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Fare la guerra con Gheddafi e non contro Gheddafi

di Pietro Ancona - 22/03/2011

Fonte: medioevosociale


Ci sono cose che riscattano un uomo di tante sue colpe e di tante suoi piccoli o grandi vizi. Mi hanno molto colpito le parole di Berlusconi dedicate a Gheddafi. " Sono molto addolorato per lui, quanto succede in Libia mi colpisce personalmente." Naturalmente per avere detto questo sarà morsicato ai polpacci dai tanti sciacalli e sciacalletti della politica italiana, pieni di veleno razzista contro colui che chiamano spregiativamente raiss. Berlusconi ha avuto la debolezza di avere aderito alla risoluzione dell'ONU anche se lo ha fatto masticando amaro. Non era in condizioni di contrapporsi nettamente alla Casa Bianca ed ai suoi voleri che sono legge in tutto l'Occidente ed anche all'ONU diventato un ufficio ratifica delle deliberazioni degli USA. Tuttavia sa bene come sanno tutti che la sconfitta di Gheddafi sarà la sconfitta stessa dell'Italia che finora ha goduto di straordinari privilegi politici ed economici in Libia. La Francia ha sempre invidiato il ruolo dell'Eni e della Finmeccanica e l'interscambio italo-libico di quasi trenta miliardi di euro l'anno. Sarkozy scalpita e sgomita dentro l'alleanza del branco di squali accampato nel golfo della Sirte per farci fuori al più presto e mettere il rubinetto anche al metanodotto che ci porta da trenta anni il prezioso gas dalla Algeria. In quanto agli USA che mostrano l'onnipotenza del loro esercito e non si vergognano di infierire contro un piccolo popolo hanno inaugurato una politica che vorrebbero spacciare di prudenza e di saggezza. . Obama parla poco e si mostra quasi "coinvolto" più che artefice della aggressione colonialista alla Libia. Dice da sempre che Gheddafi se ne deve andare e nello stesso tempo ha ottenuto il suo deferimento al tribunale dei Crimini di Guerra che gli USA ritengono di non riconoscere per loro. Nel primo giorno di assedio alla Libia ha scaraventato una apocalittica quantità di missili sulle infrastrutture civili e militari secondo la tecnica di ridurre all'età della pietra quanto di civile si trova nel raggio di questi terribili ordigni. Solo questo lancio è costato oltre cento milioni di dollari. I missili sono tutti armati di uranio impoverito al fine di diffondere il cancro nella popolazione e di manomettere le generazioni future. Nasceranno mostriciattoli al posto dei bellissimi bambini berberi o beduini di oggi! Obama è intervenuto in Libia ed ha orchestrato tutto
perchè non ha mai gradito il rapporto privilegiato tra Italia-Libia e Russia che avrebbe dato vita ad un progetto grandioso di oleodotti e metanodotti con il gravissimo difetto di essere estraneo ed indipendente dai progetti americani...
L'opinione pubblica occidentale, avvelenata da massmedia embedded che da sempre da quanto Gheddafi ha visitato l'Italia manifesta intolleranza e disprezzo razzistico, è stata assunta per far credere che la rivolta armata, il golpe partito da Bengasi fosse opera di un gruppo di puri difensori della libertà e della democrazia. Sappiamo tutti che si tratta di contractors libici arruolati dalla Cia e dal Mossad che non esitano ad abbandonarsi anche al saccheggio, allo stupro, al delitto. Rimproverano a Berlusconi di avere baciato la mano a coloro che chiamano spregiativamente "raiss" un gesto che è stato di grande nobiltà e che ha rafforzato un clima di amicizia e di superamento dei trenta anni di atroci delitti compiuti dall'Italia nella Libia giolittiana e fascista. Molti considerano Gheddafi un pagliaccio, un eccentrico perchè non ha mai indossato gli abiti grigi della borghesia, la giacca e cravatta
dell'establiscement occidentali. Ma i vestiti di Gheddafi hanno tutti un grande valore simbolico come la tuta mimetica di Fidel Castro ed il camiciotto azzurro di Mao. Sottolineano il carattere eversivo e rivoluzionario dell'uomo che li indossa.. La Libia di Gheddafi è passato da un milione di abitanti del 1969 ai sei milioni di oggi, la vita media è di 77 anni, la mortalità infantile bassa forse migliore di quella USA, il reddito procapite di 17 mila dollari, il welfare tra i migliori del mondo. A questo è servito il petrolio: a migliorare la condizione di sei milioni di persone che danno pane e lavoro a tre milioni di stranieri come se l'Italia desse lavoro a trenta milioni di immigrati!!
Dopo questa guerra non ci sarà più niente di tutto questo e milioni di persone dovranno decidere se morire di fame o tentare l'avventura dell'attraversamento del mare.Il Nord Africa privato del centro di forza economica e di stabilità della Libia diventerà un inferno come si vede dall'esodo continuo dei tunisini verso l'Italia. Irak docet!
L'opposizione italiana piuttosto che farsi carico di una analisi corretta di quanto sta accadendo e di prendere le misure necessarie non trova di meglio che criticare Berlusconi secondo strizzando l'occhio agli Usa come a dire "vedete, se ci fossimo noi saremmo più attenti alle vostre direttive." Napolitano si comporta come garante dell'atlantismo più becero dei sepolcri imbiancati della guerra fredda. Per lui la cosa più importante è uscire da questa vicenda senza fare arrabbiare gli USA. IL resto non conta!
Insomma, spero che il governo trovi modo di sganciarsi da questa sporca avventura di petrolio e di sangue e, una volta tanto nella storia di questo Paese, di non essere Maramaldo, voltagabbana, specialmente quanto i mafiosi occidentali ci vogliono con loro togliendoci anche il pane di bocca.