Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / L’ideologia della condivisione

L’ideologia della condivisione

di Alessandro Bolzonello - 25/05/2011

Bisogna condividere. E' un imperativo, un assoluto.  

Questo concetto ha avuto fortuna nell'ambito del cattolicesimo, in particolare del cosiddetto catto-comunismo – pensiamo alla fortunata frase di Tonino Bello 'convivialità delle differenze' – per arrivare poi a permeare il gergo quotidiano, anche quello professionale e istituzionale.  

Il significato etimologico rinvia alla "adesione, partecipazione a idee o sentimenti altrui". Insomma, allo stare e al sentire in profondità l'altro per quello che è; un atto, insomma, di profondo riconoscimento. 

Il termine appare oggi usurato, abusato, svuotato; ha perso consistenza diventando mera tecnica per stare ed agire efficacemente 'dentro le cose di questo tempo': l'altro e la sua diversità, di fatto, non sono valore ma ostacolo da aggirare abilmente. 

Il nostro tempo, articolato e complesso, ci pone inesorabilmente di fronte al concetto di limite: l'attrezzatura teorica per affrontare la diversità, come afferma Umberto Curi, si sta clamorosamente indebolendo, al suo fascino si sostituisce un senso di nausea e di estenuazione. Non reggiamo più la diversità e abbiamo il bisogno di allontanarla, tenerla distante, anche negarla. La democrazia stessa, afferma Angelo Panebianco, risulta incapace di contenere tutta questa quantità e qualità di diversità.

Lungo il mio percorso spesso ho tentato di mettermi di fronte alla diversità: in alcuni casi ci sono riuscito, in altri ho fallito. Sicuramente non ci sono riuscito con gli zingari: mi sono accostato a questo 'mondo', ho provato a starci dentro sentendomi più tollerato che accettato, fino ad arrendermi accettando di non stare dove nessuno mi voleva.

Non ritengo sia un dramma non riuscire ad accogliere la diversità, è più pericoloso assumere una posizione ideologica: dal 'dagli allo straniero' all' 'amore incondizionato senza se e senza ma'.