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Guerra di Libia, la Francia scippa l'Italia

di Miguel Martinez - 22/03/2011

   
   

Molto all’incirca, qui abbiamo una guerra di destra, nel senso che è voluta dagli interessi petroliferi e politici, a quanto pare soprattutto britannici e francesi. Dove per “britannici” e “francesi”, intendiamo come sempre i governanti e non il popolo: appena un terzo degli inglesi è a favore dell’attacco; ma in parlamento oggi, i deputati britannici hanno votato 557 contro 13 a favore della guerra.

Questa guerra si ammanta di una retorica di sinistra, sia perché parla di civili e diritti umani, sia perché conta sul sostegno di Barack Obama, e non si può non stare con Obama.

Ma questa guerra di destra-sinistra colpisce in modo devastante gli interessi italiani. E’ una bastonata sia ai rifornimenti energetici del paese, sia alle tante aziende che lavorano in Libia. E se non avete mai visto finora un immigrato libico, tra poco gli italiani xenofobi avranno occasione di incontrarne a decine di migliaia.



Insomma, è un colpo devastante proprio all’elettorato di centrodestra. E di quelli molto concreti, non la fuffa della moschea sotto casa o amenità simili che di solito spaventano i conservatori.

Ma il governo di destra dipende in tutto e per tutto dal potere internazionale, e quindi si trova, con varie oscillazioni, a dirigere questa pugnalata ai propri elettori, in stretta alleanza con una sinistra ufficiale che pare invece entusiasta di questo modo di commemorare il centenario dell’attacco italiano alla Libia.

Padania.org ha pubblicato un importante commento di un certo Paolo (grazie a Pino Mamet per la segnalazione).

Paolo è un imprenditore, cioè appartiene a una categoria di persone che probabilmente è lontana dai lettori di questo blog quanto lo sono i montagnard vietnamiti. E non ha esattamente lo stile letterario di Roberto Calasso o di Pietro Citati.

Però proprio perché è un imprenditore, parla di fatti concreti e indica esattamente cosa c’è in ballo in questa guerra.

Io ero uno di quelli presenti alla Festa dell’Amicizia con Gheddafi, Berlusconi, Ligresti, Selex (finmeccanica) etc..etcc.

Ho sempre votato Berlusconi ora dimostratosi Codardo, [XXXXX], Autolesionista.

Per non parlare della cosidetta opposizione italiana vergognosi opportunisti.

Stiamo andando ad uccidere le persone in Libya, le quali fino a ieri ci hanno salvato il di dietro che stanno combattendo terroristi armati dai servizi segreti francesi, finanziati dal qatar, e appoggiati dalla cia.

Alle porte di Tripoli fino a un mese fa c’era un grosso manifesta di Gheddafi e Berlusconi (non di Sarkozi) sorridenti che si abbracciavano.

Guardate qua :

IMPREGILO : 3.0000.000.000 Euro di contratti acquisiti in Liba.

ASTALDI : 600.000.000 Euro in Libia per elettrificazione ferrovie.

FINMECCANICA: Joint-Venure con La Libyan Investiment Authority che acquistava elicotteri Augusta. MILIARDI DI EURO.

ENI : Inutile stabilire i valori.

SAIPMEM : 5.000.000.000 capo cordata costruzione autostrada (soldi anticipati dai libici).

SELEX S.I. 300.000.000 Euro controllo confini del sud.

Migliaia di piccole e medie imprese italiane in Libya : DIVERSI MILIARDI di Euro di Contratti.
(tra cui le mie aziende).

Investimenti Libici in Italia:

MILIARDI DI EURO DATI A :

- IMPREGILO
- UNICREDIT
- YUVENTUS

TOTALE CENTINAIA DI MILIARDI DI EURO DATI DAI LIBICI AGLI ITALIANI ALLA FACCIA DEI FRANCESI.

Ora li stiamo andando a bombardare.

Bene, quindi :

Adesso :

1. andremo a comprare il petrolio ed il gas dai fantocci libici manovrati da Total francese.

2. I contratti per le infrastrutture (miliardi di euro) se li prenderanno i Francesi.

3. I soldi del petrolio libico andranno a finire in investimenti nelle ditte francesi.

4. Per noi Casse integrazioni e liquidazioni aziendali con migliaia di disoccupati.

5. Gli immigrati a milioni arriveranno in italia non in francia.

Bravi italiani.

1. Mi vergogno e mi faccio [XXXXX] ad essere italiano.

2. Non votero’ piu’, l’opposizione in questo lurido paese e’ peggio di berlusconi (quelli che andavano in piazza quando c’era la guerra in Iraq oggi sono guerrafondai).

Ho deciso di chiudere e liquidare le mie aziende (holding) e andarmene via da questo lurido paese.

I miei dipendenti se ne andassero a chiedere lavoro ai francesi, dal 01/06/2011.

PAOLO B.’