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Un film sepolcrale

di Gianni Scala - 08/12/2010



Quei maledetti uccellini che vengono a turbare la quiete del mattino. Ma c’è forse troppa luce. Non sarebbe meglio la quiete sepolcrale?

Degli uccellini disturbatori lamenta un personaggio secondario del film di Mario Martone Noi credevamo. In internet ho trovato generalmente recensioni positive di questo film, a mio giudizio noioso e deprimente. Alcuni addirittura sparlano di eccezionale recitazione, mentre per me era pessima, a partire dallo stesso Lo Cascio, addiruttura da cani per quanto riguarda un attore che impersonava il figlio di un amico repubblicano rivoluzionario del protagonista (mi pare assomigli ad un noto attore del passato,
non ricordo chi, forse è il figlio). L’attrice (non ricordo il nome) che impersona la principessa di Belgiojoso favorevole ai repubblicani  non è credibile, a dir poco.

L’idea che il film vorrebbe trasmettere è l’insensatezza delle lotte, meglio la pace del mattino (ricordo però che è pace imperfetta rispetto alla quiete sepolcrale).

Mi richiamo a quanto scrivevo in un intervento precedente riguardo agli ideali. Questa disullusione riguarda sempre un modo religioso di intendere gli ideali. Nessun Ideale inteso in tal senso si realizzerà mai, si realizzano però costruzioni imperfette, le quali sovente degenerano. La lotta non finisce mai.  E' vero l'unità d’Italia non fu per niente perfetta, si sarebbe potuto fare meglio, altre nazioni hanno fatto molto meglio. Ma qualcosa pur nacque da quelle lotte.

Questo è  un film sepolcrale, senza vita. Nessun rapporto fra i personaggi. Perfino l’amore fra  la principessa e uno dei rivoluzionari repubblicani è semplicemente accennato. Nessun regista degno di questo nome avrebbe potuto resistere alla tentazione di descrivere in qualche misura questo rapporto. Questi personaggi, chiusi nelle loro fissazioni politiche, sono solo personaficazioni delle fissazioni del regista.

La lotta è vana, ma siccome la vita è lotta, allora meglio la quiete sepolcrale.

Dopo tante vane lotte, il protagonista si deve beccare pure, senza ribattere, la predica dal fratello prete perché aveva rifiutato la grazia e si era fatto la galera, senza pensare alla famiglia. Insomma, questo film è sepolcrale e reazionario.