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Cosa ci serve per vivere

di Simone Perotti - 09/02/2011

Fonte: cadoinpiedi




Nel paniere Istat entra l'iPad. Ma cosa ci serve, in realtà, per vivere bene? Da tempo è in atto una controinformazione: ci dicono che la vita è carissima per farci lavorare di più

Ogni anno l'indagine sui prezzi al consumo viene aggiornata. Il cosiddetto paniere viene aggiornato per prendere in considerazione i prodotti che non c'erano prima o togliere prodotti che non sono ritenuti più significativi.

Quest'anno apprendo che hanno inserito due voci abbastanza emblematiche: 1) il tablet, l'Ipad o similari; 2) il salmone affumicato. Sono usciti invece i servizi di affitto dei Dvd. E' curioso perché l'indagine tiene in considerazione oltre 1300 prodotti, francamente un po' tanti per una persona normale. E' vero che l'obiettivo è quello di mettere dentro il più possibile ogni cosa per poter avere un indice medio, però credo che sia molto importante provare ad analizzare un proprio indice dei prezzi al consumo, perché altrimenti si rischia di essere preda della controinformazione. Quanta gente ha comprato in questi anni il salmone affumicato senza che questo rientrasse nella statistica dei prezzi? O quanta gente non lo comprerà mai, essendo però soggetta all'informazione che quell'indice è salito anche in virtù del calo, o in questo caso, dell'aumento del prezzo del salmone.

Poi i tablet: sono così necessari? Non lo sono? Per qualcuno sono essenziali per il lavoro che fa, ma qualcuno non li comprerà mai. In questi 1370 prodotti, dunque, quanti sono quelli che utilizziamo? E soprattutto quell'indice ci dice che la vita sta diventando più cara, meno cara rispetto alla nostra realtà dei consumi?

Quando ho scritto "Adesso basta ( http://www.chiarelettere.it/dettaglio/65786/adesso_basta ) " ho riferito del fatto che un falegname, bravo e onesto, non c'è dubbio, mi aveva chiesto oltre 3000 Euro per costruire una scala di legno che poi mi sono costruito con 186 Euro: quanti punti dell'inflazione sono riuscito a battere con quell'autocostruzione? Non è necessario diventare falegnami, naturalmente, per battere l'inflazione, ma cercare di capire cosa si consuma, quali sono i costi fissi.
Nel caso dell'indice dei prezzi al consumo per esempio la casa e il cibo riguardano circa il 25%. Non è moltissimo rispetto a un 100% di prodotti che se uno non li consuma o se, essendo costi variabili uno cerca di limitarli o tagliarli sulle proprie esigenze e soprattutto sulle proprie possibilità, tutto cambia.

Dico questo perché ho il sospetto che ci sia in atto una controinformazione riguardo il costo della vita, quest'ultimo non è fatto solo dal costo dei prodotti, è fatto anche dal tipo di utilizzo che ne facciamo, il tipo di acquisto che facciamo, se è massificato, compulsivo e soprattutto riguarda prodotti che non ci servono a stare bene, evidentemente quell'indice è drogato più dai nostri comportamenti che non dal prezzo delle cose.

I costi essenziali per vivere sono una casa dove abitare e il cibo da mangiare, il resto sono costi variabili. Questo non vuole dire che non debbano essere comprati quei prodotti, ma semplicemente sta a noi comprarli o meno in relazione a quanto ne abbiamo bisogno e a quanti soldi abbiamo. Tutto questo rientra nella possibilità di cambiare vita, almeno dal punto di vista economico che è solo uno dei punti di vista. La faccenda del cambiamento della propria vita diventa più possibile o meno possibile solo se noi sappiamo, noi direttamente, di quanto denaro abbiamo bisogno per comprare cosa, per essere felici e in quale modo? In relazione agli acquisti o anche in relazione al fatto, soprattutto di non comprare niente.

Durante le presentazioni di "Avanti tutta ( http://www.chiarelettere.it/dettaglio/68572/avanti_tutta ) " il nuovo libro uscito con Chiarelettere mi sento costantemente ripetere la domanda: ma come si fa a cambiare vita se la vita è così cara? E senza stipendio come si fa? Ho spiegato a tutti che proprio una delle novità di questo libro è l'errata corrige sul budget. Il budget che ho previsto per vivere avendo tutto quello che serviva per farlo era in "Adesso basta" di oltre 19 mila Euro, adesso il budget che effettivamente spendo ogni anno, ma questo alla prova dei fatti, è di meno di 10 mila, questo per dire che siamo effettivamente tutti quanti convinti di una cosa che non è vera, cioè che per vivere serva moltissimo denaro. Serve il denaro che serve in base a quanto si è in equilibrio con sé stessi e all'armonia della propria vita. Se non si ha bisogno di comprare nulla, si può non comprare nulla e allora l'indice dei prezzi al consumo diventa un dato del tutto insignificante. La cosa importante è rendersi conto che circola in maniera abbastanza forte ed evidente una controinformazione riguardo al costo della vita. E' molto importante che tutti siano convinti, come dicono le televisioni, i giornali, che la vita è carissima e che senza stipendio sei un uomo spacciato. Perché in questo modo tutti i giorni, con certezza, senza bisogno di camionette dei Carabinieri che ti aspettano sotto casa, andrai a lavorare per ottenere il denaro necessario per sopravvivere in un mondo così caro.

Posso testimoniare, vivo in Liguria, nel levante ligure, dove la vita costa relativamente poco. Ma in Italia è pieno di posti dove è possibile vivere con poco, ovviamente non soltanto perché lì i costi sono bassi, ma perché conducendo una vita sobria e senza comprare alcunché che non sia effettivamente necessario, i denari che servono per vivere sono davvero molti meno di quelli che si pensa!