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Germania: pennellate di verde

di Emanuela Pessina - 28/03/2011



Svolta politica di portata storica nella regione federale del Baden- Wuerttemberg (sud-ovest della Germania), dove la CDU di Angela Merkel perde il mandato dopo 58 anni di potere. L’effetto nucleare è stato più devastante che mai e il governo della regione potrebbe passare ai Verdi, che raddoppiano i loro punti percentuali rispetto alle elezioni precedenti. Non sono migliori i risultati in Renania- Palatinato (sud), dove la Cancelliera rimane stabile all’opposizione. E, per qualcuno, i risultati dei due appuntamenti elettorali di questo week end segnano in maniera indelebile la crisi del governo federale tedesco.

Secondo le prime proiezioni, la CDU di Angela Merkel torna a imporsi in Baden- Wuerttemberg come primo partito con il 38% dei voti, registrando però una perdita netta di 6 punti percentuali rispetto alle regionali del 2006. Un risultato traballante che non dà garanzie, soprattutto in considerazione della performance negativa riportata dai liberali (FDP), attuali partner di governo, che si devono accontentare di un esito di poco superiore alla quota minima necessaria per essere rappresentati nel Parlamento regionale (5,1%).

In caso di conferma dei primi exit pool, la coalizione della Cancelliera Angela Merkel (CDU) e del ministro degli Esteri Guido Westerwelle (FDP) non avrà i numeri per continuare a governare il Baden- Wuerttemberg, roccaforte nero-gialla da quasi sessant’anni. A Stefan Mappus, il governatore cristiano- democratico uscente, non resta che incassare la sconfitta: in particolare, Mappus era si era reso impopolare per il controverso progetto Stoccarda 21, la mega infrastruttura che avrebbe dovuto andare a sostituire la vecchia stazione della città contro cui oltre la metà dei cittadini ha manifestato per settimane.

Successo indiscusso invece per i Verdi, che si affermano come seconda forza politica della regione con il 25% dei seggi: una percentuale più che raddoppiata rispetto alle precedenti elezioni che garantirebbe al candidato ambientalista Winfried Kretschmann la poltrona di governatore del Land, la prima volta nella storia dei Verdi tedeschi. Uno tra gli scenari più probabili sembra essere infatti l’alleanza di governo con i socialdemocratici (SPD), che si sono attestati a terzo partito della regione con il 23.5% dei voti  lasciando al partito ecologista le redini del Baden- Wuerttemberg. Gli oppositori di Stoccarda 21 hanno avuto la loro rivincita.

Angela Merkel è la prima Cancelliera cristiano-democratica ad aver perso le elezioni in Baden-Wuerttemberg da 58 anni a questa parte: quella che si profila all’orizzonte è una svolta politica di portata storica che, tuttavia, non giunge del tutto inaspettata. Perché, in effetti, i risultati elettorali del Baden- Wuerttemberg non fanno altro che rispecchiare la crisi della coalizione del governo federale, che continua a fare scelte impopolari su diversi fronti e sembra essere ora costretta  alla resa dei conti.

Tanto per cominciare, in Baden- Wurttemberg ci sono diverse centrali nucleari e l’elettorato del ricco Land della Germania meridionale è tra i più sensibili alla questione riaperta con prepotenza dalla recente catastrofe nucleare di Fukushima. Proprio in scia al disastro giapponese, la Cancelliera aveva annunciato una sospensione delle attività nucleari all’insegna del riesame degli standard di sicurezza. E, a questo proposito, l’ex cancelliere Helmut Kohl (CDU) ha accusato pubblicamente la Merkel di poca credibilità: Kohl ha sottolineato sarcasticamente che le centrali nucleari rimangono tanto pericolose quanto lo erano prima anche dopo le catastrofe giappponese per cui non ha nessun senso logico rivederle o sospenderne l’attività.

Il mistero è stato svelato dal ministro dell’Economia e della Tecnologia, Rainer Bruederle (FDP), che in una recente intervista ha espressamente confermato i peggiori sospetti di cittadini e opposizione: Bruederlesi è lasciato scappare che l’attività delle centrali atomiche è stata interrotta esclusivamente in vista delle elezioni regionali di queste settimane. Era difficile pensare che l’elettorato del Baden- Wurttemberg potesse perdonare quella che, per molti, rappresenta una vera e propria presa in giro.

Questo week end si è votato anche nella Renania- Palatinato (sud-ovest) dove, secondo le prime proiezioni, SPD e CDU hanno concluso in parità senza sorprese: i socialdemocratici hanno ottenuto il 35,5% dei voti e i cristiano- democratici il 34%. Stando alle quote attuali, invece, il partito di estrema sinistra Die Linke e l’FDP rischiano di rimanere fuori dal Parlamento regionale. Al partito dei Verdi è toccato il salto di qualità, con un 17% contro il 4,6% del 2006. Il governo della regione rimarrà probabilmente ai socialdemocratici grazie a un’alleanza con i rinati Verdi.

Ma a preoccupare il governo federale è soprattutto la perdita di potere in Baden- Wuerttemberg, una scossa politica che può far tremare l’autorità della Cancelliera e della sua coalizione fino alle fondamenta. Percentuali così basse in una dei Länder storicamente più sicuri rischiano di mettere in discussione le personalità stesse al governo; Guido Westerwelle ci vede semplicemente “un voto sul futuro del nucleare” e non vuole sentire parlare di cambi di guardia, ma i più pessimisti ci leggono l’inizio della fine della coalizione nero-gialla. Il primo banco di prova saranno le questioni di politica estera che dovranno essere affrontate nei prossimi giorni, quali la Libia e il pacchetto salva-euro, in cui la Germania ha preso sin dall’inizio posizioni caparbie e isolate e che richiedono tanta sicurezza.