrendo la quale possiamo vivere il giardino. Ci meravigliamo della diversità di colori e forme. La bellezza si può vedere in ogni singola fronda di felce, così come nell’intensità di una foresta o di un prato.
Non abbiamo bisogno di conoscere i nomi botanici o le fasi di sviluppo delle piante del nostro giardino. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è imparare come sperimentare e gioire di esso, condividendo il mistero e la bellezza della vita che vi cresce.

La mente umana odia la noia. In un esperimento condotto molti anni fa, alcune persone erano state collocate al buio, isolate acusticamente in un luogo dove potevano appena muoversi ed erano immerse in poche dita di acqua salata. Dopo poche ore queste persone erano già allucinate. La mente umana non può tollerare l’assenza di stimoli. Qualche volta possiamo attivare uno o due sensi senza coinvolgere gli altri. Ascoltare la musica alla radio o guardare un film in tv occupa l’udito e la vista nel caso della tv; ma non possiamo toccare uno strumento, inalare un profumo o gustare il sapore di un buon vino senza che altri attori siano coinvolti. Riusciamo ad usare la nostra immaginazione per essere parte di quell’esperienza. Non dobbiamo per forza sperimentare ogni oggetto od evento con tutti i nostri sensi, ma il giardinaggio ci dà la grande opportunità di usarne molti di più rispetto alla tv. In giardino noi sperimentiamo la realtà ed è questa una delle gioie che ci consente di provare.


Estratto dal libro "Il giardino dei sensi . Introduzione all'ortoterapia", Hank Bruce (Macro Edizioni 2009), pp. 17-18.