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A Le Bourget il Salone Libia

di Manlio Dinucci - 21/06/2011

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Un record storico. Lo ha battuto il Salone aeronautico internazionale di Le Bourget, in corso a Parigi dal 20 al 26 giugno: oltre 2.100 espositori, che esibiscono velivoli di 140 tipi. Compresi quelli militari la cui vendita, in un periodo di crisi come l'attuale, diventa ancora più decisiva per le maggiori industrie aeronautiche. Per gli acquirenti - ossia i governi, presenti a Le Bourget con oltre 200 delegazioni da 88 paesi - non c'è che l'imbarazzo della scelta. Ma come sapere qual è il migliore cacciabombardiere o elicottero da attacco? Basta guardare se ha il cartellino «combat proven» (provato in combattimento). Un vero e proprio marchio di qualità.

Anche quest'anno i prodotti «combat proven» abbondano perché, fortunatamente, c'è una nuova guerra, quella in Libia, che si è aggiunta alla guerra in Afghanistan e ad altre. Per l'industria aeronautica Dassault, il Salone si è aperto non il 20 giugno in Francia, ma il 19 marzo in Libia, quando il suo caccia Rafale, già impegnato in Afghanistan, è stato il primo a bombardare. Il governo francese ha investito (con denaro pubblico) l'equivalente di 55 miliardi di dollari per acquistarne oltre 300. Finora però nessun altro lo ha acquistato. Importante è presentarlo ora a Le Bourget anche con il cartellino «combat proven in Libya». Sembra che stia per andare in porto la vendita di 60 Rafale, per un valore di 10 miliardi di dollari, agli Emirati arabi uniti, dove il piazzista Nicolas Sarkozy si recò due anni fa ritornando però senza la firma sul contratto. Ancora più decisiva è stata la guerra in Libia per la promozione dell'Eurofighter Typhoon del consorzio europeo formato dalla britannica Bae Systems, dall'italiana Finmeccanica e dalla Eads (nata dalla fusione di aziende di Germania, Francia e Spagna, e con sede in Olanda). Questo cacciabombardiere, del costo di 120 milioni di dollari, ha ricevuto il suo primo marchio «combat proven» il 21 marzo, due giorni dopo che la Francia aveva impiegato il Rafale, quando l'aeronautica britannica lo ha usato nell'attacco alla Libia dalla base di Gioia del Colle. L'acquisizione del marchio di qualità ha convinto l'Arabia saudita a considerare l'acquisto di altri 24 Eurofighter, da aggiungere ai 72 già comprati per un valore di oltre 7 miliardi di dollari. C'è però la concorrenza degli F-15 della statunitense Boeing, anch'essi «combat proven», di cui l'Arabia saudita ha acquistato 82 esemplari nel quadro di un contratto da 60 miliardi di dollari concluso con Washington. La competizione è apertissima. Ai caccia attuali si aggiungerà un outsider, lo statunitense F-35 Lightning II, di cui l'Italia acquisterà 131 esemplari. Dati i ritardi e la lievitazione del prezzo (da 50 a 113 milioni di dollari per aereo), appena entrato in funzione l'F-35 avrà bisogno di dimostrare le sue qualità in una guerra. Nessun problema. Nell'ottobre 2009, il Rafale e l'Eurofighter Typhoon venivano esibiti nell'aeroporto di Mitiga, presso Tripoli, dove si svolgeva la Quarta mostra aeronautica arabo-africana. Nemmeno un anno e mezzo dopo, sono stati usati per bombardare la Libia, accrescendo il loro valore col marchio «combat proven».

Manlio Dinucci