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Popoli e intermediari finanziari

di Stefano D'Andrea - 11/07/2011


Uno stato è un popolo organizzato su un territorio.

Sul territorio il popolo si organizza dandosi una disciplina. Su quella terra, è il popolo che decide.  

Un popolo e uno stato non sono dignitosi se si assoggettano al giudizio dei “mercati finanziari”.

Sono addirittura stupidi se non posseggono un’agenzia di rating che li tuteli e ciononostante si assoggettano al giudizio dei mercati finanziari.

In ogni caso non sono dignitosi . Non è dignitoso il popolo che si lascia assoggettare dai mercati finanziari.

Perciò molti popoli meritano la sorte che subiranno.

La crisi del 2008 consisteva nel fallimento potenziale di molti intermediari finanziari.

La crisi aveva anche  svelato ai ciechi che le agenzie di rating sbagliano, lo fanno deliberatamente e sono forze produttive della realtà: mirano ad indirizzarla.

Era l’occasione per uccidere il mostro.

E invece gli intermediari finanziari sono stati salvati.

E invece le agenzie di rating non sono state eliminate.

In politica, quando hai la possibilità di uccidere il nemico lo devi uccidere.

Ma questa regola è applicata soltanto da persone dignitose e coraggiose; e dai popoli e dalla classi dirigenti dignitosi e coraggiosi.

Fino a quando ai popoli e, soprattutto, alle classi dirigenti dei medesimi difetteranno dignità e coraggio nessun risultato potrà essere raggiunto. Lo schiavo sta bene sotto un padrone e male sotto un altro. Ma sempre schiavo è.