I talibani operano ormai con un governo-ombra
di Lorenzo Moore - 09/02/2011
Come è ormai più che chiaro a tutti - salvo che all’egregio nostro ministro della Difesa, La Russa - l’Afghanistan è una guerra d’aggressione perduta.
La “grande offensiva” americana Bush-Obama è da tempo fallita. Il dispiegamento delle forze d’occupazione occidentali nelle provincie più calde del Paese - italiani inclusi - non frena l’insurrezione talibana, anzi crea una più lunga scia di sangue. E lo stesso presidente del Consiglio Berlusconi se n’è accorto, ma non sa come sganciare il governo senza farsi nuovi nemici oltre Atlantico.
E la novità è che ormai, nei vari distretti afghani gli insorti talibani hanno costituito un vero e proprio governo-ombra, con tanto di riscossione di tasse dalla cittadinanza.
La prova di quanto sopra è giunta già da dicembre nelle mani del governo collaborazionista di Karzai e passata ai servizi di informazione Usa. Durante la perquisizione di un guerrigliero arrestato a Miri nell’Afghanistan orientale, sono infatti saltate fuori varie “ricevute” delle “tasse” che i cittadini afghani versano al governo talibano come contributo alle attività civili e militari. Il “governo-ombra” organizza infatti corsi scolastici, presidii sanitari e amministra la giustizia tribale nelle corti islamiche. E addestra i miliziani dotandoli di armi e luoghi di riunione.
Nei distretti orientali, a Ghazni e a Deh Yak, sono almeno 28 le strutture scolastiche islamiche in attività e i giudici talibani sono chiamati a dirimere centinaia di vertenze civili e penali. L’influenza dell’amministrazione-ombra è totale.
Non è esattamente quanto dichiara il ministro La Russa.