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Africa. Il colonialismo non finisce mai

di Paolo De Gregorio - 06/03/2011

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Nelle dichiarazioni dei politici alle televisioni, negli articoli dei
giornali, la verità dei fatti è assente e posso capire l’odio del SISTEMA
MEDIATICO per un tipo come Assange e la sua Wikileaks, che ha semplicemente
colmato l’abisso tra le informazioni reali e le balle da servire al popolo
nella salsa gradita a chi controlla il suddetto SISTEMA.
Per quanto riguarda i moti insurrezionali in Tunisia, Egitto, Libia, ogni
articolo sull’argomento dovrebbe avere come premessa fissa l’evidente
collusione degli USA e dell’Occidente nel trentennale sostegno a queste
dittature, con cui hanno fatto affari, venduto armi, ospitato i capitali
rubati, addestrato i generali e i piloti di aerei, e affermare senza ombra di
dubbio che il “sostegno umanitario” a questi popoli e l’appoggio per la
richiesta di democrazia è per l’Occidente una ottima occasione per continuare
come prima, ed iniziare un altro ciclo in cui appoggiare propri  uomini, con i
soliti metodi del finanziamento elettorale, della corruzione, dell’appoggio
mediatico, della “collaborazione militare”.
In Egitto sono già a buon punto, e uno dei generali al potere nella giunta
militare è stato addestrato in America e conosce bene le regole del grande
gioco.
Questi luridi dittatori, intendiamoci, andavano cacciati, ma questi popoli
saranno presto alle prese con false democrazie, dove dilagherà la corruzione e
fatalmente prevarranno gli interessi stranieri con qualche bella base militare
di contorno.
Obama, come tutti i presidenti americani, preme per un intervento militare che
lo accrediti come salvatore e futuro amico particolare della Libia,
naturalmente per una questione umanitaria e disinteressata.
Come esempio storico possiamo ricordare l’Algeria che, malgrado si fosse
liberata dai francesi con la lotta armata, in una maniera o nell’altra, per
tramite dei legami economici e del lavorio dei “servizi” francesi, è rimasta
una semi-colonia e la Francia fu decisiva per affossare il FIS (Fronte islamico
di salvezza) che aveva vinto le elezioni, con decine di migliaia di morti, per
mantenere l’Algeria nel circuito degli interessi occidentali.
Le sagome delle navi da guerra americane che si stagliano sull’orizzonte
mediterraneo sembrano dirci che non cambia mai nulla, il DOMINO è la legge, e
la squallida propaganda che ci sommerge scioglie nel suo acido ogni verità.