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Piccolo è bello

di Ernst Friedrich Schumacher - 06/06/2011

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Sistemi locali, basati su risorse locali e consumi locali per combattere la crisi innescata dal gigantismo economico-finanziario: già negli anni Settanta Ernst Friedrich Schumacher, filosofo ed economista tedesco, aveva indicato la strada da prendere per evitare il collasso del sistema capitalistico. Mursia ripropone ai lettori italiani Piccolo è bello. Uno studio di economia come se la gente contasse qualcosa (pagg. 310, euro 16,00) in cui si trovano esposti, con lucida lungimiranza, i temi che sono adesso all’ordine del giorno nel dibattito sulla crisi economica: il risparmio energetico, le tematiche ambientali, la crisi del sistema capitalistico, gli effetti distruttivi dell’industrializzazione sulla salute psico-fisica dell’uomo.Vero e proprio manifesto ante-litteram di tutti i movimenti no-global, Piccolo è bello è un testo di economia di cui si impone la rilettura.
Afferma Schumacher già nell’incipit di questo saggio: «La convinzione che il problema della produzione sia stato risolto è uno degli errori più fatali della nostra epoca. Fermamente convinte non ne sono soltanto persone lontane dalla produzione e quindi non al corrente in modo specialistico dei fatti, ma praticamente tutti gli esperti, i capitani di industria, i responsabili dell’economia a livello governativo, gli economisti accademici e quelli non proprio accademici, per non citare i giornalisti economici. Per i Paesi ricchi, dicono, il problema fondamentale è ora quello di educare al tempo libero; per i Paesi poveri quello del trasferimento della tecnologia.»
Schumacher alle certezze globali dell’epoca contrappone, e propone , la conciliazione degli opposti e la ricerca di una giusta via di mezzo: né, dunque, un immobilismo conservatore né tanto meno la rincorsa illimitata (e supportata dalle conquiste scientifiche e tecnologiche) della crescita ma, invece, la formazione di sistemi locali, basati su risorse locali e destinate al mercato locale, - sul chilometro zero, diremmo oggi - , capaci di svilupparsi in un sistema di piccole attività di piccole dimensioni. Sin da titolo “Piccolo è bello” viene messa in evidenza «la dimensione come variabili determinante della attività umane, non solo economiche», scrive nella prefazione Piero Bolchini, economista e docente all’Università degli Studi Ca’ Foscari: «Quando venne pubblicato la prima volta apparve come il manifesto di una nuova epoca.
Un’economia che puntasse alla lotta contro l’analfabetismo e la miseria, sul pieno impiego e rispetto dei diritti umani, su un’etica di compatibilità e sostenibilità nei confronti dell’ambiente e delle generazioni future: questi sono gli aspetti più validi e soprattutto attuali della testimonianza di Schumacher. »
 
Ernst Friedrich Schumacher, svolse la sua attività come consulente economico del National Coal Board in Gran Bretagna. Con Small is Beautiful (1973) divenne celebre in tutto il mondo per la sua critica alle economie occidentali e fu invitato a tenere conferenze e convegni in molte università. Il suo pensiero, fondato sul rifiuto del materialismo, del capitalismo e dell’agnosticismo e aperto alle religioni, è esposto anche in A Guide for the Perplexed (1977).
 
Per informazioni: ufficio stampa Mursia
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